Non solo per lei ma per tutti, credenti e agnostici, persone colte e gente semplice, Francesco d'Assisi costituisce una sorta di icona. Il capostipite simbolico di questi ammiratori è naturalmente Dante, che del santo ha disegnato un memorabile ritratto poetico mettendolo in bocca al domenicano Tommaso d'Aquino nel canto XI del Paradiso. Ai nostri giorni il fatto che per la prima volta un Papa abbia assunto il nome di Francesco e che sia stato pellegrino nella sua città ha prodotto anche un ritorno di interesse alla figura di «colui che fece tutto da innamorato», come ha definito san Francesco lo scrittore inglese Chesterton.
venerdì 4 ottobre 2024
Ai Vespri del 3 Ottobre 1226 moriva San Francesco d'Assisi
Non solo per lei ma per tutti, credenti e agnostici, persone colte e gente semplice, Francesco d'Assisi costituisce una sorta di icona. Il capostipite simbolico di questi ammiratori è naturalmente Dante, che del santo ha disegnato un memorabile ritratto poetico mettendolo in bocca al domenicano Tommaso d'Aquino nel canto XI del Paradiso. Ai nostri giorni il fatto che per la prima volta un Papa abbia assunto il nome di Francesco e che sia stato pellegrino nella sua città ha prodotto anche un ritorno di interesse alla figura di «colui che fece tutto da innamorato», come ha definito san Francesco lo scrittore inglese Chesterton.
giovedì 3 ottobre 2024
Autunno
Ma ricordati sempre che ciò che senti non
dura per sempre. Che è tutto temporaneo. Che qualcuno, prima di te, ha provato
quello che provi tu adesso, ed è sopravvissuto. Le foglie cadono ogni autunno,
e soltanto perché non sei un sempreverde – soltanto perché anche tu sfiorisci,
mentre altri riescono a non farlo – non vuol dire che tu sia sbagliato e che
sia tutto finito. Va bene cadere. Va bene. Quando arriveranno quei giorni,
ricorda le cose per cui vale la pena andare avanti, qualsiasi piccola cosa – il
prossimo film in uscita, un amico che ti invita a uscire, il libro che non hai
ancora letto. Ricorda che tutto prima o poi finisce, che il sipario prima o poi
deve sempre calare su tutto.
Lascialo calare sulle amicizie finite, sugli
amori passati, sulla tristezza che ti stringe la gola, sulle cattiverie che ti
hanno detto, sui tuoi sbagli, sui rimpianti, sulle parole che non avresti
dovuto pronunciare, su tutte quelle piccole cose che ti pesano sulle spalle
come macigni. Lascialo cadere su tutto, tranne che su di te. Mai su di te.
Perché non lo meriti.
Perché meriti di più di un sipario chiuso, di
un copione finito in tragedia. Perché meriti di stare bene, e ti prometto, ti
prometto che succederà e sarai felice di non aver deciso di lasciarti andare.
Ti prometto che un giorno ti sveglierai e andrà tutto bene.
Fino ad allora, tieni duro. Alzati dal letto
quando sembra impossibile. Esci quando vorresti rinchiuderti dentro. Apprezza
le cose belle quando vorresti solo piangere. È una bella vita, in fin dei
conti, te lo giuro.
È una bella vita.
E tu la meriti.
*da Web*
"È un processo doloroso, l'autunno. Gli alberi si spogliano e lasciano cadere un anno di lavoro, un anno di colori, di sentimenti, di dedizione.
Un anno di preparativi per un volo di pochi secondi.
Eppure, se le foglie morte non cadessero dai rami, l'albero morirebbe insieme a
loro. Non ci sarebbe spazio per la vita nuova, per un nuovo ciclo. Non ci
sarebbe alcun ritorno alla primavera.
L’autunno esiste per insegnarci che le cose
ormai appassite vanno lasciate andare, se si vuole prima o poi ricominciare a
fiorire."
- Marco Cavaliere -
martedì 1 ottobre 2024
Solitudine - Rilke Rainer Maria
dalle pianure lontane, distanti,
sale verso il cielo a cui da sempre appartiene.
E proprio dal cielo ricade sulla città.
Piove quaggiù nelle ore crepuscolari,
allorché tutti i vicoli si volgono verso il mattino
e i corpi, che nulla hanno trovato,
delusi e affranti si lasciano l'un l'altro;
e persone che si odiano a vicenda
sono costrette a dormire insieme in un letto unico:
è allora che la solitudine scorre insieme ai fiumi.