Il topolino fece il giro della
fattoria avvisando tutti: - "C'è una trappola per topi in casa! C'è una
trappola per topi in casa!" Il pollo alzò la testa e disse: "Signor
Topo, capisco che è una cosa grave per te, ma non mi riguarda. Non mi preoccupa
affatto." Il topolino andò dal maiale dicendogli, "C'è la trappola
per topi in casa! C'è la trappola per topi in casa!" Il maiale con empatia
disse: -"mi dispiace molto, Signor Topo, ma non c'è nulla che io possa
fare, eccetto pregare. Ti assicuro che sarai fra le mie preghiere." Il
topolino allora andò dalla mucca: -"C'è una trappola per topi in casa! C'è
una trappola per topi in casa!" La mucca disse, "Oh, Sig. Topo, mi
dispiace per te ma a me non disturba." Quindi, il topolino tornò in casa,
con la testa bassa, molto scoraggiato, per affrontare da solo la fatidica
trappola. Durante la notte sentirono uno strano rumore che echeggiò per la
casa, come quello di una trappola che afferra la sua preda. La moglie del
contadino si alzò subito per vedere cosa avrebbe trovato nella trappola. Nel
buio, non vide che era un serpente velenoso con la coda bloccata nella
trappola. Il serpente morsicò la moglie del contadino che dovette portarla
d'urgenza all'ospedale, con la febbre alta. Come molti sanno, nella cultura
contadina, la febbre si cura con una zuppa di pollo fresco, quindi il contadino
con il suo coltellone uscì nel pollaio per rifornirsi con l'ingrediente
principale della zuppa. La malattia della moglie però non passava e così tanti
amici vennero a trovarla per starle vicino. La casa era piena e per nutrire
tutti, il contadino dovette macellare il maiale. Ben presto la moglie morì e
tanta gente venne al suo funerale tanto che il contadino dovette macellare la
mucca per offrire il pranzo a tutti. Il topolino dal buchino del muro guardò il
tutto con grande tristezza.
La prossima volta che sentite che
qualcuno sta affrontando un qualche problema e pensate che non vi riguardi,
ricordate che quando uno di noi viene colpito, siamo tutti a rischio. Siamo
tutti coinvolti in questo viaggio chiamato vita.
Prendersi cura gli uni degli altri è
un modo per incoraggiarci e sostenerci a vicenda.
"Quando senti suonare la campana
non chiederti per chi suona. Essa suona anche per te".
(Ernest Hemingway)
La Vita è uno strano regalo, all’inizio lo si sopravvaluta, si crede di aver ricevuto la vita eterna. Dopo lo si sottovaluta: lo si trova scadente, troppo corto, si sarebbe quasi pronti a gettarlo.
Infine ci si rende conto che non era
un regalo era solo un prestito.
Allora, si cerca di meritarlo.
- Eric Emmanuel Schmitt -
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