lunedì 17 febbraio 2025

IL vecchio e lo scorpione - don Lucio d'Abbraccio

 In un tranquillo pomeriggio, un saggio anziano camminava lungo un fiume quando, all’improvviso, vide qualcosa muoversi nell’acqua. Si chinò e notò che era uno scorpione, trascinato dalla corrente, che lottava per non affogare.

Mosso dalla compassione, l’anziano allungò la mano per salvarlo, ma non appena lo toccò, lo scorpione, in preda alla disperazione, lo punse con il suo pungiglione velenoso.

Il dolore fece sì che il saggio lo lasciasse cadere di nuovo in acqua. Ma invece di andarsene, cercò di salvarlo ancora una volta.

Un’altra puntura! Ancora più forte.

Un giovane, che stava osservando la scena dalla riva, non poté più trattenersi e gridò:

– “Maestro! Non capisce? Ogni volta che lo tocca, lui la punge! Lo lasci morire, se lo merita”!

L’anziano, con la mano tremante per il veleno, sorrise e rispose:
– “La natura dello scorpione è pungere. La mia è salvare”.

Il giovane aggrottò la fronte. Non capiva.

Allora, con fatica, l’anziano prese una grande foglia, la fece scivolare sotto lo scorpione e, senza ricevere un’altra puntura, lo portò sulla terraferma, salvandolo dalla morte.

Poi guardò il giovane e gli disse con calma:

– “Non permettere che la natura dello scorpione cambi la tua. Non lasciare che il veleno degli altri ti faccia rinunciare a fare il bene”.

Morale: non scoraggiamoci quando riceviamo male. Continuiamo a fare sempre il bene.

- don Lucio d' Abbraccio - 



Ernest Hemingway disse una volta:

Nei nostri momenti più bui, non abbiamo bisogno di soluzioni né di consigli. Ciò che desideriamo davvero è semplicemente una connessione umana: una presenza silenziosa, un tocco gentile. Questi piccoli gesti sono le ancore che ci tengono saldi quando la vita sembra troppo da sopportare.

Per favore, non cercare di aggiustarmi. Non portare il mio dolore sulle tue spalle né allontanare le mie ombre. Siediti accanto a me mentre affronto le mie tempeste interiori. Sii la mano salda a cui posso aggrapparmi mentre ritrovo la mia strada. Il mio dolore è mio da sopportare, le mie battaglie sono mie da combattere.

Ma la tua presenza mi ricorda che non sono solo in questo mondo vasto e a volte spaventoso. È un silenzioso promemoria del fatto che sono degno d’amore, anche quando mi sento a pezzi.

Quindi, in quelle ore oscure in cui mi perdo, sarai qui? Non come un salvatore, ma come un compagno. Tienimi la mano fino all’alba, aiutandomi a ricordare la mia forza. Il tuo sostegno silenzioso è il dono più prezioso che tu possa offrire. È un amore che mi aiuta a ricordare chi sono, anche quando lo dimentico.



Buona giornata a tutti :-)


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