martedì 7 aprile 2015

Come posso essere me stesso? (2) - Osho

Tu mi chiedi: Come posso essere me stesso?
Abbandona semplicemente ogni finzione, lascia semplicemente cadere questo assillo a voler essere qualcun altro; abbandona semplicemente questo desiderio di assomigliare a un Cristo, al Buddha, a Mahavira, a Krishna, al tuo vicino.
Smetti di alimentare qualsiasi competizione e lascia perdere qualsiasi confronto, e sarai te stesso: il confronto è il veleno.
Tu pensi sempre in funzione di ciò che fanno gli altri: se l’altro ha una casa sontuosa e una grossa macchina, tu sei infelice. 
Se l’altro ha una splendida donna, tu sei infelice. 
Se l’altro scala con successo i ranghi più alti del potere e della politica, tu sei infelice: continua a fare confronti, e ti ritroverai a imitare.
Se ti paragoni a persone ricche, inizierai a correre nella stessa direzione. 
Se ti paragoni a persone colte, inizierai ad accumulare sapere. 
Se ti paragoni ai cosiddetti santi, inizierai ad accumulare e vivrai una vita basata sull’imitazione; ed essere imitativi implica lasciarsi sfuggire totalmente ogni opportunità di essere sé stessi.
Lascia cadere ogni confronto: tu sei unico.
Nessun altro è simile a te, nessun altro è mai stato simile a te; e nessun altro sarà mai simile a te.
Tu sei semplicemente unico. E quando dico che sei unico, non sto dicendo che sei migliore di altri, ricorda: sto semplicemente dicendo che anche tutti gli altri sono unici. 
Essere unici è una qualità comune a ogni essere.
Essere unici non è un confronto: è naturale quanto lo è respirare. 
Tutti respirano e tutti sono unici.
Mentre sei vivo, sei unico: solo i cadaveri si assomigliano, le persone vive sono uniche. Non si assomigliano mai, non possono: la vita non segue mai alcun percorso ripetitivo.
Dio non si ripete mai: continua a cantare ogni giorno una canzone nuova, ogni giorno dipinge qualcosa di nuovo.
Rispetta la tua unicità, e lascia cadere il confronto: fare confronti è il colpevole. Nel momento in cui fai confronti, sei in trappola.
No, non fare alcun confronto con nessuno: l’altro non è te, tu non sei lui. 
Tu sarai te stesso, lui sarà se stesso: lascia che lo sia, e rilassati nel tuo essere. Inizia a godere qualsiasi cosa sei; deliziati nei momenti che la vita ti mette a disposizione.
Il confronto chiama in causa il futuro, il confronto mette in gioco l’ambizione e il confronto porta con sé la violenza: inizi a lottare, inizi a competere con la forza, diventi ostile.
La vita non è qualcosa di simile a una merce. 
La felicità non è qualcosa di simile a un bene di consumo; qualcosa che tu non puoi avere, se è posseduta da altri: «Come posso avere la felicità, se altri già la possiedono?», la felicità non è affatto un oggetto.
Ne puoi avere tanta quanta ne vuoi, dipende semplicemente da te. 
Nessuno può competere in quell’ambito, nessuno è in antagonismo con te: assomiglia a uno splendido giardino, tu puoi guardarlo e apprezzarlo, tanto quanto chiunque altro.
Il fatto che qualcun altro lo apprezzi e dica che è splendido, non ti preclude nulla, non ti toglie assolutamente nulla. 
Il giardino non ti viene meno, solo perché qualcun altro l’ha apprezzato; il fatto che quel giardino abbia stupito qualcuno con la sua bellezza non lo sminuisce minimamente ai tuoi occhi. Anzi, il giardino sarà ancora più splendido: poiché l’altro l’ha apprezzato, vi ha aggiunto una nuova dimensione.
In realtà, le persone felici aggiungono una qualità all’esistenza: il loro essere semplicemente felici genera vibrazioni di felicità.
Puoi apprezzare ancora di più questo mondo, se un numero maggiore di persone è felice.
No, non pensare in termini di competizione. 

È assurdo chiedersi: «Se qualcun altro è felice, come posso esserlo io?».
Non devi affatto saltare addosso agli altri per sottrarre loro la felicità, non devi affatto competere.
Ricorda: se la gente è infelice, ti sarà estremamente difficile essere felice.
La felicità è qualcosa di disponibile per chiunque: chiunque apra il suo cuore, troverà sempre la felicità pronta ad accoglierlo. 

Chiamo Dio questa felicità.
Non è qualcosa che si deve realizzare, non assomiglia alla lotta per conquistare un posto di potere: se qualcuno è diventato il presidente di una nazione, nessun altro a quel punto può diventarlo; questo è vero.
D’altro canto, se una persona si è illuminata, questo non impedisce a qualcun altro di illuminarsi: di fatto, è d’aiuto! 
Poiché il Buddha si è illuminato, è diventato più facile per te illuminarti. Poiché il Cristo si è illuminato, è diventato più facile per te illuminarti.
Qualcuno ha percorso il sentiero: restano delle impronte, ti ha lasciato tracce sottili; ti puoi muovere più facilmente, con maggior confidenza, con minor esitazione.
L’intero pianeta Terra si può illuminare, ogni singolo individuo si può illuminare; ma non è possibile per tutti diventare presidente: in una nazione come l’India, con centinaia di milioni di abitanti, solo una persona può diventare il presidente; ovviamente è qualcosa che implica molta competizione. Ma tutti quei milioni di individui si possono illuminare: questo non è un problema.
Tutto ciò che è divino è esente da competizione, e il tuo essere è divino; pertanto, limitati a districare la situazione. 
La società ha portato la tua testa a uno stato di assoluta confusione: ti ha insegnato uno stile di vita competitivo. 
La religiosità è uno stile di vita per nulla competitivo. 
La società è ambizione, la religiosità è assolutamente libera da qualsiasi ambizione; e solo quando sei del tutto libero da qualsiasi ambizione, allora puoi essere te stesso. 
È semplice!

- Osho -
Tratto da "Essere se Stessi"




Occorre imparare una grande lezione: esistono cose al di là di te, che non puoi ottenere con la forza, puoi solo rimanere aperto, disponibile, in attesa e quelle cose accadono. Nel momento in cui diventi teso perchè le vuoi afferrare a tutti i costi, quelle cose ti sfuggono.

- Osho -




Se conosci il tuo valore,
perché mai ti dovresti preoccupare
dell'accettazione o del rifiuto degli altri?

- Osho -




A tutti noi viene insegnato ad essere colti, non ad essere innocenti o a percepire la meraviglia dell'esistenza, ci vengono insegnati i nomi dei fiori, degli alberi e non come entrare in comunicazione con loro, in sintonia con l'esistenza. L'esistenza è un mistero e non è accessibile a coloro che vogliono sempre analizzare, selezionare, ma solo a coloro che sono disposti ad innamorarsene, a danzare con lei. 

- Osho - 





Buona giornata a tutti  :-)





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