nel pensare al tuo lavoro
per dirmi qualcosa al mattino
mentre consumi un caffè
tra uno sbadiglio e una camicia slacciata.
Troppo occupato
durante il giorno per un affare da concludere
per affacciarti al telefono
e dirmi "ciao".
Troppo occupato
dalla tua immagine impenetrabile per dirmi qualcosa
di fresco, di vivo, di vero,
solo per qualche istante.
Troppo occupato
ad aggiornare le tue pubbliche relazioni ad informarti,
il televisore, i giornali, le borse, le quotazioni...
lo sento...
ti sfugge il business
sei infuriato!
Ti ho aspettato
tutto il giorno... lo so sono un po' egoista...ma...
chissà se hai pensato anche a me?
Al tuo rientro
non mi hai rivolto la parola ho rispettato
il tuo desiderio di silenzio
poi sfinito
ti sei addormentato.
Non ti sei accorto ...
Ed allora io... ho accompagnato il tuo sonno
con una preghiera
il mio amore per te,
sperando
che domani tu possa dedicarmi
un poco del tuo tempo.
La sola parola
a quest'ora attardata per un bimbo che oso sussurrarti
in punta di piedi é...:
"ti amo tanto papà".
( Janusz Korczack)
(luglio 1878- agosto 1942)
(luglio 1878- agosto 1942)
Pediatra, pedagogo, scrittore, poeta, libero pensatore. Grande scrittore per i diritti del bambino. Nato da famiglia ebrea (il vero nome era Henryk Goldzmit). Ucciso nel campo di sterminio di Treblinka nel 1942 assieme a duecento bambini ospiti della Casa dell’ Orfano da lui fondata 30 prima e della quale era il direttore.
Il nonno mi insegna a nuotare. Sono un pesciolino |
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