lunedì 31 dicembre 2012

Servire una comunità – Sant’Ignazio di Antioca, a Policarpo -

Abbi l'ansia dell'unità;
niente è più importante di questo.

Porta pazienza con tutti
perché anche il Signore porta pazienza con te.

Prega incessantemente:
chiedi uno spirito di comprensione
maggiore di quello che hai.

Sii instancabile nella preghiera.

Crea il dialogo con il singolo come fa Dio.

Porta su di te i problemi di tutti, come un atleta:
dove c'è più sofferenza ci sarà più guadagno.

Se ami tanto chi è buono, non c'è da dirti grazie:
ma sono i più malati che devi curare con dolcezza.

Sei di carne e spirito per trattare con dolcezza i problemi
che percepisci:
i problemi che non percepisci cerca di capirli pregando.

Non impressionarti di chi sembrava fedele e poi tradisce:
sta saldo sotto i colpi come fa l'incudine.

E' proprio di un atleta resistere sotto i colpi.

E' soprattutto in vista di Dio che bisogna
che sopportiamo tutti, affinché anche Lui sopporti noi.

Diventa più zelante di quello che sei.

Nulla si faccia senza la tua approvazione.

Ma tu non far nulla senza quella di Dio.
 

(sant’Ignazio di Antioca)














‎"Uomo del nostro tempo!

Uomo che vivi immerso nel mondo, credendo di padroneggiarlo mentre forse ne sei preda, Cristo ti libera da ogni schiavitù per lanciarti alla conquista di te, all’amore costruttivo e proteso al bene; amore esigente, che ti fa costruttore, non distruttore del tuo domani, della tua famiglia, del tuo ambiente, della società intera.
Uomo del nostro tempo!
Solo Cristo Risorto può appagare pienamente la tua insopprimibile aspirazione alla libertà!
Dopo le atrocità di due guerre mondiali e di tutte le guerre che, in questi cinquant’anni, spesso in nome di ideologie atee hanno mietuto vittime e seminato odio in tante Nazioni; dopo gli anni delle dittature che hanno privato l’uomo delle sue libertà fondamentali, si sono riscoperte le vere dimensioni dello spirito, quelle che la Chiesa da sempre promuove rivelando in Cristo la vera statura dell’uomo.
Uomo del nostro tempo!
Cristo ti libera dall’egoismo per chiamarti, alla condivisione ed all’impegno alacre e gioioso per gli altri.
Sono stato nel Sahel africano e ho visto la sabbia che sommerge i villaggi, asciuga i pozzi, brucia gli occhi, ischeletrisce i bambini, paralizza le giovani forze, reca disperazione, inedia, malattia e morte. Morte di fame e di sete.
Uomo di oggi! Nazioni ricche della civiltà opulenta!
Non siate indifferenti a tanta tragedia prendete coscienza sempre più viva di aiutare quelle popolazioni che lottano ogni giorno per la sopravvivenza".

(Papa Giovanni Paolo II)



...è un grande motivo di gioia: sapere che è sempre possibile pregare il Signore e che il Signore ci ascolta, che Dio non è lontano, ma ascolta realmente, ci conosce, e sapere che non respinge mai le nostre preghiere, anche se non risponde sempre così come noi desideriamo, ma risponde.
E l’Apostolo aggiunge: pregare «con ringraziamenti» (ibid.).
La gioia che il Signore ci comunica deve trovare in noi l’amore riconoscente. Infatti, la gioia è piena quando riconosciamo la sua misericordia, quando diventiamo attenti ai segni della sua bontà, se realmente percepiamo che questa bontà di Dio è con noi, e lo ringraziamo per quanto riceviamo da Lui ogni giorno.

Benedetto XVI Omelia III Domenica di Avvento "Gaudete", 16 dicembre 2012
 

L’uomo, creato per amore, non può vivere senza amore: o ama Dio, oppure ama sé stesso e ama il mondo.

- Santo Curato D’Ars -




Preghiera per la sera dell'ultimo dell'anno


Signore, tu hai benedetto questo giorno col dono del tuo amore: 
perdona e guarisci in me tutto ciò che non proviene da te.
Mentre il giorno si allontana e cede alla calma della notte,
ogni illusione cade:
possano i miei occhi aprirsi alla verità,
vedere non la luce di questo mondo,
ma quella della tua risurrezione gloriosa.

Buon 2013 a tutti quanti e per tutti voi auguro un mondo di bene
 Stefania

www.leggoerifletto.it