venerdì 31 luglio 2015

da: "Guardare i volti di una classe è faticoso ma non mi stanca" - Alessandro D'Avenia

"Guardare tutti i volti di una classe ogni giorno in modo unico è faticoso, ma non stanca. 
Allattare il bimbo è faticoso, ma riempie. 
Questo guardare il rinnovarsi di tutte le cose che tocchiamo è ciò che abbiamo da dare ad un mondo stanco. 
Un cristiano che non prega (veglia) in ogni istante, attraverso ciò che sta facendo, rapidamente perde smalto, perché ha perso il suo legame con la fonte, con la vite/a. 
Non ha più nulla che lo rinnovi, non può vedere più nulla, perché non guarda più nulla. 
La meraviglia di una continua novità, quella che ci prende di fronte ad un panorama alla fine di una lunga camminata, quella che ci afferra nelle movenze della donna di cui ci innamoriamo, quella che ci spiazza nel sorriso di un bambino, è la possibilità data in ogni momento a ciascuno di noi. 
È quello che la strada chiede a quella donna affacciata al balcone nel quadro di Boccioni: dare senso e casa al caos di quella strada. 
Grazie a quel «guarda» ogni giorno mi stanco, ma non mi annoio. 
Ho il cuore e gli occhi pieni di una meraviglia che nessuno può strapparmi, perché non l’ho messa io nelle cose: il loro reale rinnovarsi è lì disponibile per i miei occhi liberati dalle squame. 
Il mio compito, a volte faticoso, è goderne. E poi raccontarla."

- Alessandro D'Avenia - 
Da: "Guardare i volti di una classe è faticoso ma non mi stanca"





Perché ripetiamo ancora ai maschi «non piangere come una femminuccia»? 
E come mai le femmine si sentono dire da parenti e insegnanti «una bambina non fa questo» se strillano troppo? 
Noi adulti non consentiamo ai bambini ed alle bambine di crescere secondo le loro inclinazioni; ma li ingabbiamo nei nostri schemi di virilità e femminilità. Sembriamo sicuri che sia utile dividere i giochi, i colori e le collane letterarie per maschi da quelle per femmine. 
Spesso indirizziamo i nostri figli persino nella scelta degli studi come quando scoraggiamo le femmine che vorrebbero occuparsi di fisica nucleare e i maschi attratti dall’insegnamento. 
Eppure il meglio che possa accadere nella vita è scegliere senza condizionamenti e che le scelte siano il frutto dei nostri desideri e non di pregiudizi e gabbie predefinite per sesso, orientamento sessuale, età ed etnia.

da: 27esimaora.corriere.it/




Concediamo ai bambini un tempo in cui il loro spirito possa svilupparsi senza la continua pressione di dover dimostrare di valere e di essere i migliori.



Una prova della correttezza del nostro agire educativo è la felicità del bambino.

 - Maria Montessori - 




Buona giornata a tutti. :-)