Chiedo scusa al caso
se lo chiamo necessità.
Chiedo scusa alla necessità se tuttavia mi sbaglio.
Non si arrabbi la felicità se la prendo per mia.
Mi perdonino i morti se ardono appena nella mia memoria.
Chiedo scusa al tempo per tutto il mondo che mi sfugge a ogni istante.
Chiedo scusa al vecchio amore se do la precedenza al nuovo.
Perdonatemi, guerre lontane, se porto fiori a casa.
Perdonatemi, ferite aperte, se mi pungo un dito.
Chiedo scusa a chi grida dagli abissi per il disco col minuetto.
Chiedo scusa alla gente nelle stazioni se dormo alle cinque del mattino.
Perdonami, speranza braccata, se a volte rido.
Perdonatemi, deserti, se non corro con un cucchiaio d'acqua.
E tu, falcone, da anni lo stesso, nella stessa gabbia,
immobile con lo sguardo fisso sempre nello stesso punto,
assolvimi, anche se tu fossi un uccello impagliato.
Chiedo scusa all'albero abbattuto per le quattro gambe del tavolo.
Chiedo scusa alle grandi domande per le piccole risposte.
Verità, non prestarmi troppa attenzione.
Serietà, sii magnanima con me.
Sopporta, mistero dell'esistenza, se strappo fili dal tuo strascico.
Non accusarmi, anima, se ti possiedo di rado.
Chiedo scusa al tutto se non posso essere ovunque.
Chiedo scusa a tutti se non so essere ognuno e ognuna.
So che finché vivo niente mi giustifica,
perché io stessa mi sono d'ostacolo.
Non avermene, lingua, se prendo in prestito parole patetiche,
e poi fatico per farle sembrare leggere.
Non
sono io a trovare i mostri... Direi che a volte sono loro a trovare me. Forse
per loro il mostro sono io...
(Dylan Dog)
- Francisco Goya -
Chiedo scusa alla necessità se tuttavia mi sbaglio.
Non si arrabbi la felicità se la prendo per mia.
Mi perdonino i morti se ardono appena nella mia memoria.
Chiedo scusa al tempo per tutto il mondo che mi sfugge a ogni istante.
Chiedo scusa al vecchio amore se do la precedenza al nuovo.
Perdonatemi, guerre lontane, se porto fiori a casa.
Perdonatemi, ferite aperte, se mi pungo un dito.
Chiedo scusa a chi grida dagli abissi per il disco col minuetto.
Chiedo scusa alla gente nelle stazioni se dormo alle cinque del mattino.
Perdonami, speranza braccata, se a volte rido.
Perdonatemi, deserti, se non corro con un cucchiaio d'acqua.
E tu, falcone, da anni lo stesso, nella stessa gabbia,
immobile con lo sguardo fisso sempre nello stesso punto,
assolvimi, anche se tu fossi un uccello impagliato.
Chiedo scusa all'albero abbattuto per le quattro gambe del tavolo.
Chiedo scusa alle grandi domande per le piccole risposte.
Verità, non prestarmi troppa attenzione.
Serietà, sii magnanima con me.
Sopporta, mistero dell'esistenza, se strappo fili dal tuo strascico.
Non accusarmi, anima, se ti possiedo di rado.
Chiedo scusa al tutto se non posso essere ovunque.
Chiedo scusa a tutti se non so essere ognuno e ognuna.
So che finché vivo niente mi giustifica,
perché io stessa mi sono d'ostacolo.
Non avermene, lingua, se prendo in prestito parole patetiche,
e poi fatico per farle sembrare leggere.
(Wislawa Szymborska)
Wisława Szymborska (Kórnik, 2 luglio 1923 – Cracovia, 1º febbraio 2012)
è stata una poetessa e saggista polacca.Premiata con il Nobel nel 1996 e con
numerosi altri riconoscimenti, è generalmente considerata la più importante poetessa
polacca degli ultimi anni.
Paolo
Uccello - San Giorgio e il Drago, Londra, National Gallery, 1456
Chiunque si identifichi con
la psiche collettiva o, in termini mitologici, si lasci divorare dal mostro, e
si annichilisca in esso, arriva al tesoro vigilato dal drago, ma vi arriva contro
la sua volontà e con tutto danno per se stesso.
- Carl Gustav Jung -
Lotta fra un drago alato ed un
leone, disegno - Leonardo da Vinci
Gabinetto dei Disegni e delle
Stampe, Museo degli Uffizi, Firenze
Chi
lotta con i mostri deve guardarsi di non diventare, così facendo, un mostro. E
se tu scruterai a lungo in un abisso, anche l'abisso scruterà dentro di te.
- Friedrich Nietzsche-
Vittore Carpaccio - San Giorgio uccide il drago - 1502, Venezia
È così
che si combattono i mostri: lasci che ti vengano vicino, li guardi negli occhi
e poi li colpisci.
(Nella valle di Elah)
Raffaello - Studio per San
Giorgio e il drago, 1506
Penna e inchiostro su gessetto nero
Penna e inchiostro su gessetto nero
(Dylan Dog)
Raffaello Sanzio - S.Giorgio ed il drago.
Tempera su Tavola - 31x27cm Museo: Louvre-Parigi
Il sonno della ragione genera mostri.
- Francisco Goya -