domenica 22 aprile 2012

Lettera ai giovani sulla sessualità (2) - Padre Andrea Gasparino

Il dono calpestato

Entriamo nel problema della sessualità. Anzitutto è da ribadire una verità che oggi si va offuscando. Mai come oggi il sesso è stato tanto vituperato, profanato, calpestato.

Bisogna partire anzitutto da idee chiare. La sessualità non è un'invenzione umana: è nata dalla mente di Dio, e tutto quello che viene dalla mente di Dio è perfetto. Pe­rò...

Sentite un paragone. Un giovane papà sogna di fare con la tredicesima il più bel dono al suo bambino che è pieno di vitalità. Gli compra la bicicletta nuova fiamman­te. Cosa direste se il bambino, mentre il papà è al lavoro e nessuno lo vede, prende la bicicletta, la porta in cortile, poi con un martello di suo padre, aiutato da un coetaneo più robusto di lui, la fa a pezzi, riducendola a un mucchio di rottami? Cosa pensereste voi davanti a un atto simile?

Mi direste: è un piccolo mascalzone, ha nel sangue qualcosa di depravato, non basta nemmeno sculacciarlo, bisogna punirlo in modo che comprenda la sua insensa­tezza.

Bene, lo sapete che in tanti giovani succede proprio questa storia con la loro sessualità? Un dono straordina­rio di Dio viene ridotto a un cumulo di rovine, in un mo­mento di insensatezza. E poi questi ragazzi non risalgono più la china, rimangono senza forze, poveri uccelli con le ali tarpate.

L'educazione sessuale

Se ne è fatto un gran polverone, in campo educativo, dell'educazione sessuale: gente per il sì, gente per il no, schieramenti contrapposti, feroci.

Naturalmente noi cristiani siamo per il sì, noi diciamo che si deve fare educazione sessuale. Solo che affermia­mo che il compito primario è della famiglia; se la famiglia non ci arriva, allora va aiutata; se non può essere aiutata, in seconda battuta andrebbe bene anche la scuola.

Ma c'è un rischio: che facciano salire in cattedra dei somari che hanno idee distorte sull'educazione sessuale. La scuola prende spesso questi abbagli: dà la parola a gente incompetente. L'educazione sessuale non si inse­gna come la storia o la geografia o le scienze naturali, non la può insegnare un maestro che è complessato dal sesso.

Non basta essere brillanti, bisogna essere sessualmen­te maturi, gente che vive una sessualità armoniosa e vir­tuosa, gente adulta nel suo sviluppo sessuale, trasparen­te, capace di parlare di sesso guardando negli occhi i pro­pri figli. Di insegnanti così, giudicatelo voi se la scuola non è un tantino carente.

Dunque, noi cristiani siamo per l'educazione sessuale, e riteniamo che per voi giovani urge un'educazione ses­suale ad ampio raggio.

1. CINQUE GRADINI DI MATURAZIONE SESSUALE

Cominciamo. Direi che il giovane deve salire cinque gradini di maturazione. Questi:

l. allargare gli orizzonti della sessualità;

2. educarsi al pulito;

3. educarsi all'amore;

4. educarsi al sacro;

5. capire che Dio chiama tutti alla santità.

2 • ALLARGARE GLI ORIZZONTI DELLA SESSUALITÀ

La prima cosa da mettersi in testa e nel cuore è la gran­dezza e bellezza della sessualità: capirla come un grandio­so progetto di Dio. E ogni progetto di Dio è santo!

La sessualità è un dono che purtroppo Dio ha affida­to all'incoscienza degli uomini, e tanti l'hanno smantella­ta nella sua dignità.

Per molta gente dal Cervello piccolo la sessualità ha un certo contenuto di macchiato. Che pena! Da Dio non vengono doni macchiati o guasti. Se c'è qualcosa di spor­co nella sessualità, viene solo dall'uomo, non da Dio.

La sessualità è un dono fatto da Dio per l'elevazione dell'uomo: è una delle poesie più stupende della vita uma­na; attraverso questo dono la vita umana si propaga, si conserva, si arricchisce.

Da questo dono nasce la famiglia: il fiore più bello per la formazione e la difesa dell'uomo. Oggi, declassando e inquinando la sessualità, si è anche inquinata la famiglia; anzi, quando la sessualità è profanata, ecco, comincia lo sgretolamento della famiglia. Datemi degli sposi che pro­fanino la loro sessualità, voi vedrete che giungeranno a poco a poco a distruggere la famiglia e a tirare su delle creature infelici.

Il peccato umano ha ferito tutto l'uomo, anche la sua sessualità. Per questo la sessualità ha bisogno di reden­zione, e di formazione.
(continua)
(Padre Andrea Gasparino)

Padre Andrea Gasparino (per la Comunità e per gli amici “il Padre”). Era nato il 7 aprile del 1923 a Boves, ordinato sacerdote il 31 maggio del 1947, dopo 4 anni di servizio nella parrocchia di Roccavione, ha iniziato a raccogliere i primi ragazzi di strada nel 1951. È iniziata così la “Città dei ragazzi”, ora chiamata Movimento Contemplativo Missionario P. De Foucauld. Negli anni ’60, l’apertura delle prime missioni in Brasile, Corea, Madagascar. Domenica 26 settembre 2010, ore 6: il Signore lo  ha chiamato a sé, Da un mese circa la sua situazione di salute, già molto fragile per l’età e per problemi seri al cuore, si era aggravata. Il Padre è passato dal sonno a Dio in una totale pace. Il cuore ha ceduto. Il segreto della sua vita, trasmesso alla Comunità e a tanti giovani e famiglie per oltre 60 anni è il PRIMATO DELLA PREGHIERA SU TUTTO PER DARE IL MEGLIO AI PIU’ POVERI. Le parole che invita a scrivere sulla sua tomba sono: “La preghiera e l’amore ottengono l’impossibile”.