domenica 25 settembre 2011

Litanie dell’umiltà - card. Raffaele Merry del Val -

O Gesù! mite ed umile di cuore!

R:Esauditemi.

Dal desiderio di essere stimato.

R: Liberatemi, Gesù  (ripetere ad ogni invocazione)

Dal desiderio di essere amato.
Dal desiderio di essere decantato.
Dal desiderio di essere onorato.
Dal desiderio di essere lodato.
Dal desiderio di essere preferito agli altri.
Dal desiderio di essere consultato.
Dal desiderio di essere approvato.
Dal timore di essere umiliato.
Dal timore di essere disprezzato.
Dal timore di soffrire ripulse.
Dal timore di essere calunniato.
Dal timore di essere dimenticato.
Dal timore di essere preso in ridicolo.
Dal timore di essere ingiuriato.
Dal timore di essere sospettato.

Che gli altri siano amati più di me.

R: Gesù, datemi la grazia di desiderarlo! (ripetere ad ogni invocazione)

Che  gli altri siano stimati più di me.
Che  gli altri possano crescere nell'opinione del mondo e che io possa diminuire.
Che  gli altri possano essere impiegati ed io messo in disparte.
Che  gli altri possano essere lodati ed io, non curato.
Che  gli altri possano essere preferiti a me in ogni cosa.
Che  gli altri possano essere più santi di me, purché io divenga santo in quanto posso.

(+ card. Raffaele Merry del Val)
Servo di Dio (1865-1930)
Fonte : Pensieri ascetici, traduzione dal francese, 2a ed., a cura della postulazione presso il Pontificio Collegio Spagnolo, Roma 1956, pp. 129-131.

Rafael Merry del Val y Zulueta (Londra, 10 ottobre 1865-Roma,26 febbraio 1930). Dal 1903 al 1914 fù Cardinale Segretario di Stato di Papa Pio X.

Con papa Benedetto XV, Merry del Val espresse il desiderio di dedicarsi all'apostolato, aspirazione di tutta la sua vita. In parte ciò gli viene concesso, lasciando la Segreteria di Stato, ma Benedetto XV lo volle comunque particolarmente vicino e gli affidò la Congregazione del Sant'Uffizio, il più importante dei dicasteri Vaticani.

Egli avrà sia con Benedetto XV che con Pio XI lo stesso rapporto che il Card. Ratzinger ebbe con papa Giovanni Paolo II. Mantenne la carica di Arciprete della Basilica di San Pietro che Papa Pio X gli aveva affidato e di Prefetto della Fabbrica della Basilica di San Pietro. Morì per un’appendicite e fu sepolto in Vaticano. Il suo processo di beatificazione iniziò il 26 febbraio 1953.