Il potere dell'amore che rispetta sempre la nostra libertà
Ma in che cosa consiste il “potere” regale di
Gesù? Non è quello dei re e dei grandi di questo mondo; è il potere divino di
dare la vita eterna, di liberare dal male, di sconfiggere il dominio della
morte.
È il potere dell’Amore, che sa ricavare il bene dal male, intenerire un
cuore indurito, portare pace nel conflitto più aspro, accendere la speranza nel
buio più fitto.
Questo Regno della Grazia non si impone mai, e rispetta sempre
la nostra libertà. Cristo è venuto a “rendere testimonianza alla verità” (Gv
18,37) – come dichiarò di fronte a Pilato –: chi accoglie la sua testimonianza,
si pone sotto la sua “bandiera”, secondo l’immagine cara a sant’Ignazio di
Loyola.
Ad ogni coscienza, dunque, si rende necessaria – questo sì – una
scelta: chi voglio seguire? Dio o il maligno? La verità o la menzogna?
Scegliere per Cristo non garantisce il successo secondo i criteri del mondo, ma
assicura quella pace e quella gioia che solo Lui può dare.
Lo dimostra, in ogni
epoca, l’esperienza di tanti uomini e donne che, in nome di Cristo, in nome
della verità e della giustizia, hanno saputo opporsi alle lusinghe dei poteri
terreni con le loro diverse maschere, sino a sigillare con il martirio questa
loro fedeltà...
- papa Benedetto XVI -
- dal "Angelus del 22
novembre 2009" -
"Gesù parla di re, di regno, ma il riferimento non è al dominio, bensì
alla verità."
E’ chiaro che Gesù non ha nessuna ambizione politica. Dopo la moltiplicazione dei pani, la
gente, entusiasmata dal miracolo, lo voleva prendere per farlo re, per
rovesciare il potere romano e stabilire così un nuovo regno politico, che
sarebbe stato considerato come il regno di Dio tanto atteso. Ma Gesù sa che il
regno di Dio è di tutt’altro genere, non si basa sulle armi e sulla violenza.
Ed è proprio la moltiplicazione dei pani che diventa, da un lato, segno della
sua messianicità, ma, dall’altro, uno spartiacque nella sua attività: da quel
momento il cammino verso la Croce si fa sempre più chiaro; lì, nel supremo atto
di amore, risplenderà il regno promesso, il regno di Dio. Ma la folla non
comprende, è delusa, e Gesù si ritira sul monte da solo a pregare, a parlare
con il Padre (cfr Gv 6,1-15).
Nel racconto della Passione vediamo come anche i
discepoli, pur avendo condiviso la vita con Gesù e ascoltato le sue parole, pensavano
ad un regno politico, instaurato anche con l’aiuto della forza.
Nel Getsemani,
Pietro aveva sfoderato la sua spada e iniziato a combattere, ma Gesù lo aveva
fermato (cfr Gv 18,10-11). Egli non vuole essere difeso con le armi, ma vuole
compiere la volontà del Padre fino in fondo e stabilire il suo regno non con le
armi e la violenza, ma con l’apparente debolezza dell’amore che dona la vita.
Il regno di Dio è un regno completamente diverso da quelli terreni.
Ed è per questo che davanti ad un uomo indifeso, fragile,
umiliato, come è Gesù, un uomo di potere come Pilato rimane sorpreso; sorpreso
perché sente parlare di un regno, di servitori. E pone una domanda che gli sarà
sembrata paradossale: «Dunque tu sei re?».
Che tipo di re può essere un uomo in
quelle condizioni? Ma Gesù risponde in modo affermativo: «Tu lo dici: io sono
re. Per questo io sono nato e per questo sono venuto nel mondo: per dare
testimonianza alla verità. Chiunque è dalla verità, ascolta la mia voce»
(18,37). Gesù parla di re, di regno, ma il riferimento non è al dominio, bensì
alla verità. Pilato non comprende: ci può essere un potere che non si ottiene
con mezzi umani? Un potere che non risponda alla logica del dominio e della
forza?
Gesù è venuto per rivelare e portare una nuova regalità, quella di Dio;
è venuto per rendere testimonianza alla verità di un Dio che è amore (cfr 1 Gv
4,8.16) e che vuole stabilire un regno di giustizia, di amore e di pace (cfr
Prefazio). Chi è aperto all’amore, ascolta questa testimonianza e l’accoglie con
fede, per entrare nel regno di Dio.
- papa Benedetto XVI -
- dalla "Omelia del 25 novembre
2012" - Santa Messa per il Concistoro
Canto al Salvatore del Mondo
Quando lo chiami,
il Signore Gesù ti ascolta:
buono e generoso,
per te è sempre disponibile.
Cercalo sempre,
non ti vergognare:
nel tuo cuore
ha trovato un posto sicuro.
Non vede l'ora
che tu gli vada incontro:
coraggio, corri
verso il Re dei re.
Lui che non si è sottratto
alla sofferenza della croce:
il più alto sacrificio
egli ha compiuto.
Quindi non aver paura
del Cristo risorto:
va ad abbracciare
il salvatore del mondo.
- Alessandro Cochi -
Buona giornata a tutti :-)
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