giovedì 1 dicembre 2011

Eccellente è la tua bontà - +Cardinale John Henry Newman

Ho sperato
nella tua misericordia eterna.
Quanto eccellente è la tua bontà,
Signore; se ho speranza,
è nella tua misericordia.
Non permettere che io resti confuso;
in tanti ti supplichiamo:
ricordati di tutti, Signore, sempre;
abbi pietà di tutti,
Signore dell'universo,
riconciliati con ognuno di noi.
Dona pace alle masse del tuo popolo;
stempera le offese;
abroga le guerre;
blocca al loro sorgere le ideologie.
Pace e amore
concedili tu a noi,
Dio, nostro Salvatore,
speranza di tutti i confini della terra.
(Santo John Henry Newman)


John Henry Newman. Il grande teologo inglese previde molte delle sfide del nostro tempo e si impegnò con coraggio e umiltà a servire la causa della verità.
Quando ricevette il "biglietto" per la nomina cardinalizia nel 1879, Newman indirizzò ai presenti nel palazzo del cardinale Howard, a Roma, un'allocuzione che è divenuta famosa. Dopo aver ringraziato il Pontefice per un onore così grande, egli confessa innanzitutto di aver fatto "molti sbagli" nella sua vita e di non avere "nulla dell'alta perfezione propria degli scritti dei santi", aggiungendo però di aver agito sempre con "l'intenzione onesta, l'assenza di fini personali, la disposizione all'obbedienza, la volontà di farsi correggere, la paura dell'errore, il desiderio di servire la santa Chiesa e una buona speranza di successo".
Poi il cardinale eletto riassume l'impegno fondamentale della sua vita da teologo e pastore: "Gioisco nell'affermare che fin dall'inizio mi sono opposto a un grande male. Per 30, 40, 50 anni ho resistito con tutte le forze allo spirito del liberalismo. Mai la santa Chiesa ha avuto bisogno di essere difesa da esso come in questi tempi nei quali è diventato un errore diffuso come un'insidia su tutta la terra; e in questa grande occasione, essendo naturale per chi si trovi al mio posto dare uno sguardo al mondo, alla Chiesa e al suo avvenire, non sarà inopportuno, io spero, se rinnovo la protesta contro di esso, protesta che ho fatto così di frequente"....

Di Hermann Geissler, da L’Osservatore Romano, 09/09/2010