Henry Charles Bukowski (nato in Germania nel 1920,
morto a San Pedro nel 1994). Ha scritto sei romanzi, centinaia di racconti e
migliaia di poesie, per un totale di oltre sessanta libri. Il contenuto di
questi tratta della sua vita, caratterizzata da un rapporto morboso con
l'alcol, con il sesso e da rapporti tempestosi con le persone. I genitori di Bukowski si conobbero in
Germania, ove il padre svolgeva il servizio militare. Alla fine della prima
guerra mondiale, l’economia tedesca era al collasso così la famiglia Bukowski
si trasferì negli States. Charles aveva due anni. La vita negli States non era
facile, erano gli anni della depressione economica e la sua situazione
familiare era travagliata. Un infanzia difficile a causa del forte accento
tedesco, e di un padre violento e disoccupato. Nell’adolescenza le idee
politiche di Henry andarono dal nazismo al comunismo. Nel 1938 si diplomò alla
L.A. High School, subito dopo cominciò a lavorare come magazziniere, ma era un
mestiere che non sopportava e così dopo essersi licenziato, lasciò casa andando
a vivere in squallide camere in affitto. Cambiava città di continuo, New
Orleans, San Francisco, St. Louis, Philadelphia, perché sempre al centro di
risse. Nel 1944 all’inizio della seconda guerra mondiale fu arrestato per
renitenza alla leva, e fece un paio di settimane di carcere, ma poi, un test
psico-fisico lo considerò non adatto al servizio militare. Una volta uscito dal
carcere, però, la sua vita non cambiò: ritrovato spesso in condizioni disperate
a causa dell’alcolismo, scommettitore, frequentatore di bordelli. Sempre nel
1944 riuscì ad inviare i suoi racconti a delle riviste popolari. Il suo primo
racconto “Aftermath of a Lengthy
Rejection Slip” fu pubblicato sulla rivista Story.
Non riuscendo a sfondare come scrittore lavorò una decina di anni presso la poste di Los Angeles, si sposò,
ebbe una figlia e divorziò.
La sua lapide recita: “Don't Try” (Non provare), una
frase che usa in una delle sue poesie, consigliando gli aspiranti scrittori e
poeti riguardo l'ispirazione e la creatività.
Bukowski spiega la frase in una lettera del 1963:
«Qualcuno in uno di questi posti... mi chiese:
"Cosa fai? Come scrivi, come crei?" Non lo fai, gli dissi. Non provi.
È molto importante: non provare, né per le Cadillac, né per la creazione o per
l'immortalità. Aspetti, e se non succede niente, aspetti ancora un po'. È come
un insetto in cima al muro. Aspetti che venga verso di te. Quando si avvicina
abbastanza, lo raggiungi, lo schiacci e lo uccidi. O se ti piace il suo aspetto
ne fai un animale domestico. »
La sua anima trovò pace solo con la morte.