lunedì 27 marzo 2023

Una pietra speciale

Tanto tempo fa, in Palestina, viveva - si fa per dire - una piccola pietra aguzza e grigia, una pietra come tante altre in quel paese denso di caldo e polvere.

Da anni la sua vita scorreva monotona, tanto che a volte si chiedeva cosa ci facesse su quella strada assolata e a chi potesse mai servire il suo stare lì, immobile e muta spettatrice di uno spettacolo sempre uguale.

Quanto aveva sognato qualcosa di eccitante e di insolito! Qualcuno che posasse gli occhi proprio su di lei e la trovasse unica, particolare. Che pensieri assurdi per una pietra...

Ma la vita riserva sempre delle sorprese e un giorno la nostra annoiata amica fu scossa da uno schiamazzo inconsueto, soprattutto per quell'ora particolarmente calda in cui tutti cercavano di ripararsi nell'ombra delle case.

«Cosa mai sta succedendo?» si chiese piena di eccitazione. Potendo guardare solo di sotto in su, in un primo momento non vide altro che una selva di gambe. Le sembrarono però particolarmente risolute ed era sicura che non promettessero nulla di buono.

Le vesti svolazzavano e i sandali non si peritavano di sollevare un gran polverone che, in verità, le dava davvero fastidio ricoprendola di sabbia calda.

Trasportati da quelle gambe, arrivarono anche uomini e donne vocianti, tutti intenti a schernire e insultare qualcuno che la piccola pietra non riusciva ancora a vedere.

Giunte di fronte a un basso muro che cingeva un orto assetato, le gambe si fermarono, ma non le voci, che sempre più reclamavano qualcosa che aveva a che

fare con la punizione per una colpa. Dopo i lunghi anni passati a contatto con l'essere umano, la pietra aveva imparato a decifrarne il linguaggio. Anzi, la sua occupazione preferita era proprio stata quella di mettere insieme tutti quei suoni che le giungevano dall'altro, attraverso i discorsi dei passanti.

A un tratto essa vide, malamente spinta contro il muro, una giovane donna. Di lei poté scorgere anche il viso perché, tutta impaurita com'era, il suo corpo si era fatto piccolo ed era scivolato giù sino a terra, quasi trasformato anch'esso in pietra dall'odio della gente.

"Certamente non avrà ucciso, o percosso, o offeso qualcuno" pensò la pietra. "Il suo sguardo è chiaro e limpido, offuscato sì dalla paura, ma non dall'odio. Cosa può aver mai fatto una creatura così giovane e delicata?".

Tese l'orecchio, voleva assolutamente capire.

Poté distinguere solo alcune parole: colpevole, adultera, e poi amante, amore, offesa. "Ma che assurdo connubio!" pensò la pietra. Per quel che ne sapeva lei, amore e colpa non avevano nulla a che spartire, ma... si sa... l'uomo aveva le sue strane leggi, ben diverse da quelle semplici delle pietre.

Proprio in quel momento una voce si alzò sulle altre e cominciò a gridare: «Lapidiamola, lapidiamola!».

Fu come se un filo avesse tirato contemporaneamente dei burattini: il grido di uno divenne il grido di tutti.

La pietra inorridì e cercò di farsi ancora più grigia e piccola. Mai e poi mai avrebbe colpito quella creatura, mai e poi mai avrebbe ferito la vita. Ma come fare, così com'era alla mercè degli altri?

Già qualcuno si era abbassato per raccogliere alcune sue sorelle che la guardavano atterrite, sperando in qualcosa che né lei né loro certamente avrebbero potuto fare, legate com'erano alla loro natura di pietre.

Nella profondità del suo essere le parve di percepire un cuore che batteva all'impazzata; mai avrebbe pensato di assistere a qualcosa di così terribile.

In tutta quella gran confusione la nostra gentile amica non notò neppure l'avvicinarsi di un uomo.

Egli era arrivato con il passo calmo di chi sa che non occorre affrettarsi per mutare ciò che già è scritto.

La prima cosa che vide di lui furono i sandali assai consumati e, essendo grande esperta di calzature umane, pensò subito si trattasse di un pellegrino.

Riflettendo si disse che un uomo pio non si sarebbe mai accomunato allo schiamazzo degli altri; ma cosa avrebbe potuto fare, lui, da solo?

Tra la folla si fece silenzio, mentre egli sedette tranquillamente nella polvere, proprio vicino alla giovane donna.

«Maestro» chiese uno tra i tanti, «questa donna è un'adultera e la legge prescrive che sia lapidata».

"Lo chiamano Maestro" pensò la pietra, "ma chi sarà, da dove verrà? Pare tanto giovane!".

Ognuno nella piccola assemblea voleva intanto dire la sua: chi si appellava alla legge, chi chiedeva un duro esempio, chi pensava addirittura di conoscere il volere divino.

La pietra non riusciva più a star dietro a tutto quel vociare né riusciva a comprendere come mai quegli uomini avessero in sé tanta sicurezza da poter emettere un giudizio inappellabile.

Chi conosceva il fine di ogni cosa o l'insondabile mistero celato dietro l'effimera apparenza di una forma?

La pietra si sentiva profondamente indispettita. Aveva accettato per lunghi anni la sua condizione, cercando di assecondare ciò che la natura le chiedeva. Come mai la mente umana creava solo inutili problemi?

Il caldo si era fatto opprimente e lei avrebbe voluto che tutto finisse al più presto. Come avrebbe potuto il pellegrino risolvere un pasticcio così complicato! Gli conveniva piuttosto riprendere la sua strada e lasciare agli abitanti del villaggio la responsabilità dei loro gesti.

L'aria era immobile, quell'attimo pareva eterno: quando era iniziato e quando sarebbe finito?

Ogni sentimento sembrava sul punto di esplodere, ma una strana magia lo aveva fissato lì, nell'animo di ognuno. Paura, collera, odio, ipocrisia, superbia, compassione, dubbio parevano attendere un misterioso comando. Fu solo allora che la voce del pellegrino ruppe quell'incantesimo.

«Bene» disse, «se è questo che volete, sia. Chi di voi è senza peccato, scagli per primo la sua pietra».

Nessuno si mosse. Si stavano interrogando, presi alla sprovvista da quelle parole? Avevano realmente compreso o si era solo dissolta la forza della loro sicurezza?

Fatto sta che si guardarono l'un l'altro; poi, uno alla volta, in silenzio lasciarono la piazza.

Il giovane pellegrino si appoggiò al muretto con un sospiro e, allungando una mano nella polvere, raccolse proprio la nostra piccola amica, facendola scherzosamente rotolare fra le dita. Incredibile! Il suo sogno si era avverato. Qualcuno si era accorto di lei, l'aveva raccolta e ne aveva fatto una pietra davvero speciale!

- Racconto popolare francese - 

da: "Leggende Cristiane. Storie straordinarie di santi, martiri, eremiti e pellegrini", a cura di Roberta Bellinzaghi, © 2004 - Edizioni Piemme S.p.A. 


Prima o poi nella vita potrebbe capitarvi di essere vittime di un' ingiustizia: accuse prive di fondamento, giudizi errati da parte di persone che vogliono nuocervi e distruggervi.

Sappiatelo e preparatevi ad affrontare queste situazioni per evitare, quando vi capiteranno, che in voi abbiano il sopravvento il turbamento, il dolore o il desiderio di vendicarvi. L' unico buon atteggiamento da tenere in questi casi è quello di continuare a lavorare su voi stessi.

Ditevi che tutto ciò che è ispirato dal mondo divino resterà e brillerà un giorno in tutto il suo splendore, mentre i colpi bassi, gli intrighi e i complotti anche se hanno successo per un po', sono condannati prima o poi alla sconfitta.

Lasciate perciò che le persone ingiuste e cattive affondino, se vogliono, nella propria palude: non faranno altro che indebolirsi e impoverirsi, perché non sanno quanto siano terribili le leggi nei confronti di chi è servo della gelosia, della menzogna e dell'odio.

La potenza del cielo è infinita: lavora impercettibilmente, ma inesorabilmente, e tutto finisce per volgersi a favore di coloro che hanno messo al centro della loro vita un ideale sublime di bellezza e di amore, per l' avvento del Regno di Dio e la fratellanza nel mondo.

- Omraam Mikhaël Aïvanhov - 




Buona giornata a tutti :-)


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