venerdì 14 aprile 2017

E pure il tuo figlio e altre preghiere per il Venerdì Santo - Padre Davide Maria Turoldo

E pure il tuo figlio 
il divino tuo figlio, il figlio 
che ti incarna, l'amato 
unico figlio uguale 
a nessuno, anche lui 
ha gridato 
alto sul mondo: 
“Perché...?”
Era l'urlo degli oceani 
l'urlo dell'animale ferito 
l'urlo del ventre squarciato 
della partoriente 
urlo della stessa morte: 
“perché?”
E tu non puoi rispondere 
non puoi...
Condizionata onnipotenza sei!
Pretendere altro è vano.
T'invocava con tenerissimo nome:
la faccia a terra 
e sassi e terra bagnati 
da gocce di sangue:
le mani stringevano zolle 
di erba e fango:
ripeteva la preghiera del mondo: 
“Padre, abbà, se possibile”...
Solo un ramoscello d'olivo 
dondolava sopra il suo capo 
a un silenzioso vento...
Ma non una spina Tu 
gli levasti dalla corona.
Trafitto anche il pensiero: 
non può, non può lassù 
il pensiero non sanguinare!
Oh, le ferite della mente!
E non una mano 
gli schiodasti dal legno:
che si tergesse 
dagli occhi il sangue
e gli fosse dato 
di vedere 
almeno la Madre
là,
sola...
Perfino potenti 
e maestri di ferocia 
e gente, al vederlo 
si coprivan la faccia.
E lui a fluttuare 
dentro una nuvola:
dentro 
la nuvola del divino 
Nulla!
E dopo 
solo dopo 
Tu e noi 
a ridargli la vita
No, credere a Pasqua non è 
giusta fede: 
troppo bello sei a Pasqua!
Fede vera 
è al venerdì santo 
quando Tu non c'eri 
lassù!
Quando non una eco 
risponde 
al suo alto grido
e a stento il Nulla 
dà forma
alla tua assenza…

 - padre Davide Maria Turoldo -



Siamo qui, o signore Gesù.
Siamo venuti come i colpevoli
ritornano sul luogo del delitto,

siamo venuti come colui che Ti ha seguito,
ma Ti ha anche tradito,

tante volte fedeli e tante volte infedeli,

siamo venuti
per riconoscere il misterioso rapporto

fra i nostri peccati e la Tua Passione:

l'opera nostra e l'opera Tua,

siamo venuti per batterci il petto,
per domandarti perdono,

per implorare la Tua misericordia,

siamo venuti
perchè sappiamo che Tu puoi,

che Tu vuoi perdonarci,

perchè Tu hai espiato per noi.

Tu sei la nostra redenzione
e la nostra speranza.


- Beato Paolo VI, papa  -


Davanti alla Croce 

Noi ti adoriamo, Cristo Gesù.
Ci mettiamo in ginocchio

e non troviamo parole sufficienti

per esprimere quel che proviamo
davanti alla tua morte in croce.
Noi desideriamo, o Cristo,
gridare oggi verso la tua misericordia
più grande di ogni forza e potenza
alla quale possa appoggiarsi l'uomo.
La potenza del tuo amore
si dimostri ancora una volta più grande
del male che ci minaccia.
Si dimostri più grande dei molteplici peccati
che si arrogano in forma sempre più assoluta
la cittadinanza nella vita degli uomini.

- San Giovanni Paolo II, papa - 



Preghiera per il Venerdì Santo 

Dio Redentore, eccoci alle porte della fede,
eccoci alle porte della morte,

eccoci di fronte all’albero della croce.

Solo Maria resta in piedi
nell’ora voluta dal Padre, nell’ora della fede.
Tutto è compiuto,ma, allo sguardo umano,
a sconfitta sembra completa.
Sul ruvido legno della croce, tu fondi la chiesa:
affidi Giovanni come figlio
a tua madre, e tua madre, da questo momento
entra nella casa di Giovanni.
Tutto è compiuto. Tu hai dato la vita,
apri il nostro cuore a questo dono totale.
Sul legno hai elevato tutto a te.
O Signore,
disceso dalla croce raggiungi l’uomo in lacrime,
per dirgli che l’hai amato fino in fondo.

- don Romano Guardini - 



Ci siamo
anche noi
ai piedi
della tua croce.
Siamo venuti
per chiederti
ancora qualcosa:
un ultimo favore,
un aiuto per oggi,
qualche briciola
di benessere
in più.
E tu,
con l’ultimo
sorso di vita,
invece
di assecondare
i nostri
sciocchi
capricci
ci doni
una madre.
La tua.
La nostra.
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XII stazione. Gesù in croce, la madre e il discepolo (Giovanni 19,26-27)

- Patrizio Righero - 




Nel nome di Gesù ogni ginocchio si pieghi
in cielo, in terra e sottoterra,
perché Gesù si è fatto obbediente
fino alla morte, alla morte di croce:
per questo Gesù Cristo è il Signore,
a gloria di Dio Padre.



Silenzio e digiuno