Ora
conteremo fino a dodici
e tutti resteremo fermi.
Una volta tanto sulla faccia della terra,
non parliamo in nessuna lingua;
fermiamoci un istante,
e non gesticoliamo tanto.
Che strano momento sarebbe
senza trambusto, senza motori;
tutti ci troveremmo assieme
in un improvvisa stravaganza.
Nel mare freddo il pescatore
non attenterebbe alle balene
e l’uomo che raccoglie il sale
non guarderebbe le sue mani offese.
Coloro che preparano nuove guerre,
guerre coi gas, guerre col fuoco,
vittorie senza sopravvissuti,
indosserebbero vesti pulite
per camminare coi loro fratelli
nell’ombra, senza far nulla.
Ciò che desidero non va confuso
con una totale inattività.
È della vita che si tratta…
Se non fossimo così votati
a tenere la nostra vita in moto
e per una volta tanto non facessimo nulla,
forse un immenso silenzio interromperebbe la tristezza
di non riuscire mai a capirci
e di minacciarci con la morte.
Forse la terra ci può insegnare,
come quando tutto d’inverno sembra morto
e dopo si dimostra vivo.
Ora conterò fino a dodici
e voi starete zitti e io andrò via.
- Pablo Neruda -
un angelo, un uomo, una donna
che ci insegnino a chinarci profondamente
sulla nostra vita, sul volto degli altri, sul cuore del mondo.
Manda il tuo messaggero
perché oggi nessuno ode nessuna voce;
manda ancora uomini e donne certi di Dio,
uomini e donne dal cuore in fiamme:
e tu a parlare dai loro roveti.
Vieni più vicino Signore.
Allunga ancora un po’ quella mano
che non hai mai cessato di tenderci
abbiamo bisogno di sentirti vicino, come acqua nel deserto,
come miele nei giorni dell’amarezza,
come vento e come fuoco
che riaccendono il sogno di un mondo nuovo,
un sogno caldo come quello di Gesù,
come quello dolce di Maria,
seminati nel cuore della vita
come perle di luce
nella carne di ogni creatura".
Amen.
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