domenica 6 novembre 2016

scritti di Tonino Bello in occasione della Solennità di Nostro Signore Gesù Cristo Re dell’Universo

"Lui, Gesù, è il Signore: è Gesù di Nazareth: e questo nostro indistruttibile amore attorno al quale vogliamo legare la vita, al quale non ci vogliamo aggrappare, ma vogliamo abbandonarci.
Purtroppo, miei cari amici, devo dirvelo questo: io conosco molti cristiani e fra questi, forse, ci sono anch'io, cristiani di mezzatacca che si aggrappano al Signore, perché hanno paura, ma non si abbandonano a Lui perché Lo amano. Se uno non sa nuotare e sta naufragando e qualcuno gli passa accanto, gli si aggrappa, lo abbraccia, lo afferra. 
Ma quello non è un allacciamento d'amore, non è un abbraccio di tenerezza, è prodotto dalla paura, invece chi si abbandona, si lascia andare. 
E noi a Gesù ci dobbiamo abbandonare; a Lui, 'la fontana antica', 'la fontana del villaggio' che ha un'acqua, l'unica capace di dissetarci. 
Chi ha sete va e beve; chi è stanco e sudato va a lavarsi e refrigerarsi. 
Ecco chi è Gesù Cristo: per ognuno ha una parola particolare. 
Ha per tutti quanti una parola di tenerezza, di incoraggiamento. Noi dovremmo solo riscoprirla"
Io se vedo un marocchino o un poveraccio, o un disgraziato, o un ubriaco.... vedo un uomo che ha bisogno. Tu lo aiuti, se sei credente poi sai che quel volto lì è la trasparenza del volto di Dio... tu lo sai... 
Ma se non lo avverti perchè non sei credente, aiutalo lo stesso... poi un giorno (questo sta nel vangelo)... ricordate il capitolo 25 del Vangelo di Matteo? Avevo fame e mi avete dato da mangiare, avevo sete e mi avete dato da bere....
Quelli diranno: Signore, chi t' ha mai visto? Quando mai ti abbiamo visto affamato e ti abbiamo dato da mangiare, ti abbiamo visto assestato e ti abbiamo dato da bere...non t'ho mai visto... 
Questo vuol dire che in mezzo a quel numero lì ci sono anche dei non credenti... Quando mai ti abbiamo visto? 
E Gesù dirà : " Ogni volta che avete fatto qualcosa del genere ad uno dei miei fratelli più piccoli l'avete fatto a me". Non t'ho visto mai, non ti conosco... L'avete fatto a me... 
Tribuna numerata, numero 2 e 3 nello stadio del cielo... e il vescovo invece, che vi predica queste cose, arriverò io... va bè dai in curva, ed entrerò di straforo...e chissà a quanti di voi farò segno, voi che starete in tribuna coperta, vi farò segno... e voi forse però, anche se io rimarrò in tribuna, probabilmente voi mi ringrazierete... me... o dico gli altri vostri educatori, perchè se siete andati a finire in tribuna un po’ di colpa ce l'abbiamo noi... allora saremo felici lo stesso.
E' un giudizio positivo quindi. però tu che sei credente queste cose le sai, ma se non sei credente le fai lo stesso, io ti auguro che le faccia. Soltanto da questo vorrei preservarti: dall'offrire qualcosa per voglia di sentirti ripagata, di sentirti gratificata, o per voglia magari di catturare gli altri... no questo no... perchè allora c'è di mezzo l'egoismo. 

Ma se tu dai perchè intravedi un lembo della tua stessa umanità nel fratello che soffre, stai sulla buona strada.
Abbiamo bisogno di preti, Signore, ma di preti fatti sul Tuo stampo; non vogliamo sgorbi, non vogliamo "occasionali", ma preti autentici, che ci trasmettano Te senza mezzi termini, senza ristrettezze, senza paure. 
Vogliamo preti "a tempo pieno", che consacrino ostie, ma soprattutto anime, trasformandole in Te; preti che parlino con la vita, più che con la parola e gli scritti; preti che spendano il loro sacerdozio anziché studiare di salvaguardarne la dignità.
Sai bene, Signore, che l'uomo della strada non è molto cambiato da quello dei tuoi tempi; ha ancora fame; ha ancora sete; fame e sete di Te, che solo tu puoi appagare. 

Allora donaci preti stracolmi di Te, come un Curato d'Ars, preti che sappiano irradiarti; preti che ci diano Te. Di questo, solo di questo noi abbiamo bisogno.
Perdona la mia impertinenza: tieniti i preti dotti, tieniti i preti specializzati, i preti eloquenti, i preti che san fare schemi, inchieste, rilievi. A noi, Signore, bastano i preti dal cuore aperto, dalle mani forate, dallo sguardo limpido. Cerchiamo preti che sappiano pregare più che organizzare, preti che sappiano parlare con Te, perché quando un prete prega, il popolo è sicuro.
Oggi si fanno richieste, si fanno sondaggi su come sarà, su come la gente vuole il prete. 

Non ho mai risposto a queste inchieste, ma a Te, Signore, posso e voglio dirlo: il prete io lo voglio impastato di preghiera.
Donaci, o Signore, preti dalle ginocchia robuste, che sappiano sostare davanti a Te, preti che sappiano adorare, impetrare, espiare; preti che non abbiano altro recapito che il tuo Tabernacolo. 

E dimenticavo: rendici degni di avere tali preti.

- don Tonino Bello - 


Di Gesù non si parla tra persone educate. Con il sesso, il denaro e la morte, Gesù è tra gli argomenti che mettono a disagio in una conversazione civile. Troppi i secoli di sacrocuorismo. 
Troppe le immagini di sentimentali nazareni con i capelli biondi e gli occhi azzurri: il Signore delle signore. Troppe quelle prime comunioni presentate come “Gesù che viene nel tuo cuoricino”. Non a torto tra persone di gusto quel nome suona dolciastro. 
E’ irrimediabilmente tabù… Neppure preti, pope, pastori ne parlano molto… Si costruiscono complesse architetture sui Vangeli; ma pochi scendono in cantina per vedere se le fondamenta ci sono davvero… Dice un detto segreto attribuito a Gesù da un Vangelo apocrifo: “Chi si stupisce, regnerà”. 
Molti sembrano aver perduto il dono dello stupore.

- Vittorio Messori - 




Nel lontano 1955, l'allora arcivescovo di Milano, Card. Montini, divenuto poi Papa Paolo VI, quasi interpretando i nostri tempi, scriveva alla Diocesi: 
"Oggi l'ansia di Cristo pervade anche il mondo dei lontani, quando in essi vibra qualche autentico movimento spirituale. 
La storia contemporanea ci mostra nelle sue solenni manifestazioni i segni di un messianismo profano. Il mondo, dopo avere dimenticato e negato Cristo, lo cerca. Ma non lo vuole cercare qual è e dov'è. Lo cerca tra gli uomini mortali. Ricusa di adorare il Dio che si è fatto uomo e non teme di prostrarsi servilmente davanti all'uomo che si fa Dio. 
Il desiderio di trovare un uomo sommo, un prototipo dell'umanità, un eroe di complete virtù, un maestro di somma sapienza, un profeta di nuovi destini, un liberatore di ogni schiavitù e di ogni miseria assilla oggi le generazioni inquiete, che, forti di qualche sconsacrato frammento di verità, colto al Vangelo, creano miti effimeri, agitano inumane politiche e preparano così grandi catastrofi. 
Dall'inquietudine degli spiriti ribelli e dall'aberrazione delle dolorose esperienze umane, prorompe fatale la confessione di Cristo risorto: di Te abbiamo bisogno". 




Preghiera a Cristo Re

"Sì, Signore, tu sei il mio re.
Sei l'unico di cui mi posso fidare completamente.
Tu, mio Gesù e mio re,
mi guidi nel cammino di ogni giorno
e sono certo che seguendo i tuoi passi
non potrà accadermi nulla di male.
Tu, mio re, sei forte,
perché porti in te la forza straordinaria dello Spirito Santo:
nessuna cattiveria potrà mai vincerti,
persino la morte si arrende di fronte a te.
Tu sei pieno di sapienza:
mi insegni come vivere secondo il cuore del Padre,
mi parli attraverso la Scrittura Sacra
e mi sveli il progetto di amore che tu sogni per tutta l'umanità.
Tu, o mio re, hai dato la vita sulla croce per amore di tutti noi:
per questo, più che per ogni altro motivo,
tu sei il Signore del mio cuore e della mia vita.
Tu sei re, Maestro Gesù.
L'unico al mondo a potersi chiamare così, nella piena verità.
Tu, Signore Dio, sei il mio re:
mio, perché ti voglio bene
e perché so di essere amato da te, infinitamente."















Buona giornata a tutti. :-)