martedì 19 marzo 2019

Storia di un pezzo di pane - don Angelo Saporiti


Quando l'anziano dottore morì, arrivarono i suoi tre figli per sistemare l'eredità: i pesanti vecchi mobili, i preziosi quadri e i molti libri. 
In una finissima vetrinetta il padre aveva conservato i pezzi delle sua memoria: bicchieri delicati, antiche porcellane, pensieri di viaggio e tante altre cose ancora. 
Nel ripiano più basso, in fondo all'angolo, venne trovato un oggetto strano: sembrava una zolletta dura e grigia. 
Come venne portata alla luce, si bloccarono tutti: era un antichissimo pezzo di pane rinsecchito dal tempo. Come era finito in mezzo a tutte quelle cose preziose? La donna che si occupava della casa raccontò:
Negli anni della fame, alla fine della grande guerra, il dottore si era ammalato gravemente e per lo sfinimento le energie lo stavano lasciando. Un suo collega medico aveva borbottato che sarebbe stato necessario procurare del cibo. Ma dove poterlo trovare in quel tempo?
Un amico del dottore portò un pezzo di pane sostanzioso cucinato in casa, che lui aveva ricevuto in dono. Nel tenerlo tra le mani, al dottore ammalato vennero le lacrime agli occhi. E quando l'amico se ne fu andato, non volle mangiarlo, bensì donarlo alla famiglia della casa vicina, la cui figlia era ammalata. "La giovane vita ha più bisogno di guarire, di questo vecchio uomo", pensò il dottore.
La mamma della ragazza ammalata portò il pezzo di pane donatole dal dottore alla donna profuga di guerra che alloggiava in soffitta e che era totalmente una straniera nel paese. Questa donna straniera portò il pezzo di pane a sua figlia, che viveva nascosta con due bambini in uno scantinato per la paura di essere arrestata.
La figlia si ricordò del dottore che aveva curato gratis i suoi due figli e che adesso giaceva ammalato e sfinito. 
Il dottore ricevette il pezzo di pane e subito lo riconobbe e si commosse moltissimo. "Se questo pane c'è ancora, se gli uomini hanno saputo condividere tra di loro l'ultimo pezzo di pane, non mi devo preoccupare per la sorte di tutti noi", disse il dottore. "Questo pezzo di pane ha saziato molta gente, senza che venisse mangiato. È un pane santo!".
Chi lo sa quante volte l'anziano dottore avrà più tardi guardato quel pezzo di pane, contemplandolo e ricevendo da esso forza e speranza specialmente nei giorni più duri e difficili!
I figli del dottore sentirono che in quel vecchio pezzo di pane il loro papà era come più vicino, più presente, che in tutti i costosi mobili e i tesori ammucchiati in quella casa. 
Tennero quel pezzo di pane, quella vera preziosa eredità tra le mani come il mistero più pieno della forza della vita. 
Lo condivisero come memoria del loro padre e dono di colui che una volta, per primo, lo aveva spezzato per amore.

don Angelo Saporiti - 

"Prendete, mangiate: questo è il mio corpo!" ... (Mt 26,26)


San Giuseppe Patrono della Chiesa Universale  
O beato Giuseppe, che Dio ha scelto per portare il nome e svolgere il ruolo di padre agli occhi di Gesù, tu che sei stato dato da Lui come sposo purissimo a Maria sempre Vergine e come capo della Santa Famiglia sulla terra, tu che il Vicario di Cristo ha scelto come Patrono ed Avvocato della Chiesa universale, fondata da Cristo Signore stesso, con la fiducia più grande possibile io imploro il tuo aiuto potentissimo per questa stessa Chiesa che lotta sulla terra.

Ti supplico, proteggi, con una sollecitudine particolare e con questo amore veramente paterno di cui ardi, il Pontefice romano, tutti i vescovi ed i preti uniti alla Santa Sede di Pietro.

Sii il difensore di tutti quelli che penano per salvare le anime che sono angosciate ed immerse nelle avversità di questa vita.

Fà in modo che le persone si sottomettano spontaneamente alla Chiesa che è il mezzo assolutamente necessario per ottenere la salvezza.

Degnati di accettare, santissimo Giuseppe, il dono che ti faccio. Mi voto completamente a te, affinché tu voglia essere, sempre, per me un padre, un protettore ed una guida lungo il cammino della salvezza. Dammi un cuore puro, un amore ardente per la vita interiore. Fa' che io stesso segua le tue tracce e che rivolga tutte le mie azioni alla grande gloria di Dio, unendole agli affetti del Divino Cuore di Gesù e del Cuore Immacolato della Vergine Madre.

Prega infine per me, affinché io possa partecipare alla pace ed alla gioia di cui tu hai goduto un tempo, morendo così santamente. 

Amen.






Poesia per il papà

Il mio papà...
che si sveglia presto per andare al lavoro...
che tifa per me quando gioco a calcio...
che mi accompagna a scuola e con lui arrivo sempre in ritardo...
che sa tutto dei computer e sa aggiustare ogni cosa...
che aiuta la mamma...
che mi telefona di continuo per saper come sto...
che mi aspetta fino a tardi...
che mi ha insegnato ad andare in bicicletta ed anche a nuotare...
che nasconde gli sbadigli per stare un po' con me...
che mi sa consolare...
A lui ho rubato il suo tempo,
a lui ho preso tutti i suoi pensieri,
a lui ho sequestrato tutto il suo amore...
Lui non tiene niente per sé,
e tutto quello che è suo è anche mio...
Lui mi ha dato la vita,
e ogni giorno dà la sua vita per me...
Lo stringo forte al cuore, il mio papà,
vorrei dargli anch'io qualcosa, ma...
so solo dire: "Ti voglio bene, papà!".

Luisella Carratù - 


A tutti i papà ... giovani e meno giovani ... tanti auguri!
Tanti auguri a tutti i Giuseppe e le Giuseppine!
 Buona giornata!