L’autunno è il tempo dell’avvento,
dell’incubazione,
della terra che copre il suo segreto;
e il grano che sta sotto non si vede.
L’autunno è il tempo della fede:
del credere ciò che non è ancora,
del credere che sarà, che fiorirà, che darà frutti;
ed è tempo di semina, per un lontano raccolto.
È il tempo di gettar via piangendo,
come dicono i salmi, per poi raccogliere in letizia.
Ma il pianto d’autunno è un pianto dolce e consolato,
una tenera malinconia che sfuma con le nebbie mattutine,
incontro a un sole pallido
che illumina senza accecare e bacia senza ardere.
Autunno di frutti caduti,
autunno di foglie secche,
autunno di nebbie grigie,
autunno tuo:
del tuo passaggio silenzioso, del tuo amore paziente,
della tua attesa lunga.
Dacci l’amore paziente e la pazienza tenace,
l’ascolto attento e l’attesa vigilante:
dacci, Signore, la fede e la speranza dell’incontro con te.
Cadono le foglie,
Cadono come da lontani parchi nei cieli
cadono con lento indugio di lente volute
e nella notte anche la terra
cade dalle alte stelle nella solitudine.
Tutto cadrà, cadrà questa mia mano,
e questa pure, è la legge.
Ma c’è Uno, che regge questo eterno cadere
nelle Sue mani, dolcemente.
- R. M. Rilke -
Mattino d'Autunno
Il cielo era tutto sereno:
di mano in mano che il sole s’alzava
dietro il monte si vedeva la sua luce...
Un venticello d’autunno,
staccando dai rami
le foglie appassite del gelso,
le portava a cadere qualche passo
distante dall’albero.

