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sabato 15 giugno 2013

" Lavati i denti, mi raccomando, tutti i giorni, dieci volte al giorno..." - Vittoria Maiolo Sanese

"Voglio fare un esempio di cosa vuol dire pensare al posto del figlio.

Ad un figlio di quattordici anni, spesso i genitori dicono ancora tutte le mattine: " Copriti, mettiti la giacca, lava i denti, prepara lo zaino", ecc.
Cos'è questo se non un modo di sostituirsi a lui, di immobilizzarlo nella mancata responsabilità, attraverso l'assillo di un'estrema cura?
Ora, un figlio che non fa nemmeno la fatica di accorgersi se è caldo o freddo, figuratevi se è in grado di tollerare la fatica dello studio, la fatica dell'obbedienza, la fatica di un rifiuto. 
...
E' giusto che il genitore risponda ai bisogni del figlio, ma i bisogni che sono più considerati ed affrontati sono i bisogni biologici e la cura fisica. " Mangia, dormi, non ti far male, cresci bene, devi fare lo sport, fai vedere il puntino rosso che ti è cresciuto sulla pelle, ti sei lavato i denti?

Lavati i denti, mi raccomando, tutti i giorni, dieci volte al giorno..."
E poi le scarpe: " Sono adatte quelle scarpe? Mi raccomando, che siano scarpe buone." E il tipo di letto, e il tipo di postura, e il controllo dal medico e così via.
I genitori prolungano nel tempo la cura biologica, quando invece, psicologicamente, essa è la caratteristica del primo anno di vita.

Non può la cura biologica diventare la modalità con cui il genitore esprime la sua genitorialità, perchè di fatto l'energia profusa nella cura biologica, è tutta energia sottratta agli altri livelli della vita del figlio."

(Vittoria Maiolo Sanese)
 Fonte: "Ho sete per piacere. Padri Madri Figli. Un'esperienza in aiuto ai genitori"



Quello che la maggior parte delle persone vuole è qualcuno da ascoltare in un ambiente calmo e tranquillo, in silenzio senza dare consigli. Senza dire: "Se io fossi in te". 
La gente non ama la persona che parla bene, ma chi ascolta bene. La parola é bella quando nasce da un lungo e silenzioso ascolto. É nell’ascolto che l'amore comincia.
Ed è con il non-ascolto che finisce. Non apprendi questo nei libri. Lo apprendi prestando attenzione.


Integrare Mente, Cuore, Etica ( Se penso prima di agire, sto meglio!)

Le esperienze per riannodare il filo con la scuola hanno bisogno di pregnanza, significatività. Devono integrare aspetti cognitivi con emozioni intense e mettere i ragazzi di fronte alla responsabilità di operare delle scelte che non riguardano solo loro, ma tutta la comunità.



Ho letto molti libri di psicologia, di pedagogia, di sociologia della formazione… Non ho trovato l’educazione allo sguardo. Eppure… educare è insegnare a vedere.

Buonagiornata a tutti :-)