Non c’è una fila, una fermata del bus,
una sala d’attesa, una pubblicità alla TV, addirittura un semaforo in cui non
approfittiamo per controllare
le notifiche di qualche cosa che percepiamo come urgente ma
di cui possiamo tranquillamente fare a meno.
Buona giornata a tutti. :-)
Per quanto mi riguarda mi sto
accorgendo che nella misura in cui permetto a questo atteggiamento
“controlla-notifiche” di avere voce tutto il giorno, mi scappano vie intere giornate in cui ho perso
la feconda opportunità di parlare, di leggere e – perché no? – di pregare.
Quando spippoliamo di continuo il
nostro smartphone, non
stiamo forse cercando qualcosa che ci distragga dal disagio di non sentirci al
nostro posto?
Dio ci rimette al nostro
posto, ma
non come farebbero gli uomini, Dio lo fa nella verità e nell’amore.
Pregare, per me, è stare alla presenza di Dio,
quel Dio che ci rimette al nostro posto nel senso migliore del termine: Lui il
Creatore, io la creatura, Lui che ama per primo, io che devo solo lasciarmi
amare, solo Lui che avendomi pensato sin dall’eternità, è l’Unico che possa dirmi realmente chi sono.
Fra'
Lorenzo, frate
francescano
da: Fermenti cattolici vivi
Non c’è un’osservazione lenta di quanto sperimentiamo, e dobbiamo fotografare, filmare, commentare, tagliare, mostrare, comprare e paragonare.
Anch’io sono preso da tutto questo filmare, commentare, tagliare, mostrare. Cerco di convincermi di esserne parzialmente immune perché decido cosa condividere, perché non metto foto mie o di familiari nei social, perché uso la rete per evangelizzare ma alla fine, davvero tutto è transitorio, tutto passa, e anche il circo dei Social e della rete perde senso…
Viviamo in un tempo che ci
scorre tra le mani, un tempo liquido in cui nulla è fatto per persistere.
Fra' Lorenzo, frate francescano
da: Fermenti cattolici vivi
Ai tempi di Facebook e Twitter non ci
sono dispiaceri; se non mi piace una dichiarazione o un pensiero, cancello,
disconnetto, blocco. Si perde
la profondità delle relazioni; si perde la conversazione che
rende possibile l’armonia e anche l’andar fuori dal coro.
Nelle relazioni virtuali non esistono
discussioni che finiscono con un vivo abbraccio, le discussioni sono mute,
distanti. Le relazioni iniziano e terminano senza alcun contatto. Analizziamo
l’altro per le sue foto e per le frasi ad effetto. Non c’è uno scambio vissuto.
Nello stesso tempo in cui
sperimentiamo un isolamento protettore, viviamo un’esposizione assoluta. Non c’è privato,
tutto è in piazza: quello che mangiamo, quello che compriamo, quello che ci
tormenta e quello che ci rallegra.
L’amore è più parlato che vissuto.
Viviamo un tempo di segreta angoscia. Filosoficamente l’angoscia è il sentimento
del nulla. Il corpo si inquieta e l’anima soffoca. C’è una vertigine che permea
le relazioni, tutto
diventa vacillante, tutto può essere cancellato, anche l’amore e gli amici.
Fonte: Luciana Chardelli
(Revista Pazes, 11/11/2016)
“Stiamo tutti e allo stesso
tempo nella solitudine e nella moltitudine.”
- Zygmunt Bauman -
Insegnami ad usare
bene il tempo
Dio mio,
insegnami ad usare bene il tempo che tu mi dai
e ad impiegarlo bene, senza sciuparne.
insegnami ad usare bene il tempo che tu mi dai
e ad impiegarlo bene, senza sciuparne.
Insegnami a prevedere
senza tormentarmi,
insegnami a trarre profitto dagli errori passati,
senza lasciarmi prendere dagli scrupoli.
insegnami a trarre profitto dagli errori passati,
senza lasciarmi prendere dagli scrupoli.
Insegnami ad
immaginare l'avvenire
senza disperarmi che non possa essere
quale io l'immagino.
senza disperarmi che non possa essere
quale io l'immagino.
Insegnami a piangere
sulle mie colpe
senza cadere nell'inquietudine.
senza cadere nell'inquietudine.
Insegnami ad agire
senza fretta,
e ad affrettarmi senza precipitazione.
e ad affrettarmi senza precipitazione.
Insegnami ad unire la
fretta alla lentezza,
la serenità al fervore, lo zelo alla pace.
la serenità al fervore, lo zelo alla pace.
Aiutami quando
comincio,
perché è proprio allora che io sono debole.
perché è proprio allora che io sono debole.
Veglia sulla mia
attenzione quando lavoro,
e soprattutto riempi tu i vuoti delle mie opere.
e soprattutto riempi tu i vuoti delle mie opere.
Fa' che io ami il
tempo
che tanto assomiglia alla tua grazia
perché esso porta tutte le opere alla loro fine
e alla loro perfezione
senza che noi abbiamo l'impressione
di parteciparvi in qualche modo.
che tanto assomiglia alla tua grazia
perché esso porta tutte le opere alla loro fine
e alla loro perfezione
senza che noi abbiamo l'impressione
di parteciparvi in qualche modo.
- Jean Guitton -