domenica 20 marzo 2022

Perdonaci la guerra, Signore - Mons. Mimmo Battaglia

“Signore Gesù Cristo, Figlio di Dio, abbi misericordia di noi peccatori!
Signore Gesù, nato sotto le bombe di Kiev, abbi pietà di noi!
Signore Gesù, morto in braccio alla mamma in un bunker di Kharkiv, abbi pietà di noi! 
Signore Gesù, mandato ventenne al fronte, abbi pietà di noi!
Signore Gesù, che vedi ancora le mani armate all’ombra della tua croce, abbi pietà di noi!
Perdonaci Signore, se non contenti dei chiodi con i quali trafiggemmo la tua mano, continuiamo ad abbeverarci al sangue dei morti dilaniati dalle armi. Perdonaci, se queste mani che avevi creato per custodire, si sono trasformate in strumenti di morte. 
Perdonaci, Signore, se continuiamo ad uccidere nostro fratello,
se continuiamo come Caino a togliere le pietre dal nostro campo per uccidere Abele. 
Perdonaci, se continuiamo a giustificare con la nostra fatica la crudeltà, 
se con il nostro dolore legittimiamo l’efferatezza dei nostri gesti.
Perdonaci la guerra, Signore. 
Signore Gesù Cristo, Figlio di Dio, ti imploriamo!
Ferma la mano di Caino! 
Illumina la nostra coscienza, 
non sia fatta la nostra volontà, non abbandonarci al nostro agire! 
Signore, fermaci! 
E quando avrai fermato la mano di Caino, abbi cura anche di lui.
E' nostro fratello. 
O Signore, poni un freno alla violenza!                                                                      

Fermaci, Signore!” 

È la preghiera di Mons. Mimmo Battaglia, arcivescovo di Napoli, ripresa da Papa Francesco al termine dell’udienza del 16 marzo 2022 


Un soldato entra in una casa e trova dei soldati russi che mangiano con il cucchiaio di legno da una zuppiera comune. Tutti rimangono increduli, lui ha in mano il fucile, ma nessuno si muove. 
Chiede alla padrona di casa se può avere anche lui un po’ di minestra. La donna prende un piatto e lo riempie, così, con semplice grande gesto: “Mi metto il fucile in spalla e mangio. 
Il tempo non esiste più. I soldati russi mi guardano. 
Le donne mi guardano. I bambini mi guardano. 
Nessuno fiata. C’è solo il rumore del mio cucchiaio nel piatto”. 
Il soldato ringrazia la donna, che risponde con semplicità. Poi esce dalla casa: “I soldati russi mi guardano uscire senza che si siano mossi”. Dei giovani, costretti a essere nemici per forza in nome di una patria, hanno superato così quel confine. La loro vera "patria" è diventata improvvisamente quella casa, quelle donne che offrono un piatto di minestra e i nemici sono la fame, il gelo, la stupidità umana.

[Mario Rigoni Stern, "Il sergente nella neve"]


“Imparate a dire no a chi vi vuol far credere che la vita sia facile. Imparate a dire no a chi vi vuol proporre delle cose che sono contro la vostra coscienza. Seguite solo la vostra voce”.

- Mario Rigoni Stern -


Buona giornata a tutti :-)