Un giorno un taglialegna andava nel bosco con il proprio
cane e il proprio asino. Il cammino era assai lungo e faticoso. A un certo
punto della giornata il taglialegna si fermò in una radura, all'ombra di un
faggio, dove si sdraiò e si addormentò beatamente.
Intanto l'asino si mise a brucare l'erba.
Il cane chiese all'asino: "Abbassati un attimo, nel
paniere che hai sul dorso c'è del pane, lascia che ne prenda un pezzo, perché
ho fame".
L'asino non voltò nemmeno il capo, non voleva perdere
neanche un minuto, neanche un filo di quella soffice erba, il suo stomaco
doveva riempirsi… Era così stanco!
Poi rispose a bocca piena: "Aspetta che si svegli il
padrone, ti darà lui da mangiare". In quel momento sbucò dal margine del
bosco un lupo che, a fauci spalancate, si avventò sull'asino.
L'asino chiese aiuto al cane: "Caro cane, aiutami,
amico mio! ".
Il cane rispose: "Sono così stanco a affamato.
Aspetta che il padrone si svegli, ti aiuterà lui"…
Povero asino, con la zampa sanguinante capì che ogni
gentilezza e ogni favore bisogna farli a tempo debito, quando l'amico ne fa
richiesta.
Solo
così nasce la vera amicizia e la ricompensa…
L'amore non nasce da uno sforzo di volontà, riservato ai più bravi; l'amore viene da Dio, non dalla mia bravura: amare comincia con il lasciarsi amare. Non siamo più bravi degli altri, siamo più ricchi. Ricchi di Dio.
- Padre Ermes Ronchi -
L'amore non nasce da uno sforzo di volontà, riservato ai più bravi; l'amore viene da Dio, non dalla mia bravura: amare comincia con il lasciarsi amare. Non siamo più bravi degli altri, siamo più ricchi. Ricchi di Dio.
- Padre Ermes Ronchi -
Quanto è difficile parlare di pace oggi!
Ci
siamo illusi, nei decenni scorsi, di potere immaginare un mondo basato sulla
reciproca tolleranza e sul rispetto delle diversità.
L'inizio del terzo
millennio, invece, ci ha posti davanti alla cruda realtà di un mondo in perenne
lotta, in continua guerra.
La pace, così tanto agognata, frutto della
giustizia, come scrive il profeta Isaia, resta una
chimera. Anche chi ha alzato forte la voce per chiedere la pace, spesso si è
trovato a farlo con toni combattivi. Gesù, oggi, ci offre una soluzione, una
differente chiave di lettura: la pace è suo dono ed è diversa da quella che
propone il mondo. È suo dono: non solo una conquista ma l'accoglienza di una
prospettiva diversa. Possiamo diventare testimoni di pace perché pacificati nel
nostro intimo, possiamo costruire spazi di dialogo perché abbiamo un orizzonte
di riferimento, il sogno di Dio. La pace, allora, va anzitutto coltivata in noi
stessi, lasciando che sia la Parola a convertirci, mettendo noi a fuoco i
nostri peccati e chiedendone perdono al Signore.
Con un cuore pacificato
diventeremo capaci, allora, di accogliere l'altro nella sua dimensione più
profonda.
- Paolo Curtaz -
Salve, o saldo
fondamento della fede;
Salve, o splendido contrassegno della grazia!
Salve, Tu per cui fu spogliato l'inferno;
Salve, Tu per cui fummo rivestiti di gloria!
Salve, o voce perpetua degli Apostoli;
Salve, o degli atleti invincibile coraggio!
Salve, o difesa contro i nemici invisibili;
Salve, o ingresso alle porte del Paradiso!
Salve, perchè i cieli rallegransi insieme con la terra;
Salve, perché la terra tripudia insieme con i cieli!
Amen.
Salve, o splendido contrassegno della grazia!
Salve, Tu per cui fu spogliato l'inferno;
Salve, Tu per cui fummo rivestiti di gloria!
Salve, o voce perpetua degli Apostoli;
Salve, o degli atleti invincibile coraggio!
Salve, o difesa contro i nemici invisibili;
Salve, o ingresso alle porte del Paradiso!
Salve, perchè i cieli rallegransi insieme con la terra;
Salve, perché la terra tripudia insieme con i cieli!
Amen.
Ave Maria!
Buona giornata a tutti, :-)
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