domenica 20 marzo 2011

Il povero, giocattolo da accudire?-Ernesto Olivero -

Nella nostra fantasia malata, il povero è un giocattolo da accudire di tanto in tanto; in qualche momento emotivo diciamo di voler spendere la vita per lui, perché pensiamo che non è giusto essere poveri.
Ma quando tu lo conosci nella realtà, t'accorgi che a volte il povero ti disturba, è scostante, puzza, è maleducato...; ti accorgi che, anche lui come te, pretende di mangiare ogni giorno, di dormire la notte in un letto, di vestire come te, di mandare i suoi figli a scuola... Vuole essere proprio una persona come te, come noi... E questo povero è diverso da quello dei nostri sogni!

(Ernesto Olivero)
Fonte:  Per una Chiesa Scalza, pag. 37

Ernesto Olivero (Mercato San Severino, 24 maggio 1940) scrittore, “costruttore di pace”. Si autodifinisce “un innamorato di Dio”, sposato, padre di tre figli. Ex bancario, pensatore, è da sempre impegnato al fianco di poveri ed emarginati.
Nel 1964 ha fondato il Sermig (Servizio Missionario Giovani). Al suo interno ha dato vita alla Fraternità della Speranza: monaci e monache, giovani e famiglie che si dedicano a tempo pieno al servizio dei poveri e dei giovani, con il desiderio di vivere il Vangelo e di essere segno di speranza. Dal 1983 la Fraternità della Speranza ha sede nel vecchio Arsenale Militare di Torino, ridenominato Arsenale della Pace, cui si è affiancato l’Arsenale della Speranza a San Paolo del Brasile e l’Arsenale dell’Incontro a Madaba in Giordania. Gli Arsenali hanno realizzato 9.170.000 notti di ospitalità (con 1750 persone accolte in media al giorno) e 17.443.000 pasti distribuiti (2970 in media al giorno); 2800 azioni umanitarie in 89 Paesi; 20.010.000 ore di volontariato; 5530 tonnellate di medicinali, alimenti, vestiti e attrezzature inviate (equivalenti a 674 aerei da carico), 3700 allievi ai corsi di alfabetizzazione, restauro e musica; 10.760.000 presenze a incontri di preghiera, formazione o culturali; 143.000 amici e sostenitori; 5300 volontari. Ha personalmente portato soccorso a popolazioni colpite da calamità naturali e ha personalmente accompagnato oltre 77 missioni di pace in Paesi in guerra quali Libano, Rwanda, Somalia, Iraq, ex Iugoslavia ecc. Tra le più significative, nel 2002, il contributo dato alla risoluzione dell’assedio della basilica della Natività di Betlemme, che gli è valso il premio «Uomo di Pace di Betlemme e Gerusalemme» assegnatogli dalla Custodia di Terra Santa. Papa Giovanni Paolo II, Madre Teresa di Calcutta, Norberto Bobbio, Gianni Agnelli, il cardinale Carlo Maria Martini, il presidente del Libano Elias Hraoui e tante altre personalità hanno proposto la sua candidatura al Nobel per la pace.