25 dicembre
Più o meno alla metà dei quarto
secolo, papa Giulio I stabilì che la nascita di Gesù dovesse essere fissata al
25 dicembre.
In questo modo le festività pagane - che non potevano essere
soppresse se non a prezzo di tumulti e abiure - vennero mutate in cristiane e
l'abitudine millenaria di scambiarsi doni non venne persa.
Albero
I missionari, vedendo che i germani
adoravano la quercia, mostrarono loro l'abete. «Vedete? E’ un triangolo: nel
vertice in alto c'è il Padre e nei due in basso il Figlio e lo Spirito Santo».
I germani chiesero se i loro dei avrebbero potuto dimorare nell'abete.
I
missionari risposero: «Senz'altro».
I germani adottarono senza difficoltà Gesù
Cristo tra i loro dei e presero ad adorare l'abete.
New York
Nel XVI secolo la prima colonia danese
arrivò negli Stati Uniti e fondò New Amsterdam; più tardi New York.
Gli
indigeni, che parlavano inglese, considerarono con curiosità l'abitudine dei
nuovi venuti di pregare Sinter Klaas, ben presto si impossessarono di quel rito
storpiando in Santa Claus il nome dei santo.
Tetto
I lapponi, per ripararsi dai freddo,
vivevano in case interrate, che avevano la porta piazzata sul tetto.
1822
Il professor Clement Moore,
ordinario di letteratura greca e orientale all'università dì New York, autore
di un ponderoso volume sul Lessico della lingua ebraica, aveva sei figli e per
renderli allegri a Natale scrisse la poesia: A Visù from St Nicholas cioè «Una
visita di san Nicola».
I versi dicevano all'incirca (traduzione libera nostra):
«Bum bum bum / Batte sul tetto/ E’ una slitta, son le renne/ Salta giù dal
caminetto / San Nicola con le strenne». Pubblicata, la poesia ebbe un enorme
successo e diffuse in tutto il mondo la saga di san
Nicola, cioè Santa Claus.
Gli esperti videro subito che Moore, con l'aria di
comporre uno scherzetto, aveva fuso i miti più svariati, l'Uomo inverno dei
finlandesi (che girava con le renne) e l'abitudine lappone di entrare nelle
case dal tetto.
Le renne della slitta di Babbo Natale erano otto come le zampe
dei cavallo di Odino.
Il cavallo di Odino si chiamava Sleipnir.
Clement Moore
chiamò invece le sue renne Dasher, Dancer, Prancer, Vixen, Comet, Cupid,
Donder, Blitzen, vale a dire - nella traduzione nostra - Brillo, Ballo, Balzo,
Burbo, Stella, Amore, Dondo e Turbo.
Per inciso, è praticamente impossibile
guidare una slitta tirata da otto renne.
Babbo Natale
In occasione del Natale 1840 il
principe Alberto, marito della giovane regina Vittoria, installò, secondo l'uso
germanico, un albero decorato nel castello di Windsor.
L'abitudine si diffuse
immediatamente in tutta l'Inghilterra e si accoppiò subito alle leggende
relative a Old Father Christmas.
L'albero però era giunto anche negli Stati
Uniti, grazie agli emigranti tedeschi, e da qui l'Europa (Inghilterra compresa)
lo ricevette una seconda volta di rimbalzo, fuso ormai con le leggende di Santa
Claus (con le renne e il resto).
Di conseguenza, Babbo Natale e Santa Claus
divennero una cosa sola.
Coca-Cola
Il vecchio Santa Claus era
vestito di pelle o di pelliccia, con calzoni verdi o celesti, la pipa in bocca,
la bottiglia di vino in mano.
L'attuale Babbo Natale è come è per via della
Coca-Cola che lo scelse come testimoniai della sua bevanda a partire dal 1931 e
fino ai primi anni Sessanta. I colori bianco e rosso sono quelli dei marchio,
la barba bianca, il cappuccio, l'aspetto rotondo, rubizzo e ridanciano sono
invenzioni dei pittore-cartellonista Harold Sundblom.
(Giorgio Dell’Arti)
«Il Signore venne in lei per farsi servo.
Il Verbo venne in lei per tacere nel suo seno.
Il fulmine venne in lei per non fare rumore alcuno.
Il Pastore venne in lei ed ecco l'Agnello nato, che sommessamente piange.
Poiché il seno di Maria ha capovolto i ruoli:
Il fulmine venne in lei per non fare rumore alcuno.
Il Pastore venne in lei ed ecco l'Agnello nato, che sommessamente piange.
Poiché il seno di Maria ha capovolto i ruoli:
Colui che creò tutte le cose ne è entrato in possesso, ma povero.
L'Altissimo venne in lei (Maria), ma vi entrò umile.
Lo splendore venne in lei, ma vestito con panni umili.
Colui che elargisce tutte le cose conobbe la fame.
Colui che abbevera tutti conobbe la sete.
Nudo e spogliato uscì da lei,
Egli che riveste (di bellezza) tutte le cose»
L'Altissimo venne in lei (Maria), ma vi entrò umile.
Lo splendore venne in lei, ma vestito con panni umili.
Colui che elargisce tutte le cose conobbe la fame.
Colui che abbevera tutti conobbe la sete.
Nudo e spogliato uscì da lei,
Egli che riveste (di bellezza) tutte le cose»
- Sant' Efrem -
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