lunedì 7 febbraio 2022

7 febbraio: Široki Brijeg e la vittoria dei martiri


Široki Brijeg. Il 23 luglio 1846 dodici frati originari dell’Erzegovina decisero di porre le fondamenta di una chiesa che immensamente cara divenne, nei tempi a venire, al popolo croato. Sulla pietra della prima posa è ancora possibile leggerne la profetica iscrizione: “Separati dalla Bosnia, senza pane e tetto, ricchi solo della fede in Dio, in questo convento e nella Chiesa […] sotto la protezione della Madonna assunta in cielo, hanno fondato questo convento i francescani di Erzegovina”.

Ci si potrebbe dunque domandare, e a ragione, quale evento straordinario possa rappresentare- ed aver rappresentato- la semplice costruzione di una chiesa in un paese dal nome pressoché impronunciabile o, se non altro, sconosciuto ai più.

Ebbene, la risposta esigerebbe un piccolo excursus circa la difficoltosa e sofferta storia della Bosnia ed Erzegovina.

Durante la dominazione ottomana della Bosnia, infatti, non risultò infrequente che i francescani venissero umiliati, picchiati, detenuti e anche assassinati.

La loro presenza immancabile sul territorio rappresentò, tuttavia, un punto di riferimento incrollabile soprattutto nei periodi più cupi ed oscuri che tale popolo si trovò a fronteggiare. Non a caso il vescovo Stadler arrivò a sentenziare che “Probabilmente non c’è un paese al mondo che debba ringraziare tanto i francescani quanto la Bosnia-Erzegovina. […] Hanno vissuto per la Bosnia e sono morti per essa fino a che giorni migliori sono tornati a queste terre, ancora una volta grazie a loro”.

Il calvario continuò nel 1942.

Erano gli ultimi giorni dell’occupazione tedesca dei Balcani, i partigiani prima e le truppe regolari sotto il maresciallo Tito poi, compirono efferate stragi di religiosi cattolici persino nei mesi successivi alla pace del 1945.

L’odio comunista e la sua violenza annoverarono fra le proprie vittime oltre settecento sacerdoti e religiosi- accusati di collaborazionismo- e circa settanta frati francescani, trenta dei quali, per l’appunto, di Široki Brijeg.

Il 7 febbraio del 1945, infatti, i partigiani comunisti decisero di distruggere le fondamenta di quello che era divenuto il simbolo cristiano più importante dell’intera Erzegovina: il santuario di Široki Brieg, dedicato alla Madonna assunta in Cielo.

Il valore culturale e la maestosità religiosa di tale luogo risiedevano nella presenza di un seminario, di una scuola ginnasiale e di una biblioteca (edificati successivamente alla chiesa) la cui imponenza morale si tradusse nella propulsione e nella diffusione di una Sapienza formidabile e di una Bellezza che Sant’Agostino definirebbe, ancora oggi, “tanto antica e tanto nuova”.

Tra i trenta francescani, infatti, figuravano laureati in musica, filosofia, teologia, lettere antiche, filologia classica, matematica, fisica e lingue romaniche. Diversi tra loro erano docenti di latino, greco, inglese, francese e tedesco.

Questi padri di etnia croata avevano studiato non soltanto nella vicina Mostar, ma anche in Francia o in Slovenia, in Polonia o in Austria, in Slovacchia o in Germania.

Il brulicare delicato quanto impetuoso di tanto genio e di tanta Grazia, scandita dagli indispensabili momenti di preghiera in latino, provocarono una reazione drasticamente tragica in chi, quell’aspirazione al Paradiso, non poteva concepirla né, tantomeno, accettarla.

Avvenne così, verso la fine della mattinata di quel 7 febbraio, che i partigiani comunisti di Tito- dopo aver tentato di abbattere la chiesa a seguito di ben 290 cannonate- cercarono di costringere prima 12 frati e in seguito i restanti, tra minacce e bestemmie, a rinunciare all’abito. Nessuno, dai più giovani (sei avevano solamente 20 o 21 anni) ai più anziani, abiurò la propria fede e la propria vocazione.

Vennero così portati fuori dal convento ed uccisi uno ad uno. I loro corpi furono trascinati nel rifugio antiaereo poco distante dalla chiesa, vennero cosparsi di benzina e poi bruciati.

Non paghi di ciò, i partigiani distrussero anche la biblioteca, contenente migliaia di volumi che documentavano le sofferenze e la tormentata storia del popolo croato dell’Erzegovina.

Per circa venticinque anni fu impedito ai fedeli di recarsi alla grotta di Široki Brijeg,
successivamente la polizia segreta si limitò a registrare coloro che- alquanto coraggiosamente- si recavano a porre i loro omaggi ai martiri.

La memoria privata dei trenta padri continuò però misteriosamente a farsi spazio con forza e potenza tra la gente comune.

E proprio tra quella gente, il segno indelebile di un avvenimento inenarrabilmente ingiusto, ignobile e disumano, iniziò a condurre ad una certezza- tutt’altro che flebile- che iniziò a scorgere nel martirio di quegli uomini (tanto virili da accettare di morire per il proprio Dio) non una umiliante sconfitta, ma una gloriosa e trionfante vittoria dal sapore di Risurrezione.

Verso la fine dell’anno 1991 venne presentata, presso la Santa Sede, la documentazione necessaria per la causa di beatificazione dei martiri francescani di Široki Brijeg.

Si realizzarono così le parole che quei pochi frati fissarono sulla pietra alle origini:

“Ricchi solo della fede in Dio”.

E “sotto la protezione della Madonna assunta in cielo”.

- Eleonora Barberio - 

da: progettoprometeo.it

Si sono immolati per la pace e per il bene di tutta la Chiesa. 

Questi sono i frati che sono divenuti maturi per il martirio - alcuni avevano solo vent’anni - e che sono stati capaci di testimoniare per Cristo e dimostrare chi è Cristo per loro, per noi. ­Con amore e venerazione ti rivelo i loro nomi e cognomi, (…). Così, tu potrai riflettere come ognuno, con il proprio nome e la propria vita, può anche oggi servire Dio e può rispondere alla Sua chiamata.

PREGHIERA ALLA REGINA DEI MARTIRI

O Regina dei martiri, la Tua potente intercessione ottenga ai tuoi “Cari figli martiri” la giusta gloria nella Chiesa pellegrinante, quella gloria che già posseggono nella Chiesa celeste.

O Regina dei martiri, la Tua potente intercessione ottenga al mondo intero una fede incrollabile, una fede grande e pura come quella testimoniata dai nostri martiri francescani. Amen


Buona giornata a tutti :-)