La vita è diventata un orologio.
Otto e trenta scuola elementare. Sbrigati o fai tardi.
Otto e quarantacinque asilo nido. Il pannolino è
asciutto, puoi andare.
Ore nove scuola materna. Un bacino bimbi ben vestiti.
Mamma va a lavoro. Papà va a lavoro.
Torneremo a prendervi, cari pacchi ben consegnati.
Niente lacrime e niente drammi.
L’auto corre veloce. L’orologio corre veloce.
Perché non sono rimasta al sole, a fare capriole coi
miei bimbi?
La vita la decide un altro tempo.
Quindici e trenta ritiro dal nido. Il bollettino della
refezione.
Quindici e quarantacinque fine scuola materna. Il
disegno da portare a casa.
Sedici e trenta: uscita dall’elementare. “Mamma, c’è un
altro avviso”.
Diciassette è ora di catechismo.
Diciotto corriamo che è finito il nuoto.
Diciannove ritorno dal calcio. Come è andata?
Ora venti, cena, ed è già tardi.
Ventidue ancora non avete lavato i denti?
Ventitre siete ancora alzati?
Ventitre e trenta ogni luce è spenta. Ogni urlata
chetata.
Vorrei fermarmi, pensare, parlarvi, pregare.
Ma l’orologio indica il bollettino da compilare,
l’avviso da firmare, il cambio del nuoto da lavare, la borsa del calcio con il
fango, la tavola ancora apparecchiata, e tic tac ancora ancora.
Abbiamo fatto tutto. Abbiamo fatto così poco.
Cosa ci siamo detti? Come mai ancora oggi non vi ho
parlato?
Vorrei farlo ora, sopra le vostre palpebre chiuse.
Appendo quel disegno sopra il vostro letto.
Mi sono dimenticata di dirvi quant’era bello.
(Stefano Biavaschi)
Se l’amore di Dio ha messo
radici profonde in una persona, questa è in grado di amare anche chi non lo
merita, come appunto fa Dio verso di noi. Il padre e la madre non amano i figli
solo quando lo meritano: li amano sempre, anche se naturalmente fanno loro
capire quando sbagliano.
Da Dio noi impariamo a volere sempre e solo il bene e mai il male.
Impariamo a guardare l’altro non solamente con i nostri occhi, ma con lo sguardo di Dio, che è lo sguardo di Gesù Cristo.
Uno sguardo che parte dal cuore e non si ferma alla superficie, va al di là delle apparenze e riesce a cogliere le attese profonde dell’altro: di essere ascoltato, di un’attenzione gratuita; in una parola: di amore.
Benedetto XVI 4 novembre 2012
Da Dio noi impariamo a volere sempre e solo il bene e mai il male.
Impariamo a guardare l’altro non solamente con i nostri occhi, ma con lo sguardo di Dio, che è lo sguardo di Gesù Cristo.
Uno sguardo che parte dal cuore e non si ferma alla superficie, va al di là delle apparenze e riesce a cogliere le attese profonde dell’altro: di essere ascoltato, di un’attenzione gratuita; in una parola: di amore.
Benedetto XVI 4 novembre 2012
Un
genitore non deve dare ai figli ciò che vogliono, se non gli strumenti basilari
per provare a raggiungerlo.
- Paul Mehis -
- Paul Mehis -
"Gesù, fammi diventare un televisore così i miei genitori almeno qualche volta mi guardano."
This
is a prayer of a little child to baby Jesus, from the collections of Antonio
Raspanti, psychologist and family consultant, published in “Strade da
percorrere” (articles written by him in 1991). Antonio Raspanti died in an
accident in 14 June 1992.This is a
prayer of a little child to baby Jesus, from the collections of Antonio
Raspanti, psychologist and family consultant, published in “Strade da
percorrere” (articles written by him in 1991). Antonio Raspanti died in an
accident in 14 June 1992.
Elogio della donna forte e virtuosa. Una donna forte e virtuosa chi la
troverà? il suo pregio sorpassa di molto quello delle perle.
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Il cuore del suo marito confida in lei, ed egli non mancherà mai di provviste. |
Ella gli fa del bene, e non del male, tutti i giorni della sua vita. |
Ella si procura della lana e del lino, e lavora con diletto con le proprie mani. |
Ella è simile alle navi dei mercanti: fa venire il suo cibo da lontano. |
Ella si alza quando ancora è notte, distribuisce il cibo alla famiglia e il compito alle sue donne di servizio. |
Ella posa gli occhi sopra un campo, e l’acquista; col guadagno delle sue mani pianta una vigna. |
Ella si ricinge di forza i fianchi, e fa robuste le sue braccia. |
Ella s’accorge che il suo lavoro rende bene; la sua lucerna non si spegne la notte. |
Ella mette la mano alla ròcca, e le sue dita maneggiano il fuso. |
Ella stende le palme al misero, e porge le mani al bisognoso. |
Ella non teme la neve per la sua famiglia, perché tutta la sua famiglia è vestita di lana scarlatta. |
Ella si fa dei tappeti, ha delle vesti di lino finissimo e di porpora. |
Il suo marito è rispettato alle porte, quando si siede fra gli Anziani del paese. |
Ella fa delle tuniche e le vende, e delle cinture che dà al mercante. |
Forza e dignità sono il suo manto, ed ella si ride dell’avvenire. |
Ella apre la bocca con sapienza, ed ha sulla lingua insegnamenti di bontà. |
Ella sorveglia l’andamento della sua casa, e non mangia il pane di pigrizia. |
I suoi figliuoli sorgono e la proclaman beata, e il suo marito la loda, dicendo: |
"Molte donne si son portate valorosamente, ma tu le superi tutte"! |
La grazia è fallace e la bellezza è cosa vana; ma la donna che teme l’Eterno è quella che sarà lodata. |
Datele del frutto delle sue mani, e le opere sue la lodino alle porte!
(La Bibbia, Proverbi 31:10, 31:31)
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