“Alcuni
porcospini, in una fredda giornata d'inverno, si strinsero vicini, vicini, per
proteggersi, col calore reciproco, dal rimanere assiderati. Ben presto, però,
sentirono le spine reciproche; il dolore li costrinse ad allontanarsi di nuovo
l'uno dall'altro. Quando poi il bisogno di riscaldarsi li portò nuovamente a
stare insieme, si ripeté quell'altro malanno; di modo che venivano sballottati
avanti e indietro fra due mali. Questo finché non riuscirono a trovare una
moderata distanza reciproca, che rappresentava per loro la migliore posizione.
Così il bisogno di società, che scaturisce dal vuoto e dalla monotonia della propria interiorità, spinge gli uomini l'uno verso l'altro; le loro molteplici repellenti qualità e i loro difetti insopportabili, però, li respingono di nuovo l'uno lontano dall'altro.
La distanza media, che essi riescono finalmente
a trovare e grazie alla quale è possibile una coesistenza, si trova nella
cortesia e nelle buone maniere.”
Arthur
Schopenhauer, “Parerga e Paralipomena”
“L’odore
dell’inverno” di Anton Čechov
Il
tempo dapprincipio fu bello,
calmo. Schiamazzavano i
tordi, e nelle paludi qualcosa di vivo
faceva un brusio, come se
soffiasse in una bottiglia vuota.
Passò a volo una beccaccia e
nell’aria con allegri rimbombi.
Ma quando nel bosco si fece
buio e soffiò da oriente un vento
freddo e penetrante, tutto tacque.
Sulle pozzanghere si allungarono
degli aghetti di ghiaccio.
Il bosco divenne solitario.
Sì, senti l’odore dell’inverno.
Vi
state chiedendo da dove provengono questi versi di Čechov?
“L’odore
dell’inverno”, che da tempo circola sul web come poesia, è in realtà il
meraviglioso incipit di uno dei racconti dello scrittore russo.
Si tratta de Lo studente, un racconto del 1984 che potete trovare nella raccolta edita da Bur.
Buona giornata a tutti :-)
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