Giorno di gioia.
Esultante di gioia, oggi la Chiesa ci fa dire
con ragione: "La tua nascita, o Vergine Madre di Dio, fu per il mondo
intero messaggio di consolazione e di gioia, perché da te è sorto il sole di
giustizia, Cristo nostro Dio, che ci ha liberati dalla maledizione per darci la
benedizione e, vincitore della morte, ci ha assicurato la vita eterna"
(Antifona dei secondi Vespri).
La nascita di un bambino porta gioia nella
casa ai genitori, che pure ne ignorano l'avvenire e, se la Chiesa il 24 giugno
ci dice che quel giorno è un giorno di gioia, perché la nascita del Battista ci
fa sperare la nascita di Colui del quale egli viene a preparare la strada, la
nascita di Colei che sarà la Madre del Redentore non porterà gioia a tutti
coloro che attendono la salvezza e la vita?
Sappiamo dal Vangelo che la nascita del
Battista fu motivo di gioia per i suoi genitori, per il villaggio di Ain Karim
e per le borgate vicine. Nulla invece sappiamo della nascita di Maria; ma, se
tale nascita passò inosservata per molti, se Gerusalemme restò davanti ad essa
esteriormente indifferente, sappiamo tuttavia che il giorno di tale nascita
resterà un giorno di incomparabile gioia non solo per una città o per un
popolo, ma per tutto il mondo e per tutti i secoli.
da: dom Prosper Guéranger, L'anno liturgico. - II. Tempo Pasquale e dopo la Pentecoste, trad. it. L. Roberti, P. Graziani e P. Suffia, Alba, 1959, p. 1056-1063
Il luogo di nascita di Maria.
Dove nacque la Santissima Vergine? Un'antica
e costante tradizione indica come luogo di nascita Gerusalemme, là ove è la
chiesa di S. Anna, presso la piscina Probatica. Là "nell'ovile paterno,
dice san Giovanni Damasceno, è nata colei, da cui ha voluto nascere l'Agnello
di Dio". Là più tardi furono sepolti i santi Gioacchino e Anna e le loro
tombe furono scoperte dai Padri Bianchi il 18 marzo 1889, presso la grotta
della Natività. Là fu costruita nel secolo IX una chiesa e le monache
benedettine vi si stabilirono dopo l'arrivo in Palestina dei Crociati e vi
restarono fino al secolo XV. Poi una scuola mussulmana sostituì il monastero e,
solo in seguito alla guerra di Crimea, il sultano Abd-ul-Medjid donò la chiesa
e la piscina probatica alla Francia, che era entrata vittoriosa a Sebastopoli
il giorno 8 settembre 1855.
da: dom Prosper Guéranger, L'anno liturgico. - II. Tempo Pasquale e dopo la Pentecoste, trad. it. L. Roberti, P. Graziani e P. Suffia, Alba, 1959, p. 1056-1063
Origine della festa.
La festa della Natività sorse in Oriente. La Vita di
Papa Sergio (687-701) la elenca fra le quattro feste della Santa Vergine
esistenti a quel tempo e sappiamo inoltre che l'imperatore Maurizio (582-602)
ne aveva prescritta la celebrazione con le altre tre dell'Annunziazione, della
Purificazione e dell'Assunta. San Bonifacio introdusse la festa in Germania.
Una graziosa leggenda attribuisce al vescovo di Angers, Maurilio, l'istituzione
della festa e forse veramente egli introdusse nella sua diocesi una festa, per
realizzare il desiderio della Vergine, che gli era apparsa nelle praterie del
Marillais verso l'anno 430, e di qui il nome di Nostra Signora Angevina o festa
dell'Angevina, che ancora le dà, nella regione occidentale, il popolo
cristiano.
Chartres da parte sua rivendica al vescovo
Fulberto (1028) una parte preponderante nella diffusione della festa in tutta
la Francia. Il re Roberto il Pio (o il suo seguito) diede le note ai tre bei
Responsori Solem iustitiae, Stirps Iesse, Ad nutum Domini, nei
quali Fulberto celebra il sorgere della stella misteriosa, che doveva generare
il sole, il virgulto sorto dal ceppo di Jesse che doveva portare il fiore
divino sul quale riposerà lo Spirito Santo, la onnipotenza che dalla Giudea
produce Maria, come una rosa dalle spine.
Nel 1245, durante la terza sessione del primo
Concilio di Lione, Innocenzo IV stabilì per tutta la Chiesa l'Ottava della
Natività della Beata Vergine Maria (oggi soppressa) compiendo il voto emesso da
lui e dai Cardinali durante la vacanza di diciannove mesi, causata dagli
intrighi dell'imperatore Federico II alla morte di Celestino IV e terminata con
l'elezione di Sinibaldo Fieschi col nome di Innocenzo.
Nel 1377, il grande Gregorio XI, il Papa, che
aveva spezzate le catene di Avignone, completò gli onori resi alla Vergine
nascente con l'aggiunta della vigilia alla solennità, ma o perché non espresse
al riguardo che un desiderio o per altre cause, le intenzioni del Pontefice non
ebbero seguito che per qualche tempo negli anni torbidi, che seguirono la sua
morte.
Preghiera a Maria Bambina
Finalmente, o Maria, il mondo ti possiede! La tua nascita gli rivela il segreto del suo destino, il segreto d'amore che lo chiamò dal nulla, perché diventasse l'abitazione di Dio al di sotto dei cieli.
Ma qual è dunque il mistero di questa debole umanità, che, inferiore agli Angeli per natura, è tuttavia chiamata a dare loro un Re e una Regina?
Il Re l'adorano neonato fra le vostre braccia, la Regina la riveriscono oggi nella culla insieme con gli angeli.
Astri del mattino, questi nobili spiriti davano inizio alle manifestazioni dell'Onnipotenza e lodavano l'Altissimo (Gb 38,7), ma il loro sguardo non scoprì mai meraviglia pari a quella che li fa ora esultare: Dio, riflesso in modo più puro sotto i veli del corpo fragile di una bambina di un giorno che nella forza e nello splendore dei nove cori; Dio, conquistato egli stesso da tanta debolezza, unita per grazia sua a tanto amore che egli ne fa il suo capolavoro, manifestando in essa suo Figlio.
Regina degli Angeli, tu sei anche nostra Regina, ricevici per manifestare fede e omaggio.
In questo giorno in cui il primo slancio della tua anima santissima fu per il Signore, il primo sorriso degli occhi per i genitori che ti misero al mondo; si degni la beata Anna ammetterci a baciare in ginocchio le tue mani benedette, già pronte alle divine larghezze delle quali sono predestinate dispensatrici.
E intanto cresci, dolcissima bambina, si irrobustiscano i tuoi piedi, per schiacciare il capo al serpente, prendano forza le tue braccia, per portare il tesoro del mondo; l'angelo e l'uomo, tutta la natura; Dio Padre, Figlio, Spirito Santo, sono in attesa del momento solenne in cui Gabriele potrà spiccare il volo dal cielo per salutarti piena di grazia e portarti il messaggio d'amore.
Buona giornata a tutti e Buon Compleanno a Gabriele :-)