Dall'altra parte del cimitero entra Frate Lorenzo, con una lanterna, una leva e una vanga.
Frate Lorenzo: San Francesco m'assista!
Quante volte stanotte questi vecchi piedi miei
si sono incespicati nelle tombe!
Chi è là?E’ Baldassare. Spiega a Frate Lorenzo che la luce che arde là in fondo è quella di Romeo,nella cappella dei Capuleti.Prosegue dicendo che il padrone gli ha vietato di stare con lui e lo ha anche minacciato di morte se l’avesse spiato. Frate Lorenzo, ha paura, teme che sia successo qualcosa di brutto e decide di andare da solo.
Frate Lorenzo: (avvicinandosi al sepolcreto)
Romeo!... Ahimè, ahimè, che sangue è questo,
Romeo!... Ahimè, ahimè, che sangue è questo,
sulla soglia di pietra del sepolcro?
Che sono queste spade insanguinate,
abbandonate, lì, sul pavimento,
in questo luogo di pace?...
in questo luogo di pace?...
(Entra nel sepolcreto)
Oh, Romeo!
Oh, com'è tutto pallido!... E quest'altro?Come! Anche Paride?... Intriso di sangue?
Ah, quale sciagurato contrattempo
è reo di questa sorte sciagurata!...
La ragazza si muove...
Giulietta si sveglia e sorge in piedi
Giulietta: Oh, Fra' Lorenzo!
Che conforto vedervi!... E il mio signore?Dov'è?... Ricordo bene adesso il luogo
dove dovevo trovarmi per lui...
e mi trovo... Ma il mio Romeo dov'è?
(Rumori da dentro)
Frate Lorenzo: Sento qualche rumore... Vieni fuori,
figliola mia, da quel nido di morte,
di contagio e di sonno innaturale.
Un potere, cui non possiamo opporci
perché a noi superiore,
ha contrastato il nostro piano. Vieni.
Tuo marito è lì, morto sul tuo petto;
e Paride con lui. Andiamo, vieni.
Penserò io a procurarti asilo
fra una comunità di pie sorelle.
Non indugiarti a far domande adesso,
sta venendo il guardiano. Vieni, andiamo,
Giulietta, non mi far trovare qui.
Giulietta: Va', va'... Va' pure, tu: io resto qui.
(Esce Frate Lorenzo)
E questa che cos'è?... Tra le sue dita
stringe una fiala il mio fedele amore?(Prende la fiala dalla mano di Romeo)
Veleno!... È stato questo la sua fine.
Cattivo! L'hai bevuto fino in fondo,
senza lasciarmene una goccia amica
che m'avrebbe aiutato!...
Bacerò le tue labbra: c'è rimasto
forse un po' di veleno, a darmi morte
come per un balsamico ristoro.
(Lo bacia)
Come son calde ancora le tue labbra!
(La voce di un guardiano, da dentro)
Guardiano: Facci strada, ragazzo. Da che parte?
Giulietta: Ah, dei rumori... Allora non c'è tempo!
(Vede il pugnale di Romeo, lo sfodera)
Pugnale benedetto!... Ecco il tuo fodero...
(Si colpisce al petto)
qui dentro arrugginisci, e dammi morte! (Cade sul corpo di Romeo e muore)
(William Shakespeare)