Per lo studio delle scienze e per gli esercizi del corpo abbiamo delle regole. La repubblica letteraria è piena di Arte del pensiero, Arte dell’eloquenza, Introduzioni alla geografia, alla geometria, e così via; perché allora non insegnare anche l’Arte di Tacere, un’arte così importante e tuttavia così poco conosciuta? Non comincerò la mia opera esponendo i vantaggi che se ne traggono: ciascuno di noi li conosce bene; mi limiterò a qualche osservazione utile:
1 . Non si possono descrivere esattamente certi oggetti, senza spiegarne contemporaneamente altri con i quali essi hanno un rapporto essenziale, così non si può parlare delle tenebre senza conoscere la luce, né il riposo senza conoscere il movimento, e così via. Trattando del silenzio, farò delle riflessioni sulla parola, al fine di spiegare con maggior chiarezza l’uno in relazione all’altra.
2. Suppongo che non sia sufficiente, per ben tacere, tenere la bocca chiusa e non parlare affatto: in questo caso non ci sarebbe alcuna differenza tra l’uomo e gli animali, che per natura sono muti: occorre saper governare la lingua, scegliere i momenti in cui conviene trattenerla o concederle una moderata libertà; seguire le regole che la prudenza prescrive in materia; distinguere negli eventi della vita, le occasioni in cui il silenzio deve essere inviolabile; avere una fermezza inflessibile, allorché si tratta di osservare, senza smentirsi, tutto ciò che si giudica conveniente per un bel tacere. I saggi del passato dicevano:
“Per imparare a parlare, bisogna rivolgersi agli uomini; ma è compito degli dei insegnare in modo perfetto come si deve tacere.
3. La conoscenza di cui parlo varia da uomo a uomo, a seconda del carattere di ciascuno. Il primo grado della saggezza è saper tacere; il secondo saper parlare poco e moderarsi nel discorso; il terzo saper parlare molto senza parlare male e troppo.
Stabiliamo i princìpi su cui poggia quest’opera: sono tratti dagli oracoli del più saggio degli uomini, dalle massime dei santi padri e dei sapienti che sono stati giudicati gli uomini più illuminati del nostro tempo.
(....continua la prossima settimana con i 14 "principi necessari all'Arte del Silenzio"
(Abate Joseph Antoine Toussaint Dinouart)
Fonte: "L'Arte del Silenzio" Ed. La Spiga, serie Libri di una sera, pagg.4,5
L'abate Joseph Antoine Tousaint Dinouart (Amiens, 1716-1786) è tra quegli ecclesiastici «mondani» del XVIII secolo. fu canonico di Saint-Benoît di Parigi. Scrisse sui più svariati argomenti, soprattutto sulle donne - compresi rifacimenti di opere altrui che gli guadagnarono il titolo di «Alessandro dei plagiari» -, è famoso per aver diretto il «Journal ecclésiastique», nel quale si trovano un gran numero di domande singolari sulla Liturgia; pubblicò nel 1749 un Trionfo del sesso a causa del quale entrò in grave attrito con la sua gerarchia e alla fine fu scomunicato.