Il primo fondamento
della nostra
fiducia nella storia
è la fede nella
Provvidenza di Dio e nel suo amore.
La sua mano
onnipotente e misericordiosa
sostiene, invisibile,
lo svolgersi del
tempo dal primo giorno della sua creazione.
Anche quando il
male si diffonde
e sembra prevalere,
non è lecito disperare.
Se la storia ci
appare nel suo aspetto sinistro
come luogo di
sofferenza,
di disgrazie, di
sconfitte e di morte,
ricordiamoci che la
Scrittura ci assicura ripetutamente
che verrà il giorno
in cui Dio asciugherà le lacrime su ogni volto.
San Giovanni Paolo
II, papa
E – vi preghiamo – quello che succede ogni giorno non
trovatelo naturale. Di nulla sia detto: "è naturale" in questi tempi
di sanguinoso smarrimento, ordinato disordine, pianificato arbitrio, disumana
umanità, così che nulla valga come cosa immutabile.
- Bertolt Brecht -
da L'eccezione e la regola, 1930
- Bertolt Brecht -
da L'eccezione e la regola, 1930
(....)
«Io non ho nessuna paura dell' Islam.
Ho
paura di altre cose.
Ho paura della straordinaria imprevidenza dei responsabili
della nostra vita pubblica.
Ho paura dell' inconsistenza dei nostri
opinionisti.
Ho paura dell' insipienza di molti cattolici, specie i più
acculturati e loquaci. In questi giorni, leggendo certi interventi, più volte
sono stato tentato di ripetere una frase di Dietrich Bonhoeffer (il teologo
protestante tedesco impiccato dai nazisti, ndr): "Contro la stupidità sono senza difesa". Ma non l' ho fatto perché
non è vero che non c' è rimedio alla stupidità. Chi crede sa che Cristo ha già
vinto il mondo».
Biffi è apparso piuttosto amareggiato per certe interpretazioni del suo discorso. Sempre parlando fuori testo, ha ricordato che proprio lui ha dato una chiesa agli immigrati islamici senza tetto affinché la utilizzassero come dormitorio. Più volte ha insistito nel dire che il suo discorso sui diritti-doveri dei musulmani è rivolto allo Stato laico, non alla coscienza dei cristiani: «Il mio compito è evangelizzare i musulmani.
Biffi è apparso piuttosto amareggiato per certe interpretazioni del suo discorso. Sempre parlando fuori testo, ha ricordato che proprio lui ha dato una chiesa agli immigrati islamici senza tetto affinché la utilizzassero come dormitorio. Più volte ha insistito nel dire che il suo discorso sui diritti-doveri dei musulmani è rivolto allo Stato laico, non alla coscienza dei cristiani: «Il mio compito è evangelizzare i musulmani.
Il
compito dello Stato laico è invece tenere presenti tutte le difficoltà di
inserimento dei musulmani nella vita civile». E i fedeli dell' Islam «nella
stragrande maggioranza vengono da noi risoluti a restare estranei alla nostra
umanità», dunque «ben decisi a restare sostanzialmente diversi in attesa di
farci diventare tutti sostanzialmente come loro». I musulmani «hanno un diritto
di famiglia incompatibile con il nostro, una concezione della donna
lontanissima dalla nostra, soprattutto hanno una visione rigorosamente
integralista della vita pubblica»: sorprendente, dice Biffi, che gli
opinionisti laici non si accorgano di questi pericoli.
Ma più che le reazioni dei laici, ad amareggiare Biffi sono stati gli interventi di molti cattolici che, a suo parere, sono generosamente pronti all' aiuto materiale agli immigrati ma sono anche tentati, in nome «del semplice dialogo ad ogni costo», di rinunciare all' evangelizzazione.
Ma più che le reazioni dei laici, ad amareggiare Biffi sono stati gli interventi di molti cattolici che, a suo parere, sono generosamente pronti all' aiuto materiale agli immigrati ma sono anche tentati, in nome «del semplice dialogo ad ogni costo», di rinunciare all' evangelizzazione.
Un gravissimo errore, dice Biffi, perché
«il Signore non ci ha detto: "Predicate il Vangelo a ogni creatura, tranne
i musulmani, gli ebrei e il Dalai Lama"». Per Biffi, insomma, il vero
pericolo per la Chiesa non non viene dagli immigrati di altre fedi, ma da quei
cristiani che rinunciano alla propria identità, «preparando la loro
estinzione».
- Card. Giacomo Biffi -
http://chiesa.espresso.repubblica.it/articolo/7280
Padre
misericordioso,
accogli nel tuo regno i nostri fratelli defunti
e tutti i giusti che, in pace con te,
hanno lasciato questo mondo;
concedi anche a noi di ritrovarci insieme
a godere della tua gloria
quando, asciugata ogni lacrima,
i nostri occhi vedranno il tuo volto
e noi saremo simili a te,
e canteremo per sempre la tua lode,
in Cristo, nostro Signore,
per mezzo del quale tu, o Dio,
doni al mondo ogni bene.
Amen.
accogli nel tuo regno i nostri fratelli defunti
e tutti i giusti che, in pace con te,
hanno lasciato questo mondo;
concedi anche a noi di ritrovarci insieme
a godere della tua gloria
quando, asciugata ogni lacrima,
i nostri occhi vedranno il tuo volto
e noi saremo simili a te,
e canteremo per sempre la tua lode,
in Cristo, nostro Signore,
per mezzo del quale tu, o Dio,
doni al mondo ogni bene.
Amen.
Buona giornata a tutti :-)