giovedì 29 giugno 2023

Le uniche armi: sciopero e voto - don Lorenzo Milani

"Non discuterò qui l’idea di Patria in sé, non mi piacciono queste divisioni. Se voi però avete il diritto di dividere il mondo in italiani e stranieri allora vi dirò che, nel vostro senso io non ho Patria e reclamo il diritto di dividere il mondo in diseredati e oppressi da un lato, privilegiati ed oppressori dall’ altro. 
Gli uni son la mia Patria, gli altri i miei stranieri. E se voi avete il diritto, senza essere richiamati dalla Curia, di insegnare che italiani e stranieri possono lecitamente anzi eroicamente squartarsi a vicenda, allora io reclamo il diritto di dire che anche i poveri possono e debbono combattere i ricchi, e almeno nella scelta dei mezzi sono migliore di voi: le armi che voi approvate sono orribili macchine per uccidere, mutilare, distruggere, far orfani e vedove. Le uniche armi che approvo io sono nobili e incruente: lo sciopero e il voto".

(don Lorenzo Milani)


 

"In quanto alla loro vita di giovani sovrani domani, non posso dire ai miei ragazzi che l’unico modo d’amare la legge è d’obbedirla. 
Posso solo dir loro che essi dovranno tenere in tale onore le leggi degli uomini da osservarle quando sono giuste (cioè quando sono la forza del debole). 
Quando invece vedranno che non sono giuste (cioè quando sanzionano il sopruso del forte) essi dovranno battersi perchè siano cambiate". 

(don Lorenzo Milani)


" Si può fare politica al di fuori della libertà o al di fuori del concetto di libertà o al di fuori della ricerca della libertà?"

" Sì, in effetti ho un concetto di politica elevato. O se preferite, molto ingenuo, che Dio benedica gli ingenui. 

L'uomo che ho amato, l'uomo sul quale scrissi questo libro, "Un uomo", Alekos Panagulis, soleva ripetere che la politica è un dovere del cittadino. 

Un dovere, prima di essere un diritto. 

E tra l'altro, lo stesso diceva della libertà: "La libertà è un dovere, prima di essere un diritto."

Bè, io concordo pienamente: si può fare politica al di fuori della libertà o al di fuori del concetto di libertà o o al di fuori della ricerca di libertà? Ma, soprattutto, concordo con la scelta del termine "dovere". 

Se una persona non sente questo dovere, vi dico che non è un cittadino. 

Non è neppure un uomo, non è neppure una donna, ma un vegetale che vegeta in attesa di morire, per essere divorato come un soufflè di spinaci o un'insalata dagli impostori, dai tiranni, dai signori della guerra. E dovremmo starcene come vegetali ad assistere ai loro dannati omicidi, in attesa di essere uccisi nelle loro dannate guerre (diciamo dalla Terza guerra mondiale), senza protestare, senza intervenire, senza fare politica o essere politici?" 

 - Oriana Fallaci, dalla conferenza tenuta il 27 gennaio 1983 al Annemberg Center for Health Sciences, Rancho Mirage , California in Oriana Fallaci " Il mio cuore è più stanco della mia voce" 



Buona giornata a tutti :-)