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sabato 26 gennaio 2013

Sentenze attribuite a Talete da Mileto

«Talete, figlio di Examyes, da Mileto, disse:

Enghya para d’ata.
"Garanzia – ed è già danno" (Dai garanzia, e appresso c’è sventura.)

2. Non abbellire la tua immagine; sia bello invece il tuo agire.

3. Pensa ai tuoi amici, che vi siano o non vi siano più. (Ricòrdati degli amici, presenti e assenti)

4. Non esser ricco tramite l'ingiustizia.
 

5. Non ti comprometta il tuo discorso nei confronti di quanti ripongono in te la loro fiducia.
 
6. Non tardare a lodare i tuoi genitori.
 
7. Non prendere dal padre quello che è vizioso.
 
8. Ciò che fai di bene ai tuoi genitori, aspettatelo nella vecchiaia dai tuoi figli.
 
9. È difficile conoscere se stesso.
 
10. La cosa più piacevole è ottenere ciò che si desidera.

11. L'inattività è un tormento.( La pigrizia è una sciagura)

12. La non padronanza di sé è un danno.

13. L'ignoranza è un vizio.
 
14. Cerca di imparare e di apprendere il meglio.
 
15. Non esser pigro, anche se sei ricco.

16. Nascondi i problemi di casa.
 
17. Fatti invidiare, piuttosto che commiserare.
 
18. Mantieni la misura
 
19. Non fidarti di tutti.
 
20. Incominciando, adorna te stesso.

(Talete da Mileto)
Talete ( 640 a.C./625 a.C – circa 547 a.C.).
È comunemente considerato il primo filosofo della storia occidentale
                                                                                                                                                                                                                         
 
 
"A motivo della loro dignità, tutti gli esseri umani, in quanto sono persone, dotate cioè di ragione e di libera volontà e perciò investiti di personale responsabilità, sono dalla loro stessa natura e per obbligo morale tenuti a cercare la verità, in primo luogo quella concernente la religione."

(Dignitatis Humanae, dichiarazione del Concilio Ecumenico Vaticano II sulla libertà religiosa)
 
 

"In una società che considera fuori tempo credere in Gesù, la fede apre all'abbraccio di Dio.
Egli viene visto come il limite della nostra libertà, un limite da eliminare affinché l'uomo possa essere totalmente se stesso.
Nella società attuale non è facile manifestare apertamente e senza compromessi ciò in cui si crede.
Una società che considera spesso fuori moda e fuori tempo coloro che vivono della fede in Gesù. Sull'onda di questa mentalità, vi può essere anche tra i cristiani il rischio di intendere il rapporto con Gesù come limitante, come qualcosa che mortifica la propria realizzazione personale.
Questa visione mostra di non avere capito nulla del rapporto con Dio, perché proprio a mano a mano che si procede nel cammino della fede, si comprende come Gesù eserciti su di noi l’azione liberante dell’amore di Dio, che ci fa uscire dal nostro egoismo, dall'essere ripiegati su noi stessi, per condurci ad una vita piena, in comunione con Dio e aperta agli altri."
 - Papa Benedetto XVI -

 
Affannarsi per accumulare è idolatria. L’affanno è contro l’uomo, perché lo priva della gioia di vivere. L’accumulo fa imputridire: “Mosè disse loro: nessuno ne avanzi per domani. Ma essi non ascoltarono Mosè e alcuni ne presero di più per l’indomani: sorsero dei vermi e si corruppe. Mosè si irritò contro di loro.

Esodo 16, 19-20
 
Saggio è colui che non si lamenta per le cose che non ha, ma sa apprezzare quelle che ha.

- Democrito -



Essere stupidi è un diritto di tutti.
Qualcuno però se ne sta approfittando...

Buona giornata a tutti :-)