lunedì 6 maggio 2013

L'inquietudine dell' anima - Santa Teresa d'Avila


«Mi accadeva alcune volte di essere in grandissime pene spirituali insieme a tormenti e dolori fisici così intensi da non sapere come darmi aiuto. Dimenticavo allora tutte le grazie che il Signore mi aveva fatto; me ne restava solo un ricordo come di cosa sognata, che serviva a darmi pena; l'intelligenza mi si offuscava tanto da farmi sorgere mille dubbie sospetti: mi sembrava di non aver saputo comprendere quanto mi era accaduto, che forse era frutto della mia fantasia.
E pensavo che bastava che mi fossi ingannata io, senza dover ingannare anche i buoni.
Mi pareva d'esser così perversa che ritenevo dovuti ai miei peccati tutti i mali e le eresie da cui era invaso il mondo.
Questa era una falsa umiltà creata dal demonio per turbarmi e provare se gli riusciva di trascinare la mia anima alla disperazione.
Che sia un'umiltà diabolica si vede chiaramente dall'inquietudine e dal turbamento con cui comincia, dal tumulto che produce nell'anima per tutto il tempo che dura, dall'oscurità e dall'afflizione in cui la immerge, dall'aridità e dall'incapacità di attendere alla preghiera e ad ogni opera buona.
Sembra che soffochi l'anima e immobilizzi il corpo perché non possa trarre vantaggio da nulla. Invece la vera umiltà non è accompagnata da inquietudine, né turba l'anima né la getta nelle tenebre né l'inaridisce, anzi la solleva e, al contrario dell'altra, comporta quiete, soavità, luce.
Si rammarica di aver offeso Dio, ma d'altra parte le procura distensione la sua misericordia.
Invece, nell'altra umiltà che viene dal demonio non c'è luce per alcun bene, e sembra che Dio metta tutto a ferro e fuoco; le è presente la sua giustizia, e se anche conserva la fede nella sua misericordia, essa è tale da non offrirle conforto, anzi la considerazione di tanta misericordia è motivo di maggior tormento, perché sembra che imponga maggiori obblighi».

(Santa Teresa d’Avila)
(Libro della Vita 30, 8-9)





Rallégrati, anima mia, per esserci chi ama il tuo Dio come merita;
rallégrati per esserci chi conosce la sua bontà e potenza,
e ringrazialo per aver Egli inviato sulla terra il suo unico Figliuolo
che così bene lo conosce, 
con la protezione del Quale puoi avvicinarti al tuo Dio e pregarlo.

Se Egli trova in te le sue delizie, 
non permettere che le cose della terra t'impediscano di trovare in Lui le tue e di rallegrarti delle sue grandezze.

Giacché tanto merita di essere amato e lodato, pregalo che ti dia di contribuire almeno un poco nel far celebrare il suo nome, 
onde tu possa dire con verità:
La mia anima loda ed esalta il Signore.

- Santa Teresa D’Avila -


Se vuoi essere tutto non cercare di voler essere qualcosa.

- S. Teresa d'Avila -



La cosa più importante è non pensare troppo e amare molto; per questo motivo fate ciò che più vi spinge ad amare.

- Santa Teresa d' Avila -





6 Maggio – Maria Vergine Fonte di Luce e di Vita

Fioretto

Oggi sarai strumento di gioia per gli altri. Eviterai ogni forma di tristezza nel cuore e farai in modo che, nel nome della Vergine della Risurrezione, i cuori afflitti delle tante persone che conosci si trasformino, anche se per un solo giorno, in cuori di gioia e di speranza.