Prometto di amarmi senza coprirmi di critiche, se non assomiglio alla donna ideale del mio immaginario.
Prometto di non barattare una vita appassionata e creativa per una vita sicura ma in anestesia.
Prometto di amare, senza però farmi tagliare a fette, senza farmi infilare coltelli affilati nell'anima.
Prometto di piangere quando serve, senza però affogare nelle mie lacrime.
Prometto che smetterò di giustificarmi per ogni cosa che faccio, sentendomi sempre insicura delle mie scelte.
Prometto di spalancare le braccia al piacere, senza pensare che non me lo merito.
Prometto di non farmi spezzare la schiena dai sensi di colpa, se non sono sempre utile a tutti e tutto.
Prometto di far sentire le mie ragioni, senza cadere nelle trappole che mi spezzano le gambe.
Prometto di interessarmi a un uomo senza però aspettare disperata di fronte al telefono la sua chiamata.
Prometto di non usare più contro me stessa le parole come un rasoio, riempiendomi di tagli, senza ricordare che sotto quella pelle c'è una persona che merita amore.
Prometto di guardare le mie cicatrici come segni di una vita vissuta, senza piangere lacrime di autocommiserazione.
Prometto che non farò dipendere il mio valore solo da come mi guarda l'altro, senza considerare che c'è un insieme di aspetti dentro di me, non solo uno di quel momento.
Prometto di ridere, scherzare, gioire buttando nel cassonetto della spazzatura le facce tristi e grigie.
Prometto di sentire il mio pulsare creativo, senza lasciare che la vita di tutti giorni mi renda fredda e automatica.
Prometto che smetterò di fare l'arbitro implacabile di me stessa, facendomi perdere sempre, senza considerare che ho anche delle qualità.
Prometto di non abbandonare la mia natura istintuale, intuitiva e calda per trasformarmi in un automa senza vita.
Prometto di smettere di farmi cambiare dagli uomini, o di cambiare per tenermeli stretti, senza considerare che potrei essere interessante anche così come sono.
Prometto di nutrire il mio terreno interiore ogni giorno, senza lasciarlo diventare una terra arida, dove non cresce più niente.
Prometto di correre libera, fedele alla mia profonda natura.
Prometto di ascoltare la voce del femminile e di cantare insieme una canzone.
Prometto di essere la donna che voglio essere, per vivere intensamente la vita.
Prometto di vivere sempre accanto la mia anima… perché con il suo aiuto potrò mantenere tutte queste promesse…
- Simona Oberhammer -
Certo
che le donne sono un’altra razza.
Con la bandana o gli sguardi catarifrangenti
da Barbie, con le grandi pance davanti o con l’uomo sbagliato addosso,
innamorate di un gatto o tradite dall’ombra della felicità, abbandonate
all’angolo di una piazza o tagliate da un improvviso dolore, si fermano un
istante per piangere, poi sollevano il capo e riprendono la strada.
Sono
maestre di dignità le donne.
Non
bisogna lasciarsi distrarre dall’ondeggiare dei fianchi se vogliamo capire
qualcosa di loro, dobbiamo soltanto guardarle negli occhi perché i loro occhi
dicono quello che le bocche sanno tacere.
Sì, le
donne sono un’altra razza.
Spesso
ci camminano a fianco così leggere che neanche ce ne accorgiamo.
Quasi
sempre, però, ci precedono e basterebbe solo seguirle per capirne di più.
Seguirle
con poco orgoglio e molto rispetto.
Per
essere più uomini. Un po’ più uomini, almeno.
- Antonello
De Sanctis -
da: "Nel mondo degli uomini"