Con questi quattro stracci addosso,
non devo abbassare il capo
di fronte a nessuno,
non devo battere i pugni
sul tavolo della vita
per ottenere l’attenzione del cielo,
non devo sentirmi a disagio
alla mensa del tempo
e al brindisi della pace.
Mi bastano questi quattro stracci,
per entrare a pieno titolo
nel mondo delle creature di Dio,
per sfilare sulla passerella
di quanti sono amati
fin dall’eternità.
Con questi quattro stracci addosso,
assaporo l’eleganza di un universo
che abbraccia il mio orizzonte
più di quanto io possa immaginare.
Con questi quattro stracci addosso,
io sono al tuo cospetto,
un re,
un angelo,
un figlio prediletto,
Padre mio.
(Eric Pearlam)
Molte volte, nella nostra preghiera, chiediamo a Dio
di essere liberati dal male fisico e spirituale, e lo facciamo con grande
fiducia.
Tuttavia spesso abbiamo l’impressione di non essere
ascoltati e allora rischiamo di scoraggiarci e di non perseverare.
In realtà non c’è grido umano che non sia ascoltato
da Dio e proprio nella preghiera costante e fedele comprendiamo con san Paolo
che «le sofferenze del tempo presente non ostacolano la gloria futura che sarà
rivelata in noi» (Rm 8,18).
Benedetto XVI - Udienza Generale del 16 maggio 2012
dipinto di Agim Sulaj
Dovevo fare una
scelta e così mi affidai ad una moneta. Dentro di me sapevo quello che
realmente volevo ma ero indeciso, avevo paura. Alla fine decisi ugualmente di
lanciarla, mi preparai. Tremavo perché ciò che scaturiva doveva essere la mia
scelta.
La mano sudava, il
cuore batteva. Per la strada non passava nessuno, ero io stesso il giudice,
l'arbitro che doveva verificare la correttezza... sceglierò ciò che esce... ma
all'improvviso, quando ero quasi pronto mi si avvicina un bambino malconcio,
sporco, denutrito ma con un sorriso meraviglioso. Lui non mi chiese nulla mi
guardava.
Non aveva scelto,
lo aveva fatto qualcuno al suo posto ed ora stava cosi a pagarne le
conseguenze.
Smisi di sudare,
aprii la mia mano e diedi a lui quella moneta.
O testa o croce,
quella era la miglior scelta che potevo fare.
- Domenico Torelli
-
Cari giovani……. Che cosa lascerete voi alla prossima
generazione?
State voi costruendo le vostre esistenze su
fondamenta solide, state costruendo qualcosa che durerà?
State vivendo le vostre vite in modo da fare spazio
allo Spirito Santo in modo da fare spazio allo Spirito Santo in mezzo ad un
mondo che vuole dimenticare Dio, o addirittura rigettarlo in nome di un falso
concetto di libertà?
Come state usando i doni che vi sono stati dati, la
“forza” che lo Spirito Santo è anche ora pronto a effondere su di voi?
Che eredità lascerete ai giovani che verranno? Quale
differenza voi farete?
La forza dello Spirito Santo non ci illumina
soltanto né solo ci consola.
Ci indirizza anche verso il futuro, verso l’avvento
del Regno di Dio.
Che magnifica visione di una umanità redenta e
rinnovata noi scorgiamo nella nuova era promessa dal vangelo odierno!
- Papa Benedetto XVI GMG Sidney 20 luglio 2008 -