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domenica 21 luglio 2013

Uomo e donna a letto alle 10 pomeridiane - Bukowski Charles -

Mi sento come una scatola di sardine, disse lei.
Mi sento come un cerotto, dissi io.
Mi sento come un panino al tonno, disse lei.
Mi sento come un pomodoro a fette, dissi io.
Mi sento come se stesse per piovere, disse lei.
Mi sento come se l'orologio s'è fermato, dissi io.
Mi sento come se la porta fosse aperta, disse lei.
Mi sento come se stesse per entrare un elefante, dissi io.
Mi sento che dovremmo pagare l'affitto, disse lei.
Mi sento che dovresti trovare lavoro, disse lei.
Non me la sento di lavorare, dissi.
Mi sento che di me non te me ne importa, disse lei.
Mi sento che dovremmo far l'amore, dissi io.
Mi sento che l'amore l'abbiamo fatto fìn troppo, disse lei.
Mi sento che dovremmo farlo più spesso, dissi io.
Mi sento che dovresti trovare lavoro, disse lei.
Mi sento che dovresti trovare lavoro, dissi io.
Mi sento una gran voglia di bere, disse lei.
Mi sento come una bottiglia di whisky, dissi io.
Mi sento che finiremo come due ubriaconi, disse lei.
Mi sento che hai ragione, dissi io.
Mi sento di mollare tutto, disse lei.
Mi sento che ho bisogno d'un bagno, dissi io.
Anch'io mi sento che hai bisogno d'un bagno, disse lei.
Mi sento che dovresti lavarmi la schiena, dissi io.
Mi sento che tu non mi ami, disse lei.
Mi sento che ti amo, dissi io.
Mi sento quel coso dentro adesso, disse lei.
Anch'io sento che adesso quel coso è dentro di te, dissi io.
Mi sento che adesso ti amo, disse lei.
Mi sento che ti amo più di te, dissi io.
Mi sento benone, disse lei, ho voglia di urlare.
Mi sento che non la smetterei più, dissi io.
Mi sento che ne saresti capace, disse lei.
Mi sento, dissi io.
Mi sento, disse lei.

Man and woman in bed at 10 pm
I feel like a can of sardines she said
I feel like a bandate I said
I feel like a tuna fish sandwich she said
I feel like sliced tomato I said
I feel like it's gonna rain she said
I feel like the clock has stopped I said
I feel like the door's unlocked she said
I feel like an elephant is gonna walk in I said
I fell like we ought to pay the rent she said
I feel like we ought to get a job I said
I feel like you ought to get job she said

I don't feel like working I said

I feel like you don't care for me she said
I feel like we ought to make love I said
I feel like we've been making too much love she said
I feel like we ought to make more love I said
I feel like you ought to get a job she said
I feel you ought to get a job I said

I feel like a drink she said
I feel like a whiff of whisky I said
I feel like we're going to end up on wine she said
I feel like you're right I said
I feel like giving up she said
I feel like I need a bath I said
I feel like I need a bath too she said
I feel like you ought to bathe my back I said
I feel like you don't love me she said
I feel like I do love you I said
I feel that thing in me she said
I feel that thing in you I said
I feel like I love you now she said
I feel like I love you more than you do me I said
I feel wonderful she said I feel like screaming
I feel like going on forever
I feel you can't she said
I feel I said
I feel she said



(CharlesBukowski)













 “Passai accanto a duecento persone e non riuscii a vedere un solo essere umano”.

(Charles Bukowski)



Potrei anche dire che l’amore è come l’alcool. Lo provi una volta, ti fa girare la testa, ne vuoi ancora e ancora. Ti fa sentire male, tanto male che dirai di non voler provare mai più. Ma poi, al prossimo bicchiere ci ricascherai. E non dirai di no.
- Charles Bukowski -


L'anima libera è rara, ma quando la vedi la riconosci soprattutto perchè provi un senso di benessere quando gli sei vicino.

(Charles Bukowski)



Poi dormimmo abbracciati per un'oretta. Era in un certo qual modo anche meglio che far l'amore.

 - Charles Bukowski -

Buona giornata a tutti. :-) 





martedì 19 febbraio 2013

Gli alieni - Charles Bukowski

Puoi non crederci
ma ci sono persone
che attraversano la vita
senza attriti o
angosce.
Persone che vestono bene, mangiano
bene, dormono bene.
Persone appagate della
loro vita familiare.
Persone che hanno i loro momenti di
afflizione
ma tutto sommato
non ne sono disturbate
e in genere stanno
benissimo.
E quando muoiono
si tratta di una morte
pacifica, di solito
nel sonno.

Puoi non crederci
ma persone del genere
esistono davvero.

Ma io non sono uno di
loro.
Oh no, io non sono uno
di loro,
non ci sono neppure vicino
ad essere
uno di
loro

ma loro sono


ed io sono
qua.


(Charles Bukowski)

The Aliens
You may not believe it
but there are people
who go through life with
very little
friction or
distress.
they dress well, eat
well, sleep well.
they are contented with
their family
life.
they have moments of
grief
but all in all
they are undisturbed
and often feel
very good.
and when they die
it is an easy
death, usually in their
sleep.
you may not believe
it
but such people do
exist.

but i am not one of
them.
oh no, I am not one of them,
I am not even near
to being
one of
them.
but they
are there

and I am
here




L'essere umano non può definirsi da solo, l' IO esiste perchè si confronta con un Tu, non ti puoi aggiustare da solo perchè qualora il tuo cervello non funzionasse ti aggiusteresti male, ma siccome sei tu a giudicarti saresti sempre a posto secondo te. Un occhio non si vede da solo, un dente da solo non si morde, una mano da sola non si accarezza, un cervello da solo non si giudica, abbiamo bisogno dell'altro per conoscerci fino infondo. Una mente sana e lucida non si nega ad aprirsi, a mettersi in gioco, a fidarsi; siamo esseri relazionali, nati da una relazione e fatti per scoprire il meglio di sè nel dialogo e il confronto con l'altro.




“Come cazzo è possibile che a un uomo piaccia essere svegliato alle 6.30 da una sveglia, scivolare fuori dal letto, vestirsi, mangiare a forza, cagare, pisciare, lavarsi i denti e pettinarsi, poi combattere contro il traffico per finire in un posto dove essenzialmente fai un sacco di soldi per qualcun altro e ti viene chiesto di essere grato per l’opportunità di farlo?”

Charles Bukowski, Factotum, 1975




Solo un testa di cazzo ha una risposta per ogni domanda e una sporta di consigli.

- Charles Bukowski, Rosso come un giaggiolo














giovedì 20 dicembre 2012

Il Genio della Massa - Charles Bukowski -



Tranquilli. E’ stato ritrovato il pezzo mancante del Calendario Maya, quello dal 21 dicembre in poi. Era nella cassetta degli attrezzi: mio zio lo usava come ferma porta.
>>>>>>>>>> ° <<<<<<<<<<

C'è abbastanza perfidia, odio, violenza, assurdità nell'essere umano medio per rifornire qualsiasi esercito in qualsiasi giorno.

E i migliori assassini sono quelli che predicano la vita.
E i migliori a odiare sono quelli che predicano l'amore.
E i migliori in guerra - in definitiva - sono quelli che predicano la pace.

Quelli che predicano Dio hanno bisogno di Dio.
Quelli che predicano la pace non hanno pace.
Quelli che predicano amore non hanno amore.

Attenti ai predicatori.
Attenti ai sapienti.
Attenti a quelli che leggono sempre libri.
Attenti a quelli che o detestano la povertà,
o ne sono orgogliosi.
Attenti a quelli che sono sempre pronti ad elogiare,
poiché hanno loro bisogno di elogi in cambio.
Attenti a quelli pronti a censurare,
hanno paura di quello che non sanno.
Attenti a quelli che cercano continuamente
la folla; da soli non sono nessuno.
Attenti agli uomini comuni alle donne comuni.
Attenti al loro amore. Il loro è un amore comune
che mira alla mediocrità.

Ma c'è il genio nel loro odio.
C'è abbastanza genio nel loro odio per ucciderti,
per uccidere chiunque.
Non volendo la solitudine,
non concependo la solitudine,
cercheranno di distruggere tutto ciò
che si differenzia da loro stessi.
Non essendo capaci di creare arte,
non capiranno l'arte.
Considereranno il loro fallimento, come creatori,
solo come un fallimento del mondo intero.
Non essendo in grado di amare pienamente,
considereranno il tuo amore incompleto
e poi odieranno te
e il loro odio sarà perfetto.

Come un diamante splendente.
Come un coltello.
Come una montagna.
Come una tigre.
Come cicuta.

La loro arte più raffinata.


(Charles Bukowski)








E’ Natale da fine ottobre. Le lucette si accendono sempre prima, mentre le persone sono sempre più intermittenti.
Io vorrei un dicembre a luci spente e con le persone accese.

- C. Bukowski -



A volte ho la sensazione di essere solo al mondo.
Altre volte ne sono sicuro.

- Charles Bukowski -



Certe volte scendi al mattino dal letto e pensi non ce la posso fare..
Ma dentro di te ridi ricordandoti tutte le volte che ti sei sentito così e vai in bagno, ti lavi, vedi quella faccia allo specchio, oddio,  oddio, oddio, ma ti pettini lo stesso, ti vesti per uscire, dai da mangiare ai gatti, raccogli il giornale dell’orrore, lo metti sul tavolino del soggiorno, saluti con un bacio la moglie, e ti trovi a uscire in retromarcia entrando nella vita stessa..
Come milioni di altri scendi nell'arena ancora una volta !!



-Bukowski-





"Quanto poi a quel giorno e a quell'ora, nessuno li conosce, neppure gli Angeli nei cieli, ma soltanto il Padre mio". (Matteo 24:36)

Buona giornata a tutti. :-)

giovedì 15 novembre 2012

Nobody but you - Charles Bukowski -

Nessuno può salvarti se non
tu stesso.
Sarai continuamente messo
in situazioni praticamente
impossibili.
Ti metteranno continuamente alla prova
con sotterfugi, inganni e
sforzi
per farti capitolare, arrendere e/o morire silenziosamente
dentro.

Nessuno può salvarti se non
tu stesso
e sarà abbastanza facile fallire
davvero facilissimo
ma non farlo, non farlo, non farlo.
Guardali e basta.
Ascoltali.
Vuoi diventare così?
Un essere senza volto, senza cervello, senza cuore?
Vuoi provare
la morte prima della morte?

Nessuno può salvarti se non
tu stesso
e vale la pena di salvarti.
È una guerra non facile da vincere
ma se c’è qualcosa che vale la pena vincere
è questa.

Pensaci su
pensa al fatto di salvare il tuo io.

Il tuo io spirituale.
il tuo io viscerale.
il tuo io magico che canta e
il tuo io bellissimo.
Salvalo.
Non unirti ai morti-di-spirito.

Mantieni il tuo io
con umorismo e benevolenza
e alla fine
se necessario
scommetti sulla tua vita mentre combatti,
fottitene dei pronostici, fottitene
del prezzo.

Solo tu puoi salvare il tuo
io.

Fallo! Fallo!

Allora saprai esattamente di cosa
sto parlando.
(Charles Bukowski)

Pensate a tutti i milioni di persone che vivono insieme anche se non gli piace, 
odiano il lavoro ma hanno paura di perderlo, 
non c'è da meravigliarsi se hanno la faccia che hanno...


(Charles Bukowski)

Attenti a quelli che cercano continuamente la folla; 
da soli non sono nessuno. 


Attenti agli uomini comuni, alle donne comuni, 
Attenti al loro amore, il loro è un amore comune, 
che mira alla mediocrità ma c'è il genio nel loro odio. 
C'è abbastanza genio nel loro odio per ucciderti. 
Per uccidere chiunque.
(Charles Bukowski )


Buona giornata a tutti. :-)

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lunedì 22 ottobre 2012

Confessioni di un codardo - Charles Bukowski -

Ci sono vari gradi di pazzia, e più sei matto e più la tua pazzia risulterà evidente agli occhi degli altri.
Per quasi tutta la vita ho nascosto la mia pazzia dentro di me, ma è qui, esiste.
Per esempio, un tale, uomo o donna, mi sta parlando di una certa cosa, bè, quando inizia a rompermi l'anima con i soliti luoghi comuni, me lo immagino con la testa sul ceppo della ghigliottina, oppure dentro un enorme tegame, a friggere, e intanto mi guarda con occhi terrorizzati.
Se queste fantasie si avverassero, molto probabilmente tenterei un salvataggio, ma mentre sono lì che mi parlano non posso fare a meno di immaginarmeli così. O, più pietosamente, li vedo allontanarsi di corsa in bicicletta.
Il fatto è che ho dei problemi con gli esseri umani. Gli animali, li adoro. Non mentono mai, e di rado tendono d aggredirti. A volte fanno i furbi, ma questo è tollerabile. Non vi sembra? 
Gran parte della mia vita da ragazzo e da adulto l'ho passata in piccole stanze, raggomitolato a guardare le pareti, le persiane rotte, i pomelli dei cassetti dei comò.
Non ero indifferente alla femmina, e la desideravo, ma non così tanto da dannarmi per procurarmela.
Mi piacevano i soldi, ma anche lì, come per la femmina, non volevo fare le cose necessarie per averli. Volevo appena quanto mi bastava per una stanza e qualcosa da bere.
Bevevo da solo, generalmente a letto, con le cortine abbassate. A volte andavo nei bar per dare un'occhiata alla specie umana, ma la specie restava sempre uguale - niente di straordinario, nella migliore delle ipotesi.
In tutte le città setacciavo le biblioteche. Un libro dopo l'altro. Pochi mi dicevano qualcosa. Per lo più erano come polvere nella mia bocca, sabbia nella mia mente.
Nessuno aveva niente a che vedere con me o con quel che provavo: dove mi trovavo - in nessun posto - che cosa facevo - niente - e cosa volevo - sempre niente.
I libri del passato servivano soltanto a ingigantire il mistero di avere un nome e un corpo, di camminare, parlare, fare le cose. Nessuno sembrava corrispondere alla mia particolare pazzia.
In alcuni bar diventavo violento, ci furono risse di strada dalla maggior parte delle quali uscii presto e sconfitto. Ma non lottavo contro nessuno in particolare, non ero inferocito, soltanto che non riuscivo a capire le persone, il loro modo di essere, di agire, di presentarsi.
Entravo e uscivo di galera, venivo sfrattato dalle stanze.
Dormivo sulle panchine dei parchi, nei cimiteri. Ero confuso, ma non ero infelice. Non ero cattivo. Solo che non riuscivo a ricavare niente da quello che avevo intorno.
La mia violenza si contrapponeva all'evidenza del tranello, io gridavo e loro non capivano. E anche nelle risse più furibonde, guardavo il mio avversario e pensavo: perché è arrabbiato? Vuole uccidermi. Allora dovevo tirare pugni per liberarmi della bestia che avevo dentro.
La gente non ha senso dell'umorismo, si prendono tutti così cazzutamente sul serio. Ad un certo punto, e non so più da dove è sbucata, mi è venuta l'idea che avrei dovuto diventare uno scrittore. Forse potevo scrivere le parole che non avevo letto, forse così facendo mi sarei scrollato dalla schiena quella tigre. Così ho iniziato ed è passato qualche decennio senza troppa fortuna. Adesso ero un matto scrittore. Altre camere, altre città. Sprofondai sempre più in basso.
Una volta ad Atlanta mi stavo assiderando in una baracca di carta catramata, vivevo con un dollaro e un quarto a settimana. Né acqua corrente, né luce, né riscaldamento. Stavo seduto ad assiderarmi nella mia camicia da californiano. Un mattino trovai un mozzicone di matita e cominciai a scrivere poesie sui margini dei vecchi giornali sparsi sul pavimento.
Finalmente, a quarant'anni, pubblicarono il mio primo libro, una raccolta di poesie: Il fiore, il pugno e il gemito bestiale. Era arrivato un pacco di libri con la posta, aprii il pacco e dentro c'erano i libricini. Si rovesciarono sul pavimento, tutti quei libricini, e io mi inginocchiai fra loro, ero in ginocchio e raccolsi una copia e la baciai. Questo trent'anni fa. Scrivo ancora. Nei primi quattro mesi di quest'anno ho scritto 250 poesie.
Sento ancora la follia scorrermi dentro, ma ancora non ho scritto le parole che avrei voluto, la tigre mi è rimasta sulla schiena.
Morirò con addosso quella figlia di puttana, ma almeno le ho dato battaglia. E se fra voi c'è qualcuno che si sente abbastanza matto da voler diventare scrittore, gli consiglio và avanti, sputa in un occhio al sole, schiaccia quei tasti, è la miglior pazzia che possa esserci, i secoli chiedono aiuto, la specie aspira spasmodicamente alla luce e all'azzardo e alle risate.
Regalateglieli. Ci sono abbastanza parole per noi tutti.

(Charles  Bukowski)



Non accesi la tv, ho scoperto che quando ti senti male quella figlia di puttana ti fa solo sentire peggio. Una sfilza senza fine di visi insulsi. Una processione infinita di idioti, alcuni dei quali famosi. Gli attori comici non sono divertenti e i drammi sono di quart'ordine. Non c'era gran che a cui potessi rivolgermi, tranne lo scotch. (C.Bukowski)


Sono un genio ma nessuno lo sa all'infuori di me. (C.Bukowski)
Non ho bisogno di uno psichiatra.. ho sentito dire che finiscono per molestare le loro pazienti; Vorrei fare l'analista, se potessi passare una notte con tutte le pazienti, mi andrebbe di fare l'analista.. al di là di questo non servono a niente! [Charles Bukowski]



Buona giornata a tutti. :-)



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martedì 18 settembre 2012

Bukowki Henry Charles - Biografia


Henry Charles Bukowski (nato in Germania nel 1920, morto a San Pedro nel 1994). Ha scritto sei romanzi, centinaia di racconti e migliaia di poesie, per un totale di oltre sessanta libri. Il contenuto di questi tratta della sua vita, caratterizzata da un rapporto morboso con l'alcol, con il sesso e da rapporti tempestosi con le persone.  I genitori di Bukowski si conobbero in Germania, ove il padre svolgeva il servizio militare. Alla fine della prima guerra mondiale, l’economia tedesca era al collasso così la famiglia Bukowski si trasferì negli States. Charles aveva due anni. La vita negli States non era facile, erano gli anni della depressione economica e la sua situazione familiare era travagliata. Un infanzia difficile a causa del forte accento tedesco, e di un padre violento e disoccupato. Nell’adolescenza le idee politiche di Henry andarono dal nazismo al comunismo. Nel 1938 si diplomò alla L.A. High School, subito dopo cominciò a lavorare come magazziniere, ma era un mestiere che non sopportava e così dopo essersi licenziato, lasciò casa andando a vivere in squallide camere in affitto. Cambiava città di continuo, New Orleans, San Francisco, St. Louis, Philadelphia, perché sempre al centro di risse. Nel 1944 all’inizio della seconda guerra mondiale fu arrestato per renitenza alla leva, e fece un paio di settimane di carcere, ma poi, un test psico-fisico lo considerò non adatto al servizio militare. Una volta uscito dal carcere, però, la sua vita non cambiò: ritrovato spesso in condizioni disperate a causa dell’alcolismo, scommettitore, frequentatore di bordelli. Sempre nel 1944 riuscì ad inviare i suoi racconti a delle riviste popolari. Il suo primo racconto  “Aftermath of a Lengthy Rejection Slip” fu pubblicato sulla rivista Story. Non riuscendo a sfondare come scrittore lavorò una decina di anni  presso la poste di Los Angeles, si sposò, ebbe una figlia e divorziò.
La sua lapide recita: “Don't Try” (Non provare), una frase che usa in una delle sue poesie, consigliando gli aspiranti scrittori e poeti riguardo l'ispirazione e la creatività.
Bukowski spiega la frase in una lettera del 1963:
«Qualcuno in uno di questi posti... mi chiese: "Cosa fai? Come scrivi, come crei?" Non lo fai, gli dissi. Non provi. È molto importante: non provare, né per le Cadillac, né per la creazione o per l'immortalità. Aspetti, e se non succede niente, aspetti ancora un po'. È come un insetto in cima al muro. Aspetti che venga verso di te. Quando si avvicina abbastanza, lo raggiungi, lo schiacci e lo uccidi. O se ti piace il suo aspetto ne fai un animale domestico. »
La sua anima trovò pace solo con la morte.

lunedì 17 settembre 2012

Fuori posto - Charles Bukowski -

Brucia all'inferno
questa parte di me che non si trova bene in nessun posto
mentre le altre persone trovano cose
da fare
nel tempo che hanno
posti dove andare
insieme
cose da
dirsi.

Io sto
bruciando all'inferno
da qualche parte nel nord del Messico.
Qui i fiori non crescono.

Non sono come
gli altri
gli altri sono come
gli altri.

Si assomigliano tutti:
si riuniscono
si ritrovano
si accalcano
sono
allegri e soddisfatti
e io sto
bruciando all'inferno.

Il mio cuore ha mille anni.
Non sono come
gli altri.
Morirei nei loro prati da picnic
soffocato dalle loro bandiere
indebolito dalle loro canzoni
non amato dai loro soldati
trafitto dal loro umorismo
assassinato dalle loro preoccupazioni.

Non sono come
gli altri.
Io sto
bruciando all'inferno.

L'inferno di
me stesso.

(Charles Bukowski)

Una volta ho visto in sogno un serpente che inghiottiva la sua stessa coda, 
inghiottiva e inghiottiva finché è arrivato a metà dell'anello, e là si è fermato
ed è rimasto così, si era pappato sé stesso. 
Bella fregatura. Abbiamo solo noi stessi per tirare avanti, ed è abbastanza. 
(C. Bukowski)



















La razza umana mi ha sempre disgustato. Ciò che, in sostanza, me la rende disgustosa
 è la malattia dei rapporti familiari, il che include il matrimonio, scambio di potere e aiuti, 
cosa che, come una piaga, come una lebbra, diviene: il tuo vicino di casa, il tuo quartiere,
la tua città, la tua contea, la tua patria..tutti quanti che s'abbrancano stronzamente 
gli uni agli altri, nell' alveare della sopravvivenza, per paura e stupidità animalesca.
(C.Bukowski)










































Buona giornata a tutti. :-)

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giovedì 16 agosto 2012

Dinosauria - Charles Bukowski -

Nati così
in mezzo a tutto questo
tra facce di gesso che ghignano
e la signora morte che se la ride
mentre gli ascensori si rompono
mentre gli orizzonti politici si dissolvono
mentre il ragazzo della spesa del supermercato ha una laurea
mentre i pesci sporchi di petrolio sputano la loro preda oleosa
e il sole è mascherato
siamo nati così
in mezzo a tutto questo
tra queste guerre attentamente matte
tra la vista di finestre di fabbrica rotte di vuoto
in mezzo a bar dove le persone non si parlano più
nelle risse che finiscono tra sparatorie e coltellate
siamo nati così
in mezzo a tutto questo
tra ospedali così costosi che conviene lasciarsi morire
tra avvocati talmente esosi che è meglio dichiararsi colpevoli
in un Paese dove le galere sono piene e i manicomi chiusi
in un posto dove le masse trasformano i cretini in eroi di successo
nati in mezzo a tutto questo
ci muoviamo e viviamo in tutto ciò
a causa di tutto questo moriamo
castrati
corrotti
diseredati
per tutto questo
ingannati da questo
usati da questo
pisciati addosso da questo
resi pazzi e malati da questo
resi violenti
resi inumani
da questo
il cuore è annerito
le dita cercano la gola
la pistola
il coltello
la bomba
le dita vanno in cerca di un dio insensibile
le dita cercano la bottiglia
le pillole
qualcosa da sniffare
siamo nati in questo essere letale triste
siamo nati in un governo in debito di 60 anni
che presto non potrà nemmeno pagare gli interessi su quel debito
e le banche bruceranno
il denaro sarà inutile
ammazzarsi per strada in pieno giorno non sarà più un crimine
resteranno solo pistole e folle di sbandati
la terra sarà inutile
il cibo diventerà un rendimento decrescente
l'energia nucleare finirà in mano alle masse
il pianeta sarà scosso da un'esplosione dopo l'altra
uomini robot radioattivi si inseguiranno l'un l'altro
il ricco e lo scelto staranno a guardare da piattaforme spaziali
l'inferno di Dante sarà fatto per somigliare a un parco giochi per bambini
il sole sarà invisibile e sarà la notte eterna
gli alberi moriranno
e tutta la vegetazione morirà
uomini radioattivi si nutriranno della carne di uomini radioattivi
il mare sarà avvelenato
laghi e fiumi spariranno
la pioggia sarà il nuovo oro
la puzza delle carcasse di uomini e animali si propagherà nel vento oscuro
gli ultimi pochi superstiti saranno oppressi da malattie nuove ed orrende
e le piattaforme spaziali saranno distrutte dalla collisione
il progressivo esaurimento di provviste
l'effetto naturale della decadenza generale
e il più bel silenzio mai ascoltato
nascerà da tutto questo
il sole nascosto
attenderà il capitolo successivo... 

(Charles Bukowski)

Un uomo deve provare tante donne per trovare l'unica, e se aveva fortuna lei sarebbe stata al suo fianco. Per un uomo sistemarsi con la prima o la seconda donna della vita è comportarsi da ignorante; non ha idea di che cosa sia una donna. 
Un uomo deve compiere il percorso fino in fondo, e ciò non significa solo andare a letto con le donne, scoparle una volta o due; vuole dire "vivere" con loro per mesi e anni. 
Non biasimo gli uomini che hanno paura di una cosa simile, significa mettere l'anima a disposizione di tutte. Naturalmente alcuni uomini si sistemano con una donna, rinunciano, dicono ecco, è il meglio che posso fare. Ce ne sono moltissimi, in effetti la maggior parte delle persone vive sotto la bandiera della tregua: si rende conto che le cose non funzionano in modo proprio perfetto, ma non importa, accontentiamoci, dicono, non serve a niente percorrere di nuovo tutta la trafila, che cosa danno alla tv, stasera? Niente. Bene, guardiamola lo stesso. È meglio che guardarsi in faccia, è meglio che pensare a "quello". La tv tiene insieme più coppie male assortite di quanto non facciano i figli o la chiesa.(Shaskespeare non l'ha mai fatto, C.Bukowski)


Passai davanti a un locale e c'era uno sulla soglia che mi fa: "Ehi, volete un lavoro?" Sbirciai dentro e vidi tante file di uomini, in piedi davanti a banconi di legno, con un martello in mano, che davan martellate a delle robe, come delle conchiglie o delle cozze, e spaccavano il guscio e tiravano fuori il buono, e non so che ci facevano, era buio lì dentro. Era come se quegli uomini colpissero se stessi col martello e buttassero via quel che avanzava di loro. Dissi a quell'uomo: "No, un lavoro non mi serve." Passai oltre. Avevo il sole in faccia.
Avevo 74 cents.
Il sole m'andava bene. (C.Bukowski)

Buona giornata a tutti. :-)

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sabato 21 aprile 2012

L'uccello - Charles Bukowski

Con gli occhi rossi e stordito come me
l'uccello giunse in volo
dal lontano Egitto
alle 5 del mattino,
e Maria quasi inciampò sui tacchi a spillo:
cos'era, un razzo?
e andammo di sopra.
riempii due bicchieri di porto
e aspettammo che le campane
stanassero gli sgobboni dai loro miserabili nidi
poi Maria andò dentro ad annaffiare
il vaso
e io rimasi là seduto a strofinarmi la barba di tre giorni
pensando a quel matto di un uccello
e questo è il risultato:
tutto ciò che davvero contava
era andare in qualche posto
quanto più in fretta tanto meglio era
perché restava meno da aspettare
per morire. Maria uscì
e tirò giù le coperte
e io mi tolsi il vestito macchiato
m'infilai sotto le lenzuola sudate,
chiudendo gli occhi al suono e alla luce,
e la sentii sfilarsi i tacchi aguzzi
e i suoi piedi gelati mi calcarono i polpacci
e io battezzai quell'uccello
Mr. America
e poi rapido mi addormentai.

 

(Charles Bukowski)
“being alone never felt right. sometimes it felt good, but it never felt right.”
Charles Bukowski