Settembre.C’è un non so chein questo mese che mi ricorda marzoe i primi giorni d’aprile, quando laprimavera ancora esita sulla soglia eil giardino trattiene il respiro inattesa. C’è nell’aria la stessa dolcezza,il cielo e l’erba paiono uguali adallora; ma le foglie raccontano unastoria diversa, e il rampicante che sicolora di rosso sul muro della casa siavvicina in fretta al suo ultimo e piùsplendido momento di gloria.
(Elizabeth von Arnim)
(1866-1941)
Fonte: tratto da “Il giardino di Elizabeth”. Libro scritto nel 1899 e pubblicato dalla casa editrice Bollati Boringhieri nel 1989
Elizabeth von Arnim (31 agosto 1866 - 9 febbraio 1941) Di origine australiana, viene considerata scrittrice inglese. Numerose e di successo le sue opere, tutt’ora pubblicate. |
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Non ti ho vista per un po’, dove sei stata?
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In disparte, per conto mio.
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A fare?
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Calcoli. A contare tutte le cose che la vita non mi ha dato, quelle che ha
finto di darmi, quelle che mi ha dato per poco, spacciandole per ciò che
desideravo in quel momento, e poi rivelandole per le cianfrusaglie e presenze
inconsistenti quali erano. A contare quanto tempo é passato, quanto ne resta. A
guardare il Cielo di questo autunno pieno di enigmi, a muovergli accuse, ringraziamenti,
domande, a strappargli promesse, a fissarlo in silenzio e versare qualche
lacrima. O un sorriso. O una speranza.
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Sembra una cosa molto molto triste. E come stai, adesso?
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Consapevole.
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Consapevole non é uno stato d’animo. Sembra davvero una cosa triste. Vuol dire
triste?
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Vuol dire consapevole. La tristezza é come la felicità, o come la vita stessa.
A un certo punto, passa. Arriva altro. La consapevolezza, invece, resta. Se la
eserciti, resta sempre.
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Gabriela Pannia ~
Buona giornata a tutti :-)
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