Camminare è un’arte, perché, se camminiamo sempre in
fretta, ci stanchiamo e non possiamo arrivare alla fine, alla fine del cammino.
Invece, se ci fermiamo e non camminiamo, neppure arriviamo alla fine.
Camminare è proprio l’arte di guardare l’orizzonte,
pensare dove io voglio andare, ma anche sopportare la stanchezza del cammino. E
tante volte, il cammino è difficile, non è facile. “Io voglio restare fedele a
questo cammino, ma non è facile, senti: c’è il buio, ci sono giornate di buio,
anche giornate di fallimento, anche qualche giornata di caduta… uno cade,
cade…”. Ma pensate sempre a questo: non avere paura dei fallimenti; non avere
paura delle cadute.
Nell’arte di camminare, quello che importa non è di non cadere, ma di non “rimanere caduti”. Alzarsi presto, subito, e continuare ad andare. E questo è bello: questo è lavorare tutti i giorni, questo è camminare umanamente. Ma anche: è brutto camminare da soli, brutto e noioso.
Camminare in comunità, con gli amici, con quelli che ci vogliono bene: questo
ci aiuta, ci aiuta ad arrivare proprio alla meta a cui noi dobbiamo arrivare.
(Papa Francesco)
da La Regina delle Nevi, Hans Christian Andersen (seconda storia)
Quanta gente non sa dare il giusto valore alla vita e spreca i suoi giorni in pensieri negativi sfociando inevitabilmente nella malattia dell'anima.
Ci si può ammalare per un grande
dolore, ma anche perchè si è perso il piacere di guardare il cielo, di parlare
con la gente, di ascoltare, di sperare.
- Romano Battaglia -
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