Era finita l'opera, ma a completarla e darle perfezione
ci voleva la settima, che in musica si chiama dominante. Il mondo era stato
creato con un arrangiamento musicale, le sue regole rispondono alla
combinazione di tempi, toni, diesis e bemolle. La coppia ultima nata intendeva
le più vaste frequenze, il basso continuo del creato.
Quella sera il mondo s'interruppe, come un principio di sordità all'orecchio. Succede anche a chi passa alla penombra da una forte luce. Lentamente distinsero il silenzio del primo shabbàt del mondo. Era bonaccia a mare, la pagliuzza che non tremola più, il vapore che sale dritto dalle narici dei bufali, i loro occhi tranquilli: anche per gli animali quello era il primo sabato, ma loro lo aspettavano.
Ricorda la prima notte dei nostri primi due, mi mischiava l'amore allo spavento, la risposta insieme alla domanda. Erano nudi, si protessero abbracciandosi i corpi, la testa nella spalla dell'altro nell'incavo accogliente tra la scapola e il collo. Scoprivano l'incastro che permetter a due corpi di fare l'unità.
Fu la prima scoperta della conoscenza, senza la distinzione ancora del bene e del male. Quella prima notte profumava di creato spento. L'amore accelerava l'esperienza, faceva succedere tutto in una notte. E che notte, la prima: non erano stati bambini, l'amore fu il primo dei giochi.
Passarono dalle risate al solletico, alla concentrazione di frugarsi. Mentre si strofinavano felici si urtarono le labbra.
Stupiti si scansarono, poi le riaccostarono, si chiusero gli occhi da soli, la vista e tutti i sensi accorsero alla bocca. Nacque per accidente allegro il primo bacio.
Quella sera il mondo s'interruppe, come un principio di sordità all'orecchio. Succede anche a chi passa alla penombra da una forte luce. Lentamente distinsero il silenzio del primo shabbàt del mondo. Era bonaccia a mare, la pagliuzza che non tremola più, il vapore che sale dritto dalle narici dei bufali, i loro occhi tranquilli: anche per gli animali quello era il primo sabato, ma loro lo aspettavano.
Ricorda la prima notte dei nostri primi due, mi mischiava l'amore allo spavento, la risposta insieme alla domanda. Erano nudi, si protessero abbracciandosi i corpi, la testa nella spalla dell'altro nell'incavo accogliente tra la scapola e il collo. Scoprivano l'incastro che permetter a due corpi di fare l'unità.
Fu la prima scoperta della conoscenza, senza la distinzione ancora del bene e del male. Quella prima notte profumava di creato spento. L'amore accelerava l'esperienza, faceva succedere tutto in una notte. E che notte, la prima: non erano stati bambini, l'amore fu il primo dei giochi.
Passarono dalle risate al solletico, alla concentrazione di frugarsi. Mentre si strofinavano felici si urtarono le labbra.
Stupiti si scansarono, poi le riaccostarono, si chiusero gli occhi da soli, la vista e tutti i sensi accorsero alla bocca. Nacque per accidente allegro il primo bacio.
Erri De Luca
da "E disse", Edizioni Feltrinelli pagg.
50,51
"Allora, ti piace l’amore?
-E’ pericoloso. Ci scappano le ferite.
Non è una serenata al balcone, somiglia a
una mareggiata di libeccio, strapazza il mare sopra, lo rimescola sotto.
Non lo so se mi piace."
- Erri De Luca -
Le nostre parti combinavano una coincidenza, mano su mano, piede su piede, capelli su capelli, ombelico su ombelico, naso a fianco di naso a respirare solo con quello a bocche unite.
Le nostre parti combinavano una coincidenza, mano su mano, piede su piede, capelli su capelli, ombelico su ombelico, naso a fianco di naso a respirare solo con quello a bocche unite.
Non erano
baci, ma combaciamento di due pezzi.
- Erri De Luca -
"Fidati del tuo cuore anche se il mare prende
fuoco.
E vivi per amore anche se le stelle camminano
all’indietro.
Credi nell’impossibile ed ama con tutto te stesso,
perchè niente è più bello dell’amore…
ama finchè c’è vita,
finchè c’è un cuore di ghiaccio o di fuoco che sia,
che palpita e crede ancora…
che vuole credere ancora!"
- Edward Estlin Cummings -
finchè c’è un cuore di ghiaccio o di fuoco che sia,
che palpita e crede ancora…
che vuole credere ancora!"
- Edward Estlin Cummings -
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