Per un attimo fu talmente confuso che
credette realmente di non aver mai visto in vita sua una cosa bella come quella
fanciulla. Tuttavia vedeva solo il suo contorno da dietro, contro la candela.
Naturalmente pensò di non aver mai sentito un odore così buono. Ma poiché
conosceva gli odori umani a migliaia, odori di uomini, di donne, di bambini,
non riusciva a comprendere come un essere umano potesse emanare un odore tanto
squisito. In genere le persone avevano odori insulsi o miserabili.
I bambini avevano un odore insipido, gli uomini un odore di orina, di sudore acre e di formaggio, le donne di grasso rancido e di pesce in via di decomposizione.
I bambini avevano un odore insipido, gli uomini un odore di orina, di sudore acre e di formaggio, le donne di grasso rancido e di pesce in via di decomposizione.
Di
nessunissimo interesse, del tutto ripugnanti erano gli odori delle persone.
E dunque, per la prima volta in vita sua, Grenouille non si fidò del suo naso e dovette chiamare in aiuto gli occhi per credere a quello che stava annusando. Ma la confusione dei suoi sensi non durò a lungo.
E dunque, per la prima volta in vita sua, Grenouille non si fidò del suo naso e dovette chiamare in aiuto gli occhi per credere a quello che stava annusando. Ma la confusione dei suoi sensi non durò a lungo.
In realtà gli servì soltanto
un attimo per accertarsi con i suoi occhi, dopo di che si abbandonò senza
riserva alcuna alle percezioni del suo senso olfattivo. E annusò che era una persona, annusò il sudore
delle sue ascelle, il grasso dei suoi capelli, l’odore di pesce del suo sesso;
annusò tutto col massimo piacere. Il suo sudore aveva un profumo fresco come la
brezza del mare, il sebo dei suoi capelli dolce come olio di noce, il suo sesso
come un mazzo di ninfee bianche, la pelle come fiori d’albicocco… e l’insieme
di tutte queste componenti dava un profumo così ricco, così equilibrato, così
affascinante, che tutto ciò che Grenouille aveva annusato fino allora in fatto
di profumi, anche tutto ciò che per gioco aveva creato dentro di sé come
costruzioni olfattive, d’un tratto divenne puro nonsenso.
Centinaia di migliaia
di odori sembravano non valere più nulla di fronte a quest’unico odore. Questo
solo era il principio superiore secondo il quale si dovevano classificare gli
altri profumi. Era la pura bellezza.
Per Grenouille era chiaro che senza il
possesso di quel profumo la sua vita non aveva più alcun senso. Doveva
conoscerlo fin nei minimi dettagli, fin nell’ultima e più minuta delle sue
particelle: ricordarlo soltanto nel suo insieme non gli bastava. Voleva
imprimere come con un marchio questo profumo da apoteosi nel caos della sua
anima nera, analizzarlo con la massima esattezza e da allora in poi pensare,
vivere, annusare soltanto secondo le strutture interne di questa formula
magica.
Si avviò lentamente verso la fanciulla, sempre
più vicino, finché, sotto la tettoia, si fermò a un passo dalle sue spalle. Lei
non lo udì.
Aveva capelli rossi e portava un vestito
grigio senza maniche. Le sue braccia erano di un bianco candido, e le mani
erano gialle per il succo delle mirabelle tagliate.
Grenouille stava curvo
sopra di lei e aspirava il suo odore ora totalmente puro, così come saliva
dalla sua nuca, dai suoi capelli, dalla scollatura del suo vestito, e lo
lasciava scorrere dentro di sé come una lieve brezza. Non si era mai sentito così
bene.
- Patrick Süskind -
Nel diciottesimo secolo visse in Francia un
uomo, tra le figure più geniali e scellerate di quell'epoca non povera di
geniali e scellerate figure. Qui sarà raccontata la sua storia. Si chiamava
Jean-Baptiste Grenuille, e se il suo nome, contrariamente al nome di altri
mostri geniali quali de Sade, Saint-Just, Fouché, Bonaparte ecc., oggi è caduto nell'oblio
non è certo perché Grenuille stesse indietro a questi più noti figli delle
tenebre per spavalderia, disprezzo degli altri, immoralità, empietà insomma,
bensì perché il suo genio e unica ambizione rimase in un territorio della
storia che non lascia traccia: nel fugace regno degli odori.
- Patrick Süskind -
Il profumo, Incipit
Il profumo ha una forza di persuasione più convincente
delle parole, dell'apparenza, del sentimento e della volontà. Non si può
rifiutare la forza di persuasione del profumo, essa penetra in noi come l'aria
che respiriamo penetra nei nostri polmoni, ci riempie, ci domina totalmente,
non c'è modo di opporvisi.
- Patrick Süskind -
da: "Il profumo"
Centinaia di migliaia di odori sembravano non valere
più nulla di fronte a quest'unico odore. Questo solo era il principio superiore
secondo il quale si dovevano classificare gli altri profumi. Era pura bellezza.
- Patrick Süskind -
da: "Il profumo"
Buona giornata a tutti. :-)