giovedì 27 giugno 2013

Note sulla tristezza - Don Luigi Giussani -

«La tristezza è una nota inevitabile e significativa della vita, perché nella vita, in ogni suo momento tu hai la percezione di qualcosa che ancora ti manca; la tristezza è un’assenza sofferta. 
Che cosa rende buona la tristezza? 
Riconoscerla come strumento significativo del disegno di Dio. 
Il disegno di Dio implica questo: che la vita sia sempre, in qualsiasi caso … soggetta alla percezione di qualcosa che manca. 
Ed è provvidenziale questo … 
Che la vita sia triste è l’argomento più affascinante per farci capire che il nostro destino è qualcosa di più grande, è il mistero più grande. 
E quando questo mistero ci viene incontro diventando un uomo, allora questo fascino diventa cento volte più grande. 
Non ti toglie la tristezza, perché il modo con cui Dio diventa uomo è tale che l’hai senza averlo, l’hai già e non l’hai ancora. … 
Non lo vediamo – io non vedo Lui come vedo te – , so che Lui è qui perché ci sei tu, perché ci siamo noi …

La tristezza è la condizione che Dio ha collocato nel cuore dell’esistenza umana, perché l’uomo non si illuda mai tranquillamente che quello che ha gli può bastare. 
La tristezza è parte integrante, non della natura del destino dell’uomo, ma dell’esistenza dell’uomo, cioè del cammino al destino, ed è presente ad ogni passo. Quanto più questo passo è bello per te, quanto più è incantevole per te, quanto più è tuo, tanto più capisci che ti manca quello che più aspetti».

(Luigi Giussani, Si può vivere così?, p. 338)



Il cammino del Signore è semplice come quello di Giovanni e Andrea, di Simone e Filippo, che hanno cominciato ad andare dietro a Cristo: per curiosità e desiderio. 
Non c'è altra strada, al fondo, oltre questa curiosità desiderosa destata dal presentimento del vero.
(da Alla ricerca del volto umano, Rizzoli)




“Non solo la terra è stata data da Dio all’uomo, che deve usarla rispettando l’intenzione originaria di bene, secondo la quale gli è stata donata; ma l’uomo è stato donato a se stesso da Dio e deve, perciò, rispettare la struttura naturale e morale, di cui è stato dotato”. 

Beato Giovanni Paolo II, Lettera enciclica Centesimus annus




Chiediamo oggi al Signore Gesù che ci dia questa grazia di non immischiarci mai nella vita degli altri, di non diventare cristiani di buone maniere e cattive abitudini, di seguire Gesù, di andare dietro Gesù, sulla sua strada. E questo basta!”.

Papa Francesco Omelia Santa Marta, 18 Maggio 2013



Preghiera per la sera

Mi addormenterò nella pace,
il tuo sangue vegli su di me;
all' anima che hai plasmato secondo la tua immagine, 
concedi la libertà.


Posa la mano sul corpo che hai impastato,
e le tue misericordie siano per lui come mura di difesa
e come un potente scudo.


Quando il corpo si riposerà
la tua forza lo protegga,
il mio riposo sia davanti a te,
come profumo d'incenso.


Il Maligno non si avvicini al mio giaciglio,
per l'intercessione di tua Madre,
e per il tuo sacrificio per noi;
allontana il demone della paura che mi nuoce.



Buona giornata a tutti. :-)

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