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giovedì 27 febbraio 2020

Alfabeto del buon Cristiano - Don Giuseppe Tomaselli

 «O anima pia, se hai la possibilità, trascrivi questo alfabeto e diffondilo tra i conoscenti». 

A. Ama Iddio; ma per amarlo sinceramente, devi pure amare il prossimo tuo come te stesso. 

B. Benedici il Nome del Signore. Non bestemmiare e non dare ad altri motivo di bestemmiare.

C. Cerca di fare opere buone. Morendo lascerai denari piaceri e tutto; porterai con te soltanto le opere buone. 

D. Due sono le strade dell’eternità: una conduce al Paradiso e l’altra all’inferno… Per quale di esse sei incamminato? …Pensaci seriamente! 

E. Evita i compagni cattivi. Senza neanche accorgertene, frequentandoli diventerai cattivo pure tu. Ti pentirai un giorno ma forse troppo tardi. 

F. Fuggi i cinema e i teatri immorali. Fuggi i balli scandalosi e la moda indecente. Cinema, balli e moda, hanno sepolto prima nel vizio e poi nell’inferno tante anime.

G. “Guai a chi dà scandalo” – dice Gesù Cristo. Sei stato ad altri motivo di scandalo con discorsi o azioni? Piangi a lacrime di sangue e ripara il male prima di presentarti al tremendo giudizio di Dio! 

H. Hai libri cattivi? Distruggili presto! Un libro cattivo in casa è come un serpente velenoso nel letto. 

I. Imita i buoni. Non tralasciare di fare il bene per paura della critica altrui. 

L. Le cure del tuo corpo sono tante, eppure esso andrà a marcire in una fossa. Perché non hai almeno la stessa cura dell’anima tua? 

M. Metti ogni diligenza per santificare la festa. Fa’ riposare il corpo dal lavoro e ricrea la tua anima con pratiche religiose. 

N. Non chi dice: “Signore, vi amo!” – andrà in Paradiso, ma chi fa la volontà di Dio, praticando i suoi comandamenti. 

O. Ogni anno, almeno nella Pasqua, confessati e fa’ la Santa Comunione. Se tralasci questo, non meriti il nome di Cristiano. 

P. Prima di coricarti pensa: «Se morissi questa notte, come si troverebbe l’anima mia?». 

Q. Quando una grave malattia ti cogliesse, non ritardare a chiamare il medico dell’anima che è il Sacerdote, come non ritardi a chiamare il medico del corpo. 

R. Ricordati che subito dopo questa vita comparirai davanti a Gesù Cristo per essere giudicato e rendergli conto di tutto, anche delle parole oziose. 

S. Se il demonio ti tenta a peccare, pensa che sei alla presenza di Dio e non fare niente che sia disdicevole al divino cospetto. 

T. Tieni questa norma: degli altri parla sempre bene; se c’è da parlare male taci. 

U. Uno dei vizi più comuni e più detestabili è il parlare disonesto e vergognoso; con esso si fa male all’anima propria e a quella degli altri. 

V. Vuoi salvarti?...Fuggi le occasioni di peccato, cioè le persone ed i luoghi, che ti spingono fortemente al male. 

Z. Zela il bene dell’anima tua; ma fa’ pure qualche cosa per salvare le anime altrui. Se avrai salvato un’anima, avrai predestinato la tua.


- don Giuseppe Tomaselli -



Trovasi chi dice: 

Mi confesserei... ma mi confondo a pensare i peccati; non saprei da dove incominciare e,... siccome la Confes­sione è una cosa abbastanza seria, preferi­sco non farla, anziché farla male, trala­sciando qualche peccato! -

Ragionamento falso! Per avere il perdo­no dei peccati, basta confessarsi come me­glio è possibile. I peccati dimenticati senza colpa propria, restano perdonati indiretta­mente.

Tuttavia chi prova la detta difficoltà, può dire al Confessore: Padre, aiutatemi voi con delle domande nella ricerca dei miei pec­cati! - Ben volentieri il Ministro di Dio si presterà a quest'atto di carità.

- Don Giuseppe Tomaselli, sacerdote ed esorcista salesiano -




IL VERO MOTIVO PER CUI MOLTI NON SI CONFESSANO

Il motivo vero per cui tanti e tanti non vogliono confessarsi, è il non aver voglia di rimettersi sulla buona strada, cioè di la­sciare il peccato o di riparare il male fatto.

- Confessarmi? Giammai! Dovrei finire di fare imbrogli nel commercio, anzi dovrei riparare il danno recato! Certo il Prete mi dirà questo. Non mi conviene farlo e quin­di... non mi confesso!

- Confessarmi? Neanche per sogno! Ho incolpato innocentemente il prossimo di una grave mancanza. Se mi confesserò, il Sacerdote mi imporrà di disdirmi per rida­re l'onore tolto. Ma questa umiliazione non voglio averla; perciò... non mi confesso!

- Confessarmi? Mai più! Se non perdo­no, non posso essere perdonato. Ho un ne­mico e l'odio a morte; confessandomi, do­vrei togliere l'odio; e siccome non voglio fa­re ciò, non mi confesso!


-  Don Giuseppe Tomaselli, sacerdote ed esorcista salesiano -



IMPORTANZA DELL'ISTRUZIONE NELLE COSE DIVINE

Per essere responsabili della violazione della Legge di Dio, è necessario che prima si sappia essere una data cosa proibita a comandata.

- Adunque, dirà alcuno, è meglio nona istruirsi nei divini Precetti, così non si è re­sponsabili della trasgressione! –
Ciò non è lecito, poichè l'ignoranza colpevole della Legge di Dio è peccato contro il primo Co­mandamento.

- Don Giuseppe Tomaselli, sacerdote ed esorcista salesiano - 







Buona giornata a tutti. :-)


sabato 28 settembre 2013

XII gradini della superbia - San Bernardo -


I gradino
La curiosità:
andare alla ricerca di ciò che non ci riguarda

II gradino
La leggerezza:
parlare senza discernimento

III gradino
l'allegria degli stolti

IV gradino
L'ostentazione di sè:
parlare continuamente

V gradino
Il culto di sè:
Vantarsi delle proprie cose

VI gradino
L'arroganza:
credersi il migliore

VII gradino
La presunzione:
ingerirsi in ogni cosa

VIII gradino
difesa delle proprie colpe

IX gradino
Confessione ipocrita di colpe
non commesse per ingannare l'opinione altrui

X gradino
ribellione contro i superiori e i fratelli

XI gradino
libertà di peccare

XII gradino
abitudine al peccato



(san Bernando)



Una ragnatela di parole è l'inferno per chi vi resta impigliato. Sii cauto con le parole, sceglile bene, prendi parole sicure, parole prive di appigli. 
Non tesserne una all'altra, affinché non ne nasca una ragnatela, perché tu saresti il primo a restarvi impigliato. La parola è quel vi è di più futile e di più potente. Nella parola confluiscono il vuoto e il pieno.

- Carl Gustav Jung -



"Per unire gli uomini, non basta gettare ponti, bisogna costruire scale.
Chi non sale sino a Dio non può incontrare il fratello" 

(G. Thibon)





La tolleranza dovrebbe in verità essere solo un sentimento transitorio: essa deve portare al rispetto. 
Tollerare ha ancora un che di disprezzo.

Johann Wolfgang Goethe




Buona giornata a tutti. :-)











venerdì 27 settembre 2013

Alfabeto del buon Cristiano - Don Giuseppe Tomaselli -


 «O anima pia, se hai la possibilità, trascrivi questo alfabeto e diffondilo tra i conoscenti». 

A. Ama Iddio; ma per amarlo sinceramente, devi pure amare il prossimo tuo come te stesso. 

B. Benedici il Nome del Signore. Non bestemmiare e non dare ad altri motivo di bestemmiare.

C. Cerca di fare opere buone. Morendo lascerai denari piaceri e tutto; porterai con te soltanto le opere buone. 

D. Due sono le strade dell’eternità: una conduce al Paradiso e l’altra all’inferno…Per quale di esse sei incamminato? …Pensaci seriamente! 

E. Evita i compagni cattivi. Senza neanche accorgertene, frequentandoli diventerai cattivo pure tu. Ti pentirai un giorno ma forse troppo tardi. 

F. Fuggi i cinema e i teatri immorali. Fuggi i balli scandalosi e la moda indecente. Cinema, balli e moda, hanno sepolto prima nel vizio e poi nell’inferno tante anime.

G. “Guai a chi dà scandalo” – dice Gesù Cristo. Sei stato ad altri motivo di scandalo con discorsi o azioni? Piangi a lacrime di sangue e ripara il male prima di presentarti al tremendo giudizio di Dio! 

H. Hai libri cattivi? Distruggili presto! Un libro cattivo in casa è come un serpente velenoso nel letto. 

I. Imita i buoni. Non tralasciare di fare il bene per paura della critica altrui. 

L. Le cure del tuo corpo sono tante, eppure esso andrà a marcire in una fossa. Perché non hai almeno la stessa cura dell’anima tua? 

M. Metti ogni diligenza per santificare la festa. Fa’ riposare il corpo dal lavoro e ricrea la tua anima con pratiche religiose. 

N. Non chi dice: “Signore, vi amo!” – andrà in Paradiso, ma chi fa la volontà di Dio, praticando i suoi comandamenti. 

O. Ogni anno, almeno nella Pasqua, confessati e fa’ la Santa Comunione. Se tralasci questo, non meriti il nome di Cristiano. 

P. Prima di coricarti pensa: «Se morissi questa notte, come si troverebbe l’anima mia?». 

Q. Quando una grave malattia ti cogliesse, non ritardare a chiamare il medico dell’anima che è il Sacerdote, come non ritardi a chiamare il medico del corpo. 

R. Ricordati che subito dopo questa vita comparirai davanti a Gesù Cristo per essere giudicato e rendergli conto di tutto, anche delle parole oziose. 

S. Se il demonio ti tenta a peccare, pensa che sei alla presenza di Dio e non fare niente che sia disdicevole al divino cospetto. 

T. Tieni questa norma: degli altri parla sempre bene; se c’è da parlare male taci. 

U. Uno dei vizi più comuni e più detestabili è il parlare disonesto e vergognoso; con esso si fa male all’anima propria e a quella degli altri. 

V. Vuoi salvarti?...Fuggi le occasioni di peccato, cioè le persone ed i luoghi, che ti spingono fortemente al male. 

Z. Zela il bene dell’anima tua; ma fa’ pure qualche cosa per salvare le anime altrui. Se avrai salvato un’anima, avrai predestinato la tua.

(Don Giuseppe Tomaselli)



Trovasi chi dice: 

Mi confesserei... ma mi confondo a pensare i peccati; non saprei da dove incominciare e,... siccome la Confes­sione è una cosa abbastanza seria, preferi­sco non farla, anziché farla male, trala­sciando qualche peccato! -

Ragionamento falso! Per avere il perdo­no dei peccati, basta confessarsi come me­glio è possibile. I peccati dimenticati senza colpa propria, restano perdonati indiretta­mente.

Tuttavia chi prova la detta difficoltà, può dire al Confessore: Padre, aiutatemi voi con delle domande nella ricerca dei miei pec­cati! - Ben volentieri il Ministro di Dio si presterà a quest'atto di carità. 

- Don Giuseppe Tomaselli, sacerdote ed esorcista salesiano -




IL VERO MOTIVO PER CUI MOLTI NON SI CONFESSANO

Il motivo vero per cui tanti e tanti non vogliono confessarsi, è il non aver voglia di rimettersi sulla buona strada, cioè di la­sciare il peccato o di riparare il male fatto.

- Confessarmi? Giammai! Dovrei finire di fare imbrogli nel commercio, anzi dovrei riparare il danno recato! Certo il Prete mi dirà questo. Non mi conviene farlo e quin­di... non mi confesso!

- Confessarmi? Neanche per sogno! Ho incolpato innocentemente il prossimo di una grave mancanza. Se mi confesserò, il Sacerdote mi imporrà di disdirmi per rida­re l'onore tolto. Ma questa umiliazione non voglio averla; perciò... non mi confesso!

- Confessarmi? Mai più! Se non perdo­no, non posso essere perdonato. Ho un ne­mico e l'odio a morte; confessandomi, do­vrei togliere l'odio; e siccome non voglio fa­re ciò, non mi confesso!

-  Don Giuseppe Tomaselli, sacerdote ed esorcista salesiano -



IMPORTANZA DELL'ISTRUZIONE NELLE COSE DIVINE

Per essere responsabili della violazione della Legge di Dio, è necessario che prima si sappia essere una data cosa proibita a comandata.

- Adunque, dirà alcuno, è meglio nona istruirsi nei divini Precetti, così non si è re­sponsabili della trasgressione! –
Ciò non è lecito, poichè l'ignoranza colpevole della Legge di Dio è peccato contro il primo Co­mandamento.

- Don Giuseppe Tomaselli, sacerdote ed esorcista salesiano - 



«Il motivo per cui la Chiesa ha posto il Credo dopo l’omelia è per invitarci a credere nonostante ciò che abbiamo ascoltato.» 

- Card. Tomáš Špidlik -

Buona giornata a tutti. :-)