del mio orgoglio, del mio cinema, della mia importanza.
È la fine delle maschere
che amo portare per fare bella figura.
È finito il mio personaggio.
Le ceneri
Non è triste, anzi è meglio…
eccomi sbarazzato
da ciò che credo essenziale per vivere:
i miei ninnoli, i miei possedimenti, i miei ricevimenti,
la fatica di fare colpo e mettermi in mostra.
Non è triste, anzi è meglio…
eccomi sbarazzato
da ciò che credo essenziale per vivere:
i miei ninnoli, i miei possedimenti, i miei ricevimenti,
la fatica di fare colpo e mettermi in mostra.
Se guardo le ceneri
non è per sprofondare nella mia miseria
o per sentirmi nauseato dei miei fallimenti
o per ripetermi che valgo niente e niente concludo.
Devo accettare le ceneri
per capire ciò che rischio di diventare,
se non mi rialzo
con tutte le forze del cuore e dello spirito.
Devo accettare le ceneri per ricordarmi che si esce dalle sconfitte
e che sotto il fango e il sudiciume
stanno sempre meraviglie nascoste. Devo accettare le ceneri
per riconoscere la mia fragilità,
ma soprattutto per poter gridare
che sono capace
di superare la mia piccolezza,
di essere più grande della mia debolezza,
che le mie mani sono capaci di costruire cose che durano:
far sorgere l’amore, restituire speranza,
accarezzare con tenerezza,
porre un termine alla miseria, essere il compagno di Dio.
Allora, amici,non è per sprofondare nella mia miseria
o per sentirmi nauseato dei miei fallimenti
o per ripetermi che valgo niente e niente concludo.
Devo accettare le ceneri
per capire ciò che rischio di diventare,
se non mi rialzo
con tutte le forze del cuore e dello spirito.
Devo accettare le ceneri per ricordarmi che si esce dalle sconfitte
e che sotto il fango e il sudiciume
stanno sempre meraviglie nascoste. Devo accettare le ceneri
per riconoscere la mia fragilità,
ma soprattutto per poter gridare
che sono capace
di superare la mia piccolezza,
di essere più grande della mia debolezza,
che le mie mani sono capaci di costruire cose che durano:
far sorgere l’amore, restituire speranza,
accarezzare con tenerezza,
porre un termine alla miseria, essere il compagno di Dio.
prendete le ceneri nelle vostre mani e guardate.
Sotto le ceneri le braci cominciano a rosseggiare.
Se il vento si mette a soffiare, le fiamme vinceranno la morte e rigetteranno le tenebre.
Amici,
innalzatevi in tutta la vostra statura
che è la stessa di Dio.
Guardate: sotto la polvere,
c’è la semente di Dio,
sepolta.
Guardate: Dio viene a cercarcic’è la semente di Dio,
sepolta.
qualunque sia il nostro aspetto.
Ascoltate: è Dio che muove il vento,
e sotto le nostre ceneri
il fuoco si agita
perché divampi l’incendio del nostro amore
(Charles Singer)
Fonte: “Pregare” di Charles Singer, Ed. Paoline 1981