giovedì 12 marzo 2015

Il termosifone chiuso -

C’era una volta uno strano termosifone. Era sempre freddo, anche durante l’inverno. Il fatto di non aver mai funzionato non gli permetteva di capire il senso del suo stare lì attaccato alla parete di un ufficio tra l’indifferenza di tutti gli impiegati che vi lavoravano.
Infatti, vi erano nello stesso stabile anche altri termosifoni che funzionavano bene; per tale motivo gli impiegati preferivano radunarsi accanto a questi, nei momenti di pausa, per riscaldarsi e chiacchierare un po’.
Tuttavia, lo strano termosifone non aveva mai capito il perché la gente non si accostasse a lui. Eppure esteriormente era uguale agli altri, non aveva né pezzi in più, né pezzi in meno. Lo strano termosifone non sapeva di non aver mai funzionato.
Un giorno, da lontano, vide un uomo simpatico che si fermava davanti ad ogni termosifone per la manutenzione e, dopo aver fatto una piccola chiacchierata col termosifone ed aver aggiustato ciò che non andava, passava a quello successivo.
Così, dopo tutti gli altri, arrivò finalmente il suo turno.
L’uomo dopo aver esaminato la situazione disse al termosifone:
“Sei freddo e non hai mai funzionato perché sei chiuso.
C’è una caldaia che invia acqua calda a tutti i termosifoni, anche a quelli che, come te, sono chiusi; perciò basterà aprirti e anche tu sarai attraversato da quest’acqua e darai calore.”

Dopo aver detto ciò, l’uomo aprì il termosifone con degli arnesi e di colpo il termosifone iniziò a sentire l’acqua calda che gli inviava la caldaia. 
Il termosifone fu molto contento perché finalmente tanta gente si accostava a lui per riscaldarsi. Il termosifone aveva scoperto un modo nuovo di vivere che non aveva mai sperimentato prima di allora.

Spesso anche noi siamo come questo termosifone. Il Signore dona il suo Amore e la sua Grazia ad ogni uomo, ma fin quando resteremo chiusi a lui non sperimenteremo mai il vero significato della vita e cosa significa “servire”.
Se ci apriremo al Signore molti si accosteranno a noi per ricevere il Suo calore.

Fraternità Francescana Secolare


“Sai qual è un errore che si fa sempre? Quello di credere che la vita sia immutabile, che una volta preso un binario lo si debba percorrere fino in fondo. Il destino, invece, ha molta più fantasia di noi. Proprio quando credi di trovarti in una situazione senza via di scampo, quando raggiungi il picco di disperazione massima, con la velocità di una raffica di vento tutto cambia, si stravolge, e da un momento all’altro ti trovi a vivere una nuova vita.”

- Susanna Tamaro -


Il ventesimo secolo avrà visto ogni tipo di crimini - Auschwitz, Hiroshima, genocidi - ma il solo vero crimine perfetto è, con le parole di Heidegger, “la seconda caduta dell’uomo, la caduta nella banalità”.
Violenza omicida della banalità che, proprio nella sua indifferenza e nella sua monotonia, è la forma più sottile di sterminio. 
Un vero teatro della crudeltà, della nostra crudeltà, completamente sdrammatizzata e senza traccia di sangue. 
Crimine perfetto perché abolisce tutte le poste in gioco e cancella le sue proprie tracce – ma soprattutto perché, di questo omicidio, siamo al tempo stesso gli artefici e le vittime.

- J.Baudrillard -
 
Patafisica e arte del vedere



Buona giornata a tutti. :-)