La donna che immagino è liberata da padre e madre, senzatetto per così dire, orfana e straniera, libera di vivere sul proprio desiderio e sulla propria responsabilità.
La crescita è di per sè una perdita costante, prima della madre biologica,poi di quella che educa.
La libertà deve venire dal suo ritrarsi spontaneo e dalla dolce rinuncia della figlia alla dipendenza di lei.
Lo dico a mia madre perchè pensi alla sua e a mia figlia perchè si dimentichi di me.
Non c'è risentimento, nè odio nè conflitto, nè riparazione nè gratitudine.
Basta lasciar andare, mollare la presa, respirare con i propri polmoni.
C'è spazio per entrambe.
C'è spazio per tutte le donne, ognuna con il suo sapere, la sua esperienza,i suoi doni.
Così si ridistribuiscono le responsabilità e nasce l'autorevolezza,
uscendo da un mondo di grandi e di piccoli, semplicemente vivendo ciascuna la propria vita.
- Elena Liotta -
La crescita è di per sè una perdita costante, prima della madre biologica,poi di quella che educa.
La libertà deve venire dal suo ritrarsi spontaneo e dalla dolce rinuncia della figlia alla dipendenza di lei.
Lo dico a mia madre perchè pensi alla sua e a mia figlia perchè si dimentichi di me.
Non c'è risentimento, nè odio nè conflitto, nè riparazione nè gratitudine.
Basta lasciar andare, mollare la presa, respirare con i propri polmoni.
C'è spazio per entrambe.
C'è spazio per tutte le donne, ognuna con il suo sapere, la sua esperienza,i suoi doni.
Così si ridistribuiscono le responsabilità e nasce l'autorevolezza,
uscendo da un mondo di grandi e di piccoli, semplicemente vivendo ciascuna la propria vita.
- Elena Liotta -
A modo mio: Donne tra creatività e potere, Magi edizioni
Mia madre sa fare soltanto le quattro operazioni e credo non abbia mai sentito parlare dei logaritmi. Ma ha un'abilità tutta sua nel fare i conti per cui, tante volte, ho pensato che avesse fotografato nella memoria il regolo calcolatore.
La sua vita è un'addizione di sacrifici; una sottrazione di sonno; e lei si moltiplica secondo la necessità, si divide in cento per aiutare tutti, e far sentire che lei c'è tutta per tutti.
Senza scrupolo, tutti le sottraggono la vita, il tempo, il cuore ed ella sente che il suo avvenire è tutto ipotecato; ma sorride e lascia fare, si lascia prender tutto e sempre.
Come la fontana della contrada che versa acqua a chi la vuole, anche di notte.
Nella sua matematica, crede di sbagliare a fare i conti se sottrae qualche cosa ai figli nella salute della loro anima e del loro corpo.
Vuole che tutti si diano dattorno e imparino presto a moltiplicarsi in tutto. Non vuole però che stiano in ozio o accarezzino melanconie, perché dice che c'è una melanconia sola che può addizionare nella vita: quella del paradiso.
E se qualche cosa di buono c'era in noi, lei sapeva, a modo suo, elevare anche questo alla potenza che il cuore le suggeriva, con quella sfumatura indulgente di bontà, sufficiente a far capire che un'altra volta si sarebbe potuto fare ancora un po' di più.
Anche per i giochi di borsa usa la sua matematica delle quattro operazioni.
Compera azioni a poco prezzo, con un bacio, una carezza, una parola e, a forza di semplici addizioni, accumula un capitale nel tuo cuore che resta suo; ma ti restituisce poi nel giorno in cui tu ne hai bisogno.
- Padre Erminio Crìppa -
Tanti anni fa ho conosciuto una donna, non l'avevo mai vista prima di allora e nemmeno lei, ma lei già mi amava di un amore infinito... incondizionato... non importava se fossi bello o brutto... simpatico o antipatico... affabile o lunatico... amava e basta... soffriva quando io soffrivo, era felice quando io ero felice non le importava nulla di se stessa perché io venivo prima di tutto, un'unica anima in due corpi... mi ci volle qualche anno per capire chi fosse questa donna che ancora ad oggi non mi ha mai tradito e mai ha smesso di amarmi come il primo giorno che venni al mondo...
Il mondo sarebbe migliore se tutti amassimo come una madre ama il proprio figlio... sinceramente...
- Claudio Cassani -
Dipinto: (Vicente Romero)
Un
giorno, come me, ti ritrovi a ringraziare tua madre per tutto ciò che non ha
fatto, che non ha detto, che non ha voluto insegnarti con le parole.
Perché in quel suo non fare era racchiuso il dono più grande che una
bambina possa ricevere, la libertà.
- Annalisa Monfreda -
da: "Come se tu non fossi
femmina - Appunti per crescere una figlia"
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