mercoledì 30 novembre 2022

Il male che fai resta con te, il bene che fai ritorna indietro

Una donna cuoceva del pane per i suoi familiari, e ne lasciava uno in più sul davanzale, per qualunque persona affamata che fosse passata di lì.
Ogni giorno un gobbo passava a prenderlo e, invece di esprimere gratitudine, mentre se ne andava, pronunciava queste parole: "il male che fai resta con te, il bene che fai ritorna indietro".
Questo andava avanti giorno dopo giorno.
A un certo punto la donna si arrabbiò: “neanche una parola di gratitudine" si disse.
Un giorno, esasperata, decise di farla finita con lui.
“Debbo liberarmi di questo gobbo" si disse.
E cosa fece? Aggiunse del veleno al pane che aveva preparato per lui. Mentre stava per metterlo sul davanzale della finestra, però, le sue mani tremavano.
“Cosa sto facendo?" si chiese. 
Subito buttò nel fuoco quel pane ne preparò un altro e lo lasciò sul davanzale. Come sempre arrivò il gobbo, prese il pane e pronunciò le solite parole: “il male che fai resta con te, il bene che fai ritorna indietro.”
Ogni giorno, quando la donna metteva il pane sul davanzale, pregava per il figlio che era andato lontano a cercare fortuna, perché tornasse sano e salvo visto che da mesi non aveva sue notizie.
Quella sera sentì bussare alla porta. Quando l'aprì, con sorpresa si trovò di fronte il figlio.
Era diventato magro e sottile, era affamato e debole.
Quando vide la madre disse: "mamma è un miracolo che io sia qui. Avrei potuto morire, ma passò di lì un vecchio gobbo. Io gli chiesi un po' di cibo, ed egli fu così gentile da darmi un intero filone di pane, dicendomi: "questo è quello che mangio ogni giorno: oggi lo do a te, perché ne hai più bisogno di me."
Sentendo queste parole, la madre impallidì, ricordandosi del pane avvelenato che aveva fatto quella mattina.
Se non l'avesse buttato, sarebbe stato mangiato dal figlio e sarebbe morto.
Allora capì il significato delle parole: “il male che fai resta con te, il bene che fai torna indietro". 

Morale: fai il bene e non smettere di farlo anche se al momento non è apprezzato.



«Avete messo un fazzoletto in una scatola profumata: quando lo riprendete, dopo qualche tempo, sarà anch'esso profumato.
Ebbene, sappiate che avviene lo stesso con la vostra vita psichica: essa si impregna delle emanazioni di tutti gli argomenti nei quali avete l'abitudine di immergervi e se quegli argomenti sono nauseabondi, non stupitevi se un giorno le stesse vibrazioni emaneranno da voi.
Non prendete alla leggera ciò che vi dico: si tratta di leggi che bisogna conoscere e saper applicare.
Fate quindi attenzione ai libri che leggete, ai film e agli spettacoli che guardate e alle conversazioni cui partecipate, perché nulla di tutto ciò resta senza conseguenze.
Fate lo sforzo di interessarvi a temi profondi, educativi; anche se per il momento superano la vostra comprensione totale.»

- Omraam Mikhaël Aivanhov -


Vieni, vieni, Signore
Questo è il vero lungo inverno del mondo:
Avvento, tempo del desiderio
tempo di nostalgia e ricordi
(paradiso lontano e impossibile!)
Avvento, tempo di solitudine
e tenerezza e speranza.
Oh, se sperassimo tutti insieme
tutti la stessa speranza
e intensamente
ferocemente sperassimo
sperassimo con le pietre
e gli alberi e il grano sotto la neve
e gridassimo con la carne e il sangue
con gli occhi e le mani e il sangue;
sperassimo con tutte le viscere
con tutta la mente e il cuore...
e dicessimo quest’unica parola
VIENI VIENI VIENI

Signore
vieni da qualunque parte del cielo
o degli abissi della terra
o dalle profondità di noi stessi
(ciò non importa) ma vieni,
urlassimo solo: VIENI!

Vieni Signore Gesù,
vieni nella nostra notte,
questa altissima notte
la lunga invincibile notte,
e questo silenzio del mondo
dove solo questa parola sia udita;
e neppure un fratello
conosce il volto del fratello
tanta è fitta la tenebra;
ma solo questa voce
quest’unica voce
questa sola voce si oda:
VIENI VIENI VIENI

Signore!
 
Padre David Maria Turoldo –
Da: Ballata della speranza da Il sesto angelo, Milano 1976


Buona giornata a tutti :-)


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