sabato 19 gennaio 2013

Fame di Dio – Madre Teresa di Calcutta -

Il mondo intero ha fame di Dio.
Siete voi sacerdoti che dovete spegnere questa fame.
La potrete saziare con la tenerezza e l'amore di Cristo.
Date al mondo questo Gesù che infiamma i vostri cuori.
Per le strade di Calcutta abbiamo raccolto oltre quarantaseimila malati.
La metà di loro è tornata a Dio in maniera molto semplice, amati e assistiti dalle Sorelle.

Mi ricordo di un uomo che un giorno venne da noi.
Andò dritto verso il reparto delle donne senza nemmeno dirmi una parola.
Si fermò a fianco di una Sorella che si stava occupando di una donna malata, ricoperta di sporcizia e di parassiti.
Guardò le mani, il volto e gli occhi della Sorella e si rese conto che era l'amore di Dio che dava forza alla Sorella per compiere il suo lavoro.
Quindi venne verso di me e mi disse:


«Ero venuto pieno di odio, ma me ne vado con Dio presente nel più intimo del mio cuore. Ho scoperto Dio nel volto di questa Sorella che si occupa di una povera malata come se si tratti dello stesso Cristo».

Questo è il vostro compito in quanto sacerdoti.

Che ogni essere umano sia Gesù per voi e che voi, a vostra volta, siate la sua presenza.
Siate santi e insegnate a tutti a esserlo.
Insegnateci la preghiera che purifica i nostri cuori e che ci aiuta a progredire nella fede.
Ricordateci l'importanza della meditazione, fonte di amore e di servizio.
Voi, che avete consacrato le vostre vite e i vostri cuori, dovete essere poveri, casti e santi per poter dire « questo è il mio corpo » nella consacrazione e per poter dare continuamente a noi questo pane di vita che ci sostenta e che ci invita a essere santi.



(Beata Madre Teresa di Calcutta)




Diceva della sua opera: "Sarà grande se sarà piccola, sarà ricca se sarà povera; avrà la protezione di Dio se non cercherà quella dell'uomo". 
E aggiungeva: "Scopo del vero sacerdote è accendere un piccolo fuochetto che, se la Provvidenza lo vorrà, farà estendere il suo calore e la sua luce ovunque e comunque".

- San Giovanni Calabria -








Umiliati amorosamente avanti a Dio ed agli uomini, perchè Iddio parla a chi tiene le orecchie basse.

Sii amante del silenzio, perchè il molto parlare non è mai senza colpa.

Tieniti in ritiro per quanto ti sarà possibile, perchè nel ritiro il Signore parla liberamente all'anima e l'anima è più in grado di ascoltare la sua voce.

Diminuisci le tue visite e sopportale cristianamente quando ti vengono fatte (Epist. III, p. 432).

- Padre Pio - 




Esercitate la carità, esercitatela con entusiasmo: non fatevi chiamare due volte, siate solleciti. Interrompete qualsiasi occupazione, anche santissima e volate in aiuto dei poveri.

- San Giuseppe Benedetto Cottolengo -




Vicino ad un uomo che soffre ci dovrebbe essere sempre un uomo che ama.
- Giovanni Paolo II -


Preghiera per la sera 


Signore, ti offro l'oggi che tu mi hai concesso di vivere. 
Ti chiedo perdono di essermi così spesso allontanato dalla tua presenza, di avere dato tanta importanza a quello che succede, di avere preferito l'effimero all'eterno. 
Concedimi di considerare ogni giorno come se fosse l'ultimo, di vivere ogni Eucaristia come se fosse l'ultima e ogni occasione di parlare di te, di dire il tuo amore, come se fosse l'ultima, per me e per chi mi ascolta. 
La tua carità è tutta in questo presente; che io non rimandi mai l'amore al domani.

Buona giornata a tutti. :-)

www.leggoerifletto.it