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sabato 13 maggio 2023

Consacrazione della Chiesa e del genere umano al Cuore Immacolato di Maria – Papa Pio XII

Nell’ottobre del 1942, in risposta ad un messaggio inviatole da Suor Lucia nel 1940, Papa Pio XII consacrò il mondo al Cuore Immacolato di Maria. All’inizio del 1943, Suor Lucia spiegò che in un'apparizione le era stato rivelato che era stato accettato questo Atto di Consacrazione per contribuire a far finire prima la Seconda guerra mondiale ma che esso non avrebbe ottenuto la pace nel mondo.

Papa Pio XII, in una lettera apostolica del 7 luglio 1952 consacrò dunque la Russia al Cuore immacolato di Maria. Il pontefice scrisse:

"Parecchi anni fa abbiamo consacrato l'intera razza umana alla Vergine Maria, Madre di Dio, così anche oggi noi la consacriamo ed in particolare affidiamo tutta la popolazione di Russia al suo cuore immacolato".

"Se Maria interpone il suo valido patrocinio, le porte dell'inferno non potranno prevalere. È la buona madre, la madre di tutti, e non si è mai sentito dire che chi ha cercato in lei protezione sia rimasto deluso. Con questa certezza il papa affida l'intero popolo di Russia al cuore immacolato della Vergine. Lei li aiuterà! Errore e ateismo non prenderanno il sopravvento contro la sua grazia e assistenza".

Il 4 maggio 1944, la Santa Sede istituì la Festa del Cuore Immacolato di Maria e due anni dopo il cardinale, Benedetto Aloisi Masella, in veste di legato papale, incoronò la Madonna di Fatima “Regina del mondo”. L’intero episcopato Portoghese e più di 600.000 pellegrini si riunirono a Fatima per partecipare all’evento.



Sono preoccupato per il messaggio che ha dato la Beata Vergine a Lucia di Fatima. Questo insistere da parte di Maria, sui pericoli che minacciano la Chiesa, è un avvertimento divino contro il suicidio di alterare la Fede, nella Sua liturgia, la Sua teologia e la Sua anima. … Sento tutto intorno a me questi innovatori che desiderano smantellare la Sacra Cappella, distruggere la fiamma universale della Chiesa, rigettare i suoi ornamenti e farla sentire in colpa per il suo passato storico. … Verrà un giorno in cui il mondo civilizzato negherà il proprio Dio, quando la Chiesa dubiterà come dubitò Pietro. Sarà allora tentata a credere che l’uomo sia diventato Dio ... Nelle nostre chiese, i Cristiani cercheranno invano la lampada rossa dove Dio li aspetta. Come Maria Maddalena, in lacrime dinanzi alla tomba vuota, si chiederanno: “Dove Lo hanno portato?”

(Citazione da: Pius XII Devant L'Histoire, Editions du Jour/Robert Laffont (1972), pp. 52, 53.)

 


Regina del Santissimo Rosario, ausilio dei cristiani, rifugio del genere umano, vincitrice di tutte le battaglie di Dio!

Supplici ci prostriamo al vostro trono, sicuri di impetrare misericordia e di ricevere grazie e opportuno aiuto e difesa nelle presenti calamità, non per i nostri meriti, dei quali non presumiamo, ma unicamente per l'immensa bontà del vostro materno Cuore.

A Voi, al vostro Cuore Immacolato, in quest'ora tragica della storia umana, ci affidiamo e ci consacriamo, non solo in unione con la Santa Chiesa, corpo mistico del vostro Gesù, che soffre e sanguina in tante parti e in tanti modi tribolata, ma anche con tutto il mondo straziato da feroci discordie, riarso in un incendio di odio, vittima della propria iniquità.

Vi commuovano tante rovine materiali e morali; tanti dolori, tante angosce di padri e di madri, di sposi, di fratelli, di bambini innocenti; tante vite in fiore stroncate; tanti corpi lacerati nell'orrenda carneficina; tante anime torturate e agonizzanti, tante in pericolo di perdersi eternamente!

Voi, o Madre di misericordia, impetrateci da Dio la pace! E anzitutto quelle grazie che possono in un istante convertire i cuori umani, quelle grazie che preparano, conciliano, assicurano la pace!

Regina della pace, pregate per noi e date al mondo in guerra la pace che i popoli sospirano, la pace nella verità, nella giustizia, nella carità di Cristo. Dategli la pace delle armi e la pace delle anime, affinché nella tranquillità dell'ordine si dilati il regno di Dio.

Accordate la vostra protezione agli infedeli e a quanti giacciono ancora nelle ombre della morte; concedete loro pace e fate che sorga per essi il Sole della verità, e possano, insieme con noi, innanzi all'unico Salvatore del mondo ripetere: Gloria a Dio nel più alto dei cieli e pace in Terra agli uomini di buona volontà! (Luc. II, 14).

Ai popoli separati per l'errore o per la discordia, e segnatamente a coloro che professano per Voi singolare devozione, e presso i quali non c'era casa ove non si tesse in onore la vostra veneranda icone (oggi forse occultata e riposta per giorni migliori), date la pace e riconduceteli all'unico ovile di Cristo, sotto l'unico e vero Pastore.

Ottenete pace e libertà completa alla Chiesa santa di Dio; arrestate il diluvio dilagante del neopaganesimo; fomentate nei fedeli l'amore alla purezza, la pratica della vita cristiana e lo zelo apostolico, affinché il popolo Dio, di coloro che servono Dio aumenti in meriti e in numero.

Finalmente, siccome al Cuore del vostro Gesù furono consacrati la Chiesa e tutto il genere umano, perchè, riponendo in Lui ogni speranza, Egli fosse per loro segno e pegno di vittoria e salvezza; così parimenti noi in perpetuo consacriamo anche a Voi, al vostro Cuore Immacolato, Madre nostra e Regina del mondo: affinché il vostro cuore e patrocinio affrettino il trionfo del Regno di Dio, tutte le genti, pacificate tra loro e con Dio, Vi proclamino beata, e con Voi intonino, da un'estremità all'altra della terra, l'eterno Magnificat di gloria, amore, riconoscenza al Cuore di Gesù, nel quale solo possono trovare la Verità Vita e la Pace.

(papa Pio XII)
 
 

"Noi apparteniamo alla chiesa militante, ed essa è militante, poiché sulla terra le potenze delle tenebre non si danno pace nel volerla distruggere – Papa Pio XII, 1953

Buona giornata a tutti :-)



 

giovedì 11 maggio 2023

Prima apparizione dell'Angelo e Prima preghiera di Fatima

Nella primavera 1916, mentre Lucia (9 anni) e i suoi cuginetti, Francesco Marto di 8 anni e Giacinta Marto di 6 anni, sono al pascolo sulla collina del Cabeço, videro in lontananza un giovane, come se fosse di luce.

Si stava giocando da qualche momento ed ecco che un vento forte scuote gli alberi e ci fa alzare gli occhi per vedere cosa succedeva, perché il giorno era sereno. Vediamo allora che sopra l' uliveto viene verso di noi quella figura di cui ho già parlato. Giacinta e Francesco non l' avevano mai vista e io non gliene avevo mai parlato. A mano a mano che si avvicinava, riuscivamo a scorgerne le fattezze: un giovane di 14 o 15 anni, più bianco che se fosse stato di neve, e il sole lo rendeva trasparente come se fosse stato di cristallo e di una grande bellezza. Arrivato vicino a noi ci disse:

- Non abbiate paura. Sono l' angelo della pace. Pregate con me. - E, inginocchiatosi per terra, curvò la fronte fino al suolo e ci fece ripetere tre volte queste parole: - Mio Dio, io credo, adoro, spero e vi amo! Io vi domando perdono per quelli che non credono, non adorano, non sperano e non vi amano.

Poi, alzandosi disse loro:

- Pregate così. I Cuori di Gesù e di Maria stanno attenti alla voce delle vostre suppliche.

Quindi scomparve. Francesco vide l’apparizione ma non udì le parole, che gli saranno riferite da Lucia e da Giacinta.

IL PERIODO DI PREPARAZIONE CHE PRECEDE LE APPARIZIONI DELL'ANGELO

Le apparizioni dell'Angelo, nel 1916, furono precedute da tre altre visioni, dall'aprile all'ottobre del 1915 nelle quali Lucia e altre tre pastorelle Maria Rosa Matias, Teresa Matias e Maria Justino, videro, sempre sul colle del Cabeço, sospesa nell'aria sull'albereto della valle «come una nuvola più bianca della neve, qualcosa di trasparente, con forma umana».

Era «una figura come se fosse una statua di neve, che i raggi del sole rendevano in qualche modo trasparente».

La descrizione è della stessa suor Lucia.


Le sue parole s' impressero talmente nel nostro spirito, che noi non le scordammo mai più. E da allora noi trascorrevamo lunghi periodi di tempo, così prosternati, ripetendole a volte fino a cadere dalla stanchezza. Raccomandai subito che era necessario mantenere il segreto e, questa volta, grazie a Dio, fecero come volevo io.

Passò un bel po' di tempo e un giorno d' estate, che eravamo andati a passare la siesta a casa, stavamo giocando in cima a un pozzo, che i miei avevano in fondo al giardino e che si chiamava Arneiro. (Nello scritto su Giacinta, ho già parlato anche di questo pozzo). Improvvisamente, vediamo vicino a noi la stessa figura, o angelo, come mi pare che doveva essere e dice:

- Che fate? Pregate, pregate molto! I Cuori santissimi di Gesù e di Maria hanno sopra di voi disegni di misericordia. Offrite costantemente all' Altissimo orazioni e sacrifici.

- E come dobbiamo sacrificarci? - domandai.

- Offrite a Dio il sacrificio di tutto quello che vi sarà possibile, in atto di riparazione dei peccati, con cui Lui viene offeso e per impetrare li conversione dei peccatori. Attirate così, sopra la nostra patria, la pace. Io sono il suo angelo custode, l' angelo del Portogallo. Soprattutto accettate e sopportate con sottomissione le sofferenze che il Signore vi manderà.

Passò parecchio tempo e andammo a pascolare il gregge in una proprietà dei miei genitori situata sul pendio del monte di cui ho parlato, un po' sopra Valinhos. È un uliveto chiamato Pregueira. Finito lo spuntino, decidemmo di andare a pregare nella grotta che restava dall' altra parte del monte. Perciò si fece un mezzo giro sul pendio e dovemmo arrampicarci su per alcune rocce, situate proprio in cima alla Pregueira. Le pecore riuscirono a passare con molta difficoltà.

Appena arrivati ci mettemmo in ginocchio con la faccia a terra e cominciammo a ripetere l' orazione dell' angelo: «Mio Dio, io credo, adoro, spero e vi amo ecc.». Non so quante volte avevamo ripetuto questa preghiera, quando vediamo che sopra di noi brilla una luce sconosciuta. Ci alziamo per vedere che cosa stava succedendo e vediamo l' angelo che aveva nella mano sinistra un calice, sopra il quale stava sospesa un' ostia, dalla quale cadevano alcune gocce di sangue dentro al calice. L' angelo lascia sospeso il calice per aria, s' inginocchia vicino a noi e ci fa ripetere tre volte:

- Santissima Trinità, Padre, Figlio e Spirito santo, io vi offro il preziosissimo corpo, sangue, anima e divinità di Gesù Cristo, presente in tutti i tabernacoli della terra, in riparazione di tutti gli oltraggi, sacrilegi e indifferenze, con i quali Egli stesso è offeso. E per i meriti infiniti del suo santissimo Cuore e del Cuore immacolato di Maria, vi domando la conversione dei poveri peccatori.

Poi si alza, prende nelle mani il calice e l' ostia. Dà a me l' ostia santa e il calice lo divise tra Giacinta e Francesco, dicendo nello stesso tempo:

- Prendete e bevete il corpo e il sangue di Gesù Cristo, orribilmente oltraggiato dagli uomini ingrati. Riparate i loro crimini e consolate il vostro Dio.

E, prostrandosi nuovamente in terra, ripeté con noi altre tre volte la medesima orazione: «Santissima Trinità ecc.», e scomparve.

Noi rimanemmo nella stessa posizione, ripetendo sempre le stesse parole e quando ci alzammo, vedemmo che s' era fatto sera e perciò era ora che ce ne andassimo a casa.

 


Vediamo ora come la fede nella presenza reale può influenzare il modo di ricevere la Comunione, e viceversa. Ricevere la Comunione sulla mano comporta indubbiamente una grande dispersione di frammenti; al contrario, l’attenzione alle più piccole bricioline, la cura nel purificare i vasi sacri, non toccare l’Ostia con le mani sudate, diventano professioni di fede nella presenza reale di Gesù, anche nelle parti più piccole delle specie consacrate: se Gesù è la sostanza del Pane Eucaristico, e se le dimensioni dei frammenti sono accidenti soltanto del pane, ha poca importanza quanto un pezzo di Ostia sia grande o piccolo! La sostanza è la medesima! È Lui! Al contrario, la disattenzione ai frammenti fa perdere di vista il dogma: pian piano potrebbe prevalere il pensiero: “Se anche il parroco non fa attenzione ai frammenti, se amministra la Comunione in modo che i frammenti possano essere dispersi, allora vuol dire che in essi non c’è Gesù, oppure c’è ‘fino a un certo punto’”.

Prefazione al libro di Don Federico Bortoli,
La distribuzione della comunione sulla mano. Profili storici, giuridici e pastorali 

“Bisogna ripensare il modo di distribuire la comunione” 
del Cardinale Robert Sarah
Prefetto della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti


Buona giornata a tutti :-)



 




venerdì 13 maggio 2022

13 Maggio 1982 - Preghiera del Santo Padre Giovanni Paolo II di Affidamento e di Consacrazione alla Vergine di Fatima

 “Sotto la tua protezione 
cerchiamo rifugio, santa Madre di Dio”!

1. Pronunciando le parole di questa antifona, 
con la quale la Chiesa di Cristo 
prega da secoli, 
mi trovo oggi in questo luogo 
da te scelto e da te, Madre, 
particolarmente amato.
Sono qui, unito con tutti i Pastori della Chiesa 
in quel particolare vincolo, 
mediante il quale costituiamo 
un corpo e un collegio, 
così come Cristo volle gli Apostoli 
in unità con Pietro.
Nel vincolo di tale unità, 
pronunzio le parole del presente Atto,
in cui desidero racchiudere, 
ancora una volta, 
le speranze e le angosce della Chiesa 
nel mondo contemporaneo.
Quaranta anni fa 
e poi ancora dieci anni dopo 
il tuo servo, il Papa Pio XII, 
avendo davanti agli occhi 
le dolorose esperienze 
della famiglia umana, 
ha affidato e consacrato 
al tuo Cuore Immacolato 
tutto il mondo 
e specialmente i popoli 
che erano particolare oggetto 
del tuo amore 
e della tua sollecitudine.
Questo mondo degli uomini 
e delle nazioni 
ho davanti agli occhi anch’io oggi, 
nel momento in cui desidero rinnovare 
l’affidamento e la consacrazione 
compiuta dal mio predecessore 
nella Sede di Pietro: 
il mondo del secondo millennio 
che sta per terminare, 
il mondo contemporaneo, 
il nostro mondo odierno!
La Chiesa memore delle parole del Signore: 
“Andate . . . e ammaestrate tutte le nazioni . . . 
Ecco, io sono con voi tutti i giorni, 
fino alla fine del mondo” (Mt 28, 19-20), 
ha rinnovato, nel Concilio Vaticano II, 
la coscienza della sua missione 
in questo mondo.
E perciò, o Madre degli uomini e dei popoli, 
tu che “conosci tutte le loro sofferenze 
e le loro speranze”, 
tu che senti maternamente tutte le lotte 
tra il bene e il male, 
tra la luce e le tenebre, 
che scuotono il mondo contemporaneo, 
accogli il nostro grido che, 
come mossi dallo Spirito Santo, 
rivolgiamo direttamente 
al tuo Cuore e abbraccia, 
con l’amore della Madre e della Serva, 
questo nostro mondo umano, 
che ti affidiamo e consacriamo, 
pieni di inquietudine 
per la sorte terrena ed eterna 
degli uomini e dei popoli.
In modo speciale 
ti affidiamo e consacriamo 
quegli uomini e quelle nazioni, 
che di questo affidamento 
e di questa consacrazione 
hanno particolarmente bisogno.
“Sotto la tua protezione 
cerchiamo rifugio, 
santa Madre di Dio”!
Non disprezzare le suppliche 
di noi che siamo nella prova! 
Non disprezzare!
Accogli la nostra umile fiducia 
e il nostro affidamento!


2. “Dio infatti ha tanto amato il mondo 
da dare il suo Figlio unigenito, 
perché chiunque crede in lui non muoia, 
ma abbia la vita eterna” (Gv 3, 16). 
Proprio questo amore ha fatto sì che il Figlio di Dio 
abbia consacrato se stesso: 
“Per loro io consacro me stesso, 
perché siano anch’essi consacrati 
nella verità” (Gv 17, 19).
In forza di quella consacrazione
i discepoli di tutti i tempi 
sono chiamati a impegnarsi 
per la salvezza del mondo, 
ad aggiungere qualcosa 
ai patimenti di Cristo 
a favore del suo Corpo 
che è la Chiesa (cf. 2 Cor 12, 15; Col 1, 24).
Davanti a te, 
Madre di Cristo, 
dinanzi al tuo Cuore Immacolato,
io desidero oggi, 
insieme con tutta la Chiesa, 
unirmi col Redentore nostro 
in questa sua consacrazione 
per il mondo e per gli uomini, 
la quale solo nel suo Cuore divino 
ha la potenza di ottenere il perdono 
e di procurare la riparazione.
La potenza di questa consacrazione 
dura per tutti i tempi 
ed abbraccia tutti gli uomini, 
i popoli e le nazioni, 
e supera ogni male, 
che lo spirito delle tenebre 
è capace di ridestare 
nel cuore dell’uomo 
e nella sua storia e che, 
di fatto, ha ridestato nei nostri tempi.
A questa consacrazione 
del nostro Redentore, 
mediante il servizio 
del successore di Pietro, 
si unisce la Chiesa, 
Corpo mistico di Cristo.
Oh, quanto profondamente 
sentiamo il bisogno 
di consacrazione per l’umanità 
e per il mondo: 
per il nostro mondo contemporaneo, 
nell’unità con Cristo stesso! 
L’opera redentrice di Cristo, infatti, 
deve essere partecipata dal mondo 
per mezzo della Chiesa.
Oh, quanto ci fa male, quindi, 
tutto ciò che nella Chiesa 
e in ciascuno di noi si oppone 
alla santità e alla consacrazione! 
Quanto ci fa male 
che l’invito alla penitenza, 
alla conversione, alla preghiera, 
non abbia riscontrato quell’accoglienza 
che doveva!
Quanto ci fa male 
che molti partecipino così freddamente 
all’opera della Redenzione di Cristo! 
Che così insufficientemente si completi 
nella nostra carne “quello che manca 
ai patimenti di Cristo” (Col 1, 24).
Siano quindi benedette tutte le anime, 
che obbediscono alla chiamata 
dell’eterno Amore! 
Siano benedetti coloro che, 
giorno dopo giorno, 
con inesausta generosità 
accolgono il tuo invito, 
o Madre, 
a fare quello che dice il tuo Gesù (cf. Gv 2, 5) 
e danno alla Chiesa e al mondo
una serena testimonianza di vita 
ispirata al Vangelo.
Sii benedetta sopra ogni cosa tu, 
Serva del Signore, 
che nel modo più pieno 
obbedisci alla Divina chiamata!
Sii salutata tu, che sei interamente unita 
alla consacrazione redentrice del tuo Figlio!
Madre della Chiesa! 
Illumina il Popolo di Dio 
sulle vie della fede, 
della speranza e della carità! 
Aiutaci a vivere 
con tutta la verità 
della consacrazione di Cristo 
per l’intera famiglia umana 
del mondo contemporaneo.


3. Affidandoti, o Madre, 
il mondo, tutti gli uomini e tutti i popoli, 
ti affidiamo anche la stessa consacrazione per il mondo, 
mettendola nel tuo Cuore materno.
Oh, Cuore Immacolato! 
Aiutaci a vincere la minaccia del male, 
che così facilmente si radica 
nei cuori degli stessi uomini d’oggi 
e che nei suoi effetti incommensurabili 
già grava sulla nostra contemporaneità 
e sembra chiudere le vie verso il futuro!
Dalla fame e dalla guerra, liberaci!
Dalla guerra nucleare, 
da una autodistruzione incalcolabile, 
da ogni genere di guerra, liberaci!
Dai peccati contro la vita dell’uomo sin dai suoi albori, liberaci!
Dall’odio e dall’avvilimento della dignità dei figli di Dio, liberaci!
Da ogni genere di ingiustizia nella vita sociale, 
nazionale e internazionale, liberaci!
Dalla facilità di calpestare i comandamenti di Dio, liberaci!
Dai peccati contro lo Spirito Santo, liberaci! liberaci!

Accogli, o Madre di Cristo, 
questo grido carico della sofferenza di tutti gli uomini! 
Carico della sofferenza di intere società!
Si riveli, ancora una volta, nella storia del mondo l’infinita potenza dell’Amore misericordioso! 
Che esso fermi il male!
Trasformi le coscienze!
Nel tuo Cuore Immacolato si sveli per tutti la luce della Speranza!

Una speciale preghiera 
voglio ancora rivolgerti, 
o Madre che conosci le ansie 
e le preoccupazioni dei tuoi figli.
Con invocazione accorata 
ti supplico di interporre la tua intercessione 
per la pace nel mondo, 
tra i popoli che, in diverse regioni, 
contrasti di interessi nazionali 
o atti di ingiusta prepotenza 
oppongono sanguinosamente fra di loro.
Ti supplico, in particolare, 
perché abbiano fine 
le ostilità che dividono 
ormai da troppi giorni 
due grandi Paesi 
nelle acque dell’Atlantico meridionale, 
cagionando dolorose perdite di vite umane. 
Fa’ che si trovi finalmente 
una soluzione giusta e onorevole 
fra le due parti, 
non solo per la controversia 
che le divide e minaccia 
con imprevedibili conseguenze, 
ma anche e soprattutto 
per il ristabilimento fra esse 
della più alta e profonda armonia, 
quale conviene alla loro storia, 
alla loro civiltà, 
alle loro tradizioni cristiane.

- San Giovanni Paolo II, papa - 
Fatima - Giovedì, 13 maggio 1982


Fatima, Portogallo, 13 luglio 1917

Lucia levò gli occhi sgranati al cielo e vide scendere la Signora. 
L'apparizione proveniva da oriente, come le due volte precedenti: un puntino luminoso che emergeva dalla profondità di un cielo ricoperto di nubi. 
Si avvicinò veloce, planando senza fluttuazioni, e la sua figura risplendette di luce non appena si fu posata sul leccio, a un paio di metri da terra.
La Signora stava in piedi, la sua immagine cristallizzata avvolta in un bagliore che sembrava risplendere più del sole. 
Di fronte a quella bellezza accecante, Lucia abbassò lo sguardo. 

- Steve Berry -




Lascia registrato su carta Suor Lucia: «un Angelo con una spada di fuoco nella mano sinistra; scintillando emetteva fiamme che sembrava dovessero incendiare il mondo; ma si spegnevano al contatto dello splendore che Nostra Signora emanava dalla sua mano destra verso di lui: l’Angelo indicando la terra con la mano destra,  con voce forte disse: Penitenza, Penitenza, Penitenza! E vedemmo (…) un Vescovo vestito di Bianco “abbiamo avuto il presentimento che fosse il Santo Padre”. 
Vari altri Vescovi, Sacerdoti, religiosi e religiose salire una montagna ripida, in cima alla quale c’era una grande Croce di tronchi grezzi come se fosse di sughero con la corteccia; il Santo Padre, prima di arrivarci, attraversò una grande città mezza in rovina e tremulo con passo vacillante, afflitto di dolore e di pena, pregava per le anime dei cadaveri che incontrava nel suo cammino; giunto alla cima del monte, prostrato in ginocchio ai piedi della grande Croce venne ucciso da un gruppo di soldati che gli spararono vari colpi di arma da fuoco e frecce, e allo stesso modo morirono gli uni dopo gli altri i Vescovi Sacerdoti, religiosi e religiose e varie persone secolari, uomini e donne di varie classi e posizioni. 
Sotto i due bracci della Croce c’erano due Angeli ognuno con un innaffiatoio di cristallo nella mano, nei quali raccoglievano il sangue dei Martiri e con esso irrigavano le anime che si avvicinavano a Dio».




O Gesù mio, perdona le nostre colpe, preservaci dal fuoco dell'inferno, porta in Cielo tutte le anime, specialmente le più bisognose della tua misericordia.
Cuore Immacolato di Maria, prega per noi.
Madonna del Rosario di Fatima, prega per noi.

Buona giornata a tutti :-)

mercoledì 13 maggio 2020

Atto di Affidamento alla Beata Vergine Maria - Papa Francesco

Beata Maria Vergine di Fatima,
con rinnovata gratitudine per la tua presenza materna
uniamo la nostra voce a quella di tutte le generazioni
che ti dicono beata.
Celebriamo in te le grandi opere di Dio,
che mai si stanca di chinarsi con misericordia
sull’umanità, afflitta dal male e ferita dal peccato,
per guarirla e per salvarla.
Accogli con benevolenza di Madre
l’atto di affidamento che oggi facciamo con fiducia,
dinanzi a questa tua immagine a noi tanto cara.
Siamo certi che ognuno di noi è prezioso ai tuoi occhi
e che nulla ti è estraneo di tutto ciò che abita nei nostri cuori.
Ci lasciamo raggiungere dal tuo dolcissimo sguardo
e riceviamo la consolante carezza del tuo sorriso.
Custodisci la nostra vita fra le tue braccia:
benedici e rafforza ogni desiderio di bene;
ravviva e alimenta la fede;
sostieni e illumina la speranza;
suscita e anima la carità;
guida tutti noi nel cammino della santità.
Insegnaci il tuo stesso amore di predilezione
per i piccoli e i poveri ,
per gli esclusi e i sofferenti,
per i peccatori e gli smarriti di cuore:
raduna tutti sotto la tua protezione
e tutti consegna al tuo diletto Figlio, il
Signore nostro Gesù.
Amen.



“Non abbiate paura”: la Vergine Maria si rivolge con queste parole a tre pastorelli portoghesi di Aljustrel il 13 maggio del 1917. È una splendida domenica mattina, Lucia Dos Santos (10 anni) e i cugini Francesco e Giacinta Marto (9 e 7 anni), dopo aver partecipato alla Messa nella parrocchia di Fatima portano al pascolo le loro pecore sul pendio della Cova da Iria. All’udire la campana dell’Angelus recitano il Rosario, come era loro consuetudine, poi mentre giocano vengono spaventati da un bagliore improvviso. Scambiandolo per un fulmine e temendo l’arrivo di un temporale, si avviano sulla strada del ritorno per portare il gregge al riparo. A fermarli, poco dopo, un nuovo bagliore e davanti a loro, su un leccio, una bella Signora vestita di bianco, sfolgorante di luce. “Sono venuta a chiedervi – dice loro – di venire qui per sei mesi consecutivi, il giorno 13, a questa stessa ora. Poi vi dirò chi sono e cosa voglio”. La Signora indossa un abito ornato di fregi dorati, con un cordone d’oro come cintura, un mantello candido e in mano un rosario dai grani bianchi. A parlarle è Lucia; Giacinta ascolta la conversazione mentre Francesco non ode nulla. “Volete offrirvi a Dio per sopportare tutte le sofferenze che Egli vorrà mandarvi, in atto di riparazione per i peccati con cui Egli è offeso, e di supplica per la conversione dei peccatori?” domanda Maria. “Sì, vogliamo”, risponde Lucia. E ancora Maria: “Allora, dovrete soffrire molto, ma la grazia di Dio sarà il vostro conforto”.

Le apparizioni nella Cova da Iria

Lucia intima ai cugini di non raccontare l’accaduto, “nessuno ci crederebbe”, spiega. Ma Giacinta, per paura di subire una punizione per aver ricondotto dal pascolo le pecore anzitempo, racconta tutto alla madre che non le crede. Lucia, Francesco e Giacinta vengono rimproverati e sgridati. Ma la notizia si diffonde e all’appuntamento del 13 giugno, con i tre bambini, si raccoglie una piccola folla. Maria chiede di pregare tanto e a Lucia di imparare a leggere e a scrivere per trasmettere i suoi messaggi. Alla terza apparizione si radunano duemila persone che lasciano alla Cova da Iria offerte in denaro. Ai pastorelli la Madonna rinnova l’invito di presentarsi ogni 13 del mese nello stesso luogo, esorta ancora a pregare per l’umanità e mostra loro l’inferno. Lucia, Francesco e Giacinta vengono derisi dagli increduli, il parroco dubita della veridicità dei loro racconti e il sindaco della municipalità di Villa Nova de Ourém, sotto cui ricade Fatima, cerca di farli ritrattare. Il 13 agosto, trattenuti in carcere, non possono raggiungere la Cova da Iria, ma Maria appare loro inaspettatamente il 19 agosto, mentre pascolano il gregge a Valinhos, a poca distanza da Aljustrel. Lucia chiede cosa farne delle offerte dei fedeli lasciate alla Cova da Iria, le viene risposto di far costruire proprio lì una cappella. L’apparizione si ripete puntualmente anche il 13 settembre e per l’ultimo appuntamento Maria promette un prodigio perché tutti credano.

“Sono la Madonna del Rosario”

È una giornata fredda e grigia il 13 ottobre, la pioggia sferza 70 mila persone, tra cui giornalisti, fotografi e stampa internazionale. “Sono la Madonna del Rosario” rivela la Signora a Lucia, Francesco e Giacinta, mentre continua a piovere. Dopo l’apparizione il miracolo promesso: la danza del sole. L’astro può essere fissato senza alcuna difficoltà, assume diversi colori, gira su se stesso e sembra precipitare sulla terra. E quando l’evento straordinario cessa, gli abiti della gente, fino a poco prima zuppi di pioggia, sono perfettamente asciutti. Soltanto 13 anni dopo, il 13 ottobre del 1930, l’autorità ecclesiastica dichiara le apparizioni “degne di fede” e autorizza il culto alla Madonna di Fatima. Francesco muore il 4 aprile del 1919, Giacinta il 20 febbraio del 1920. Lucia il 17 giugno del 1921 fa il suo ingresso fra le religiose di S. Dorotea. Dopo più di 10 anni dai voti perpetui sceglie di entrare nel monastero carmelitano di Coimbra. Muore il 13 febbraio del 2005, all’età di 97 anni. Francesco e Giacinta vengono beatificati il 13 maggio del 2000 da Giovanni Paolo II e canonizzati da Papa Francesco il 13 maggio del 2017.

(fonte testo: Vatican News)



"Sono io come il Cireneo che tornava dal lavoro, affaticato, ma ha avuto la buona volontà di aiutare il Signore a portare la croce? (…) 
Sono io come quelle donne coraggiose, e come la mamma di Gesù, che erano lì, soffrivano in silenzio? 
Sono io come Giuseppe, il discepolo nascosto, che porta il corpo di Gesù con amore, per dargli sepoltura? 
Sono io come queste due Marie che rimangono alla porta del Sepolcro, piangendo, pregando?"

– Papa Francesco - 
 Domenica delle Palme, 13 Aprile 2014


Vergine Maria, che sei invocata
con il titolo di Madonna della salute
perchè in ogni tempo hai lenito
le umane infermità, ottieni a me e ai
miei cari la grazia della salute
e la forza di sopportare le sofferenze
della vita in unione a quelle di Cristo Redentore.

Ave,o Maria.

Vergine Maria, che sai risanare non solo
le infermità del corpo ma anche quelle
dello spirito, ottieni a me e ai miei cari
la grazia di essere liberi dal peccato
e da ogni male e di corrispondere sempre
all'amore di Dio.

Ave,o Maria.

Vergine Maria, madre della salute, ottieni
dal Signore per me e per i miei cari la
grazia della salvezza e fa'che possiamo
giungere a godere con te la beatitudine del cielo.

Ave,o Maria.

Prega per noi, Santa Maria, salute degli infermi.
Perchè siamo fatti degni delle promesse di Cristo.

Concedi ai tuoi fedeli, Signore Dio nostro,
di godere sempre la salute del corpo
e dello spirito e,
per la gloriosa intercessione
di Maria Santissima sempre Vergine,
salvaci dai mali che ora ci rattristano e guidaci
alla gioia senza fine.
Per Cristo nostro Signore.

Amen.


Santa Maria a te affidiamo le persone che amiamo. 



sabato 13 ottobre 2018

Preghiera alla Madonna di Fatima – Papa Benedetto XVI (13 ottobre)

Il 13 ottobre 1917 si chiude il ciclo delle Apparizioni di Nostra Signora del Rosario a Fatima iniziate il 13 maggio precedente. 
I quarantamila convenuti alla Cova da Iria, assistono al Miracolo del Sole, il segno che la Vergine aveva promesso: «L'astro sembra un disco di argento scuro ed è possibile fissarlo senza il minimo sforzo. Non brucia, non acceca. 
Si direbbe realizzarsi un'eclissi. 
Ma ecco che un grido colossale si alza, e dagli spettatori che si trovano più vicini si ode gridare: "Miracolo, Miracolo! Meraviglia, meraviglia!" 
Agli occhi sbalorditi di quella folla, il cui atteggiamento ci riporta ai tempi biblici e che, pallida di sorpresa, con la testa scoperta, fissa l'azzurro cielo, il sole tremò ed ebbe mai visti movimenti bruschi fuori da tutte le leggi cosmiche, il sole "ballò", secondo la tipica espressione dei contadini»

(Avelino de Almeida, "O Século", Lisbona, 15.10.1917)



Durante tutta la notte tra il 12 e il 13 ottobre e tutta la mattina del 13 ottobre cade una pioggia continua, insistente e a volte torrenziale, ma ciò non ferma i pellegrini che raggiungono un numero stimato fra le cinquantamila e le settantamila persone. 
Verso le undici e mezza arrivano Lucia, Francesco e Giacinta, sotto la pioggia; ciò nonostante Lucia domanda alla folla, che acconsente, di chi
udere gli ombrelli per recitare il rosario. 
A mezzogiorno la Madonna compare sul piccolo leccio, preceduta come le altre volte dal lampo da oriente.
La pioggia cessa del tutto e, di colpo, il cielo si rasserena.
- Che cosa vuole da me Vostra Grazia? Chiede Lucia.
- Voglio dirti che si faccia qui una cappella in mio onore. Io sono Nostra Signora del Rosario. Che si continui sempre a recitare il rosario tutti i giorni. La guerra sta per finire e i soldati ritorneranno presto alle loro famiglie.
- Avrei molte cose da chiedervi: di guarire alcuni malati e convertire alcuni peccatori, ecc.
- Gli uni sì, gli altri no. Bisogna che si correggano, che domandino perdono dei loro peccati.
Poi, prendendo una espressione più triste:
- Che non si offenda di più Dio, Nostro Signore, perché è già troppo offeso!
Aprendo le mani fece con esse specchio al sole. E, mentre si innalzava, il riflesso della sua luce continuava a proiettarsi sul sole.
Ecco il motivo per il quale ho gridato che guardassero il sole. 
Il mio scopo non era di richiamare l’attenzione della folla da quel lato: non mi rendevo neppure conto della sua presenza; lo feci soltanto perché trascinata da un moto interiore che mi spingeva.
Una volta sparita la Madonna nell’immensità del firmamento abbiamo visto vicino al sole San Giuseppe col Bambino Gesù e la Madonna vestita di bianco con un mantello azzurro. San Giuseppe ed il Bambino Gesù sembravano benedire il mondo con i gesti che facevano con la mano in forma di croce.
Poco dopo, scomparsa questa apparizione, ho visto il Signore e la Madonna sotto un aspetto che dava l’idea di essere Nostra Signora Dei Dolori.
Il Signore sembrava benedire il mondo nello stesso modo come aveva fatto San Giuseppe. 
Scomparsa questa apparizione mi parve di vedere ancora la Madonna con un aspetto che sembrava Nostra Signora Del Carmelo. Anche questa volta, durante il colloquio, per tre volte, alla base del piccolo leccio, si forma, visibile alla folla, una nube che si ingrandisce e si solleva fina a cinque o sei metri di altezza per poi dissolversi come se fosse il fumo di un grande turibolo dell'incenso .
Quando Nostra Signora si eleva in cielo per allontanarsi e Lucia grida: Se ne va! Se ne va! e poi: Guardate il sole! comincia per la folla il miracolo del sole mentre invece, e contemporaneamente, per Lucia, Francesco e Giacinta avvengono le tre apparizioni descritte prima.
Il sole appare allo zenit, nel cielo senza nuvole, come un disco dal bordo ben netto che è possibile fissare senza danno per gli occhi; esso ha un colore bianco ben chiaro, con sfumature perlacee, da non confondere con quello di un sole velato.
All’improvviso, a tre riprese separate da brevi intervalli, il sole si mette a tremare, a scuotersi con movimenti bruschi, a girare su se stesso, come un fuoco di artificio, a velocità vertiginosa, lanciando intorno fasci di luce abbagliante di tutti i colori dell’arcobaleno, raggi che coloravano la folla.
All’ultima delle tre riprese, dalla folla si alza un clamore, come un grido di angoscia e di terrore: il sole, conservando il suo moto vorticoso di rotazione sembra staccarsi dal firmamento e, rosso sangue, sembra piombare verso la terra, scendendo verso destra con movimenti bruschi, minacciando di schiacciare tutti con la sua massa infuocata mentre un calore intenso si fa sentire. Precipitato fin quasi alla linea dell'orizzonte il sole rimonta verso lo zenit, spostandosi verso sinistra, e, infine, si arresta. 

Il percorso complessivo sembra una specie di ellisse sinuoso. 
La folla, passato il terrore, si scopre, con sua sorpresa, asciutta da fradicia che era. Il miracolo è durato circa dieci minuti e, a differenza da quanto successo per i segni straordinari del 13 settembre, è stato visto da tutti, come preannunciato dalla Madonna, e non solo nella Cova da Iria ma anche a distanza di qualche decina di chilometri (villaggi di Alburitel e di Sao Pedro De Muel).
Il grande miracolo del sole, visto da decine e decine di migliaia di persone, preannunciato mesi prima, ci appare come il sigillo visibile, tangibile, incontestabile, che Dio ha voluto apporre alle apparizioni di Fatima, alle profezie, alle promesse, agli avvertimenti terribili che la Madre Sua Immacolata è venuta a rivelare alla Cova da Iria. 
Il grande miracolo del sole ha avuto l’aspetto di un terribile castigo di Dio che si abbatte sulla umanità peccatrice per sollecitarla a convertirsi: teniamone conto.


La testimonianza del giornalista laico (filo massonico, positivista e anticlericale) coincidono con le testimonianze giurate di Professori (laici) e di Sacerdoti e fedeli presenti. 
Lo stesso prodigio si ripeterà davanti a Pio XII nei Giardini Vaticani per ben quattro volte: il 30 e il 31 ottobre e il 1° e l’8 novembre dell’Anno Santo 1950, quasi a corredo e coronamento della proclamazione del Dogma dell’Assunta. 
In questo stesso giorno del 1930 Monsignor José Alves Correia da Silva, Vescovo di Leiria, col documento “A Divina Providência”, sentenzierà esser degne di fede le visioni avute da Lucia dos Santos e da Francisco e Giacinta Marto ed approverà il culto ad esse connesso.


Il 13 ottobre 1958 alla presenza del Sacro Collegio, della Corte Pontificia, del Capitolo e del Clero della Patriarcale Basilica Vaticana, dei Parroci Romani e del popolo fedele, il corpo del defunto Pio XII viene tumulato nelle Grotte Vaticane vicino al Sepolcro del beatissimo Pietro.



Signora Nostra

e Madre di tutti gli uomini e le donne,
eccomi come un figlio
che viene a visitare sua Madre
e lo fa in compagnia
di una moltitudine di fratelli e sorelle.

Come successore di Pietro,
a cui fu affidata la missione
di presiedere al servizio
della carità nella Chiesa di Cristo
e di confermare tutti nella fede
e nella speranza,
voglio presentare al tuo
Cuore Immacolato
le gioie e le speranze
nonché i problemi e le sofferenze
di ognuno di questi tuoi figli e figlie
che si trovano nella Cova di Iria
oppure ci accompagnano da lontano.

Madre amabilissima,
tu conosci ciascuno per il suo nome,
con il suo volto e la sua storia,
e a tutti vuoi bene
con la benevolenza materna
che sgorga dal cuore stesso di Dio Amore.

Tutti affido e consacro a te,
Maria Santissima,
Madre di Dio e nostra Madre.

Il Venerabile Papa Giovanni Paolo II,

che ti ha visitato per tre volte, qui a Fatima,

e ha ringraziato quella «mano invisibile»
che lo ha liberato dalla morte
nell’attentato del tredici maggio,
in Piazza San Pietro, quasi trenta anni fa,
ha voluto offrire al Santuario di Fatima
un proiettile che lo ha ferito gravemente
e fu posto nella tua corona di Regina della Pace.

È di profonda consolazione
sapere che tu sei coronata
non soltanto con l’argento
e l’oro delle nostre gioie e speranze,
ma anche con il «proiettile»
delle nostre preoccupazioni e sofferenze.

Ringrazio, Madre diletta,
le preghiere e i sacrifici
che i Pastorelli
di Fatima facevano per il Papa,
condotti dai sentimenti
che tu hai ispirato loro nelle apparizioni.

Ringrazio anche tutti coloro che,
ogni giorno,
pregano per il Successore di Pietro
e per le sue intenzioni
affinché il Papa sia forte nella fede,
audace nella speranza e zelante nell’amore.

Madre diletta di tutti noi,
consegno qui nel tuo Santuario di Fatima,
la Rosa d’Oro
che ho portato da Roma,
come omaggio di gratitudine del Papa
per le meraviglie che l’Onnipotente
ha compiuto per mezzo di te
nei cuori di tanti che vengono pellegrini
a questa tua casa materna.

Sono sicuro che i Pastorelli di Fatima
i Beati Francesco e Giacinta
e la Serva di Dio Lucia di Gesù
ci accompagnano in quest’ora di supplica e di giubilo.

- Papa Benedetto XVI -


Buona giornata a tutti. :-)